
Indice dei contenuti
- Il nuovo standard da battere tra le Pro
- Canon EOS-1D X Mark III: ergonomia, costruzione e design
- Mirino, Display e Smart Controller dell Canon EOS-1D X Mark III
- Canon EOS-1d X Mark III: Scheda Tecnica
- Il Sistema AutoFocus della Canon EOS-1D X Mark III
- La Raffica della Canon EOS-1D Mark III
- Qualità delle immagini
- Canon EOS-1D X Mark III: il comparto Video
- Considerazioni finali
Il nuovo standard da battere tra le Pro
Lanciata nel 2020, quattro anni dopo la Mark II, la Canon EOS-1D X Mark III è la fotocamera flagship tra le reflex della casa giapponese. Con un sensore CMOS da 20 Megapixel e un incredibile concentrato delle ultime tecnologie presenti sul mercato, la Canon EOS-1D X Mark III è una fotocamera professionale con poche rivali, forse nessuna, nella fotografia sportiva.
Nipote della Canon EOS 1D X Mark che risale al 2012, diretta discendente del modello Mark II del 2016, la Canon EOS 1D X Mark III offre performance impressionanti per chi cerca il massimo nella fotografia d’azione e in quella naturalistica, da sempre le tipologie più sfidanti per qualsiasi fotocamera.
La Canon EOS-1D X Mark III è stata presentata alla stampa e al grande pubblico con l’ambizione di diventare una delle protagoniste delle Olimpiadi di Tokyo 2020 che però non si sono tenute a causa della pandemia che avrebbe travolto il mondo, qualche settimana dopo il lancio della fotocamera.
Tra le caratteristiche che fanno della Canon EOS-1D X Mark III un esempio di potenza e intelligenza, vanno citate: il nuovo processore DIGIC X, un sistema AutoFocus rinnovato e infallibile, un otturatore garantito per 100mila cicli in più rispetto alla Mark II, un’autonomia di scatto pressoché infinita.
Non si dimentichi, inoltre, il nuovo processore DIGIC X, il valore di 102400 ISO come sensibilità nativa e l’introduzione del formato ad “alta efficienza” HEIF, per diverso tempo esclusività Apple, che utilizza una compressione migliore del JPEG rispetto al quale conserva più informazioni. Tradotto in termini tecnici, con la Canon EOS-1D X Mark III si può scattare in RGB a 10 bit, per ottenere una gamma dinamica più ampia.
Canon EOS-1D X Mark III: ergonomia, costruzione e design
A un primo sguardo, le differenze rispetto al corpo macchina del modello precedente ci sono, ma ci va un occhio attento per notarle. Aguzzando la vista, abbiamo comunque trovato diverse novità, in questa Canon EOS-1D X Mark III che ha un peso leggermente inferiore alla Mark II: il solo corpo macchina pesa 1250 grammi, per misure in millimetri (LxAxP) di 158 x 167,6 x 82,6.

La Canon EOS-1D X Mark III non colpisce certo per un aspetto attraente o per un corpo macchina che si propone come un oggetto di design contemporaneo. Non c’è alcunché di cool nell’aspetto di questa fotocamera monolitica, tropicalizzata e irrobustita da un guscio interno in lega di magnesio. Diversamente dai modelli economici, inoltre, la Mark III può vantare un blocco specchio in metallo.
L’estetica è di secondaria importanza per una macchina professionale come la Canon EOS-1D X Mark III, che deve badare più alla sostanza che alla forma. L’ergonomia, infatti, non lascia a desiderare: con un’impugnatura leggermente corretta per mani più piccole e con i pulsanti del retro raggiungibili da qualsiasi fotografo… siamo prossimi alla perfezione. Certo, la Canon EOS-1D X Mark III è una fotocamera ingombrante, ma è solo una questione di volumi perché questo aspetto è mitigato da un layout dei pulsanti ideale. E poi va ricordato che ci sono diverse mirrorless con sensore pieno che non sono poi tanto più leggere o meno voluminose di questa macchina.

La prima gradita novità è il touch screen su tutta la linea. La Canon EOS-1D X Mark III, infatti, ha tutta l’interfaccia touch, diversamente dalla versione precedente che offriva questa modalità solo per selezionare il punto AF in Live View. Un’altra miglioria è l’estensione della retroilluminazione dei pulsanti anche a quei tasti non solo “fotografici”, come quelli delle Info, Menu, Lock e Zoom.
Rispetto alla Mark II, il connettore del telecomando è stato spostato sul lato sinistro, accanto a tutti gli altri, con lo il doppio slot della memoria, ora predisposto per le CFExpress, posto sul retro. Sempre sul dorso della Canon EOS-1D X Mark III troviamo lo smart controller, che va ad aggiungersi senza eliminare, il joystick fisico con la stessa funzione.

Vista dall’alto la Canon EOS-1D X Mark III ha un aspetto simile ai due modelli che l’hanno preceduta, con i pulsanti nelle stesse posizioni. Sulla Mark III è però assente la ghiera dei programmi per cui l’impostazione è lasciata al pulsante Mode, sulla sinistra accanto ai pulsanti Drive/AF e della compensazione.
Mirino, Display e Smart Controller dell Canon EOS-1D X Mark III
Il mirino, un pentaprisma tipico dei modelli reflex con copertura del 100%, ha un ingrandimento di 0,76x dell’inquadratura e una distanza di accomodamento dell’occhio di 20mm. La buona notizia è che il blocco specchio in questa Canon EOS-1D X Mark III è stato migliorato, per cui l’effetto oscuramento durante lo scatto è davvero praticamente nullo. La cattiva notizia è che questo mirino non supporta più la personalizzazione AF. Curiosità: per far comparire l’ora nel mirino, basta premere il pulsante ISO.
Il display della Canon EOS-1D X Mark III – purtroppo non inclinabile, un punto in meno sulla strada della perfezione – ha la stessa diagonale della Mark II, 3.2 pollici, ma è stato migliorato in termini di risoluzione con 2.1 milioni di punti. Il touchscreen, inoltre, è ora completo: non solo i settaggi del Focus, ma c’è ora anche la possibilità di scorrere con le dita sul menu, rivedere gli scatti, effettuare impostazioni. In ogni caso, per i puristi, è possibile fare un passo indietro, disabilitando del tutto qualsiasi funzione touch.
Come precedentemente solo accennato, sul retro della Canon EOS-1D X Mark III troviamo la novità dello smart controller che non è da vedere tout court come una semplice duplicazione del più tradizionale joystick, perché ha un’usabilità completamente diversa che fa ricorso a un sensore ottico per intercettare i movimenti del pollice: in questo modo la navigazione tra i punti di messa a fuoco è ancora più rapida, perché non richiede alcuna pressione del polpastrello. Per i comandi del nuovo smart controller è sufficiente un contatto minimo e poi muovere il dito per spostare il punto o la zona di messa a fuoco. Le stesse cose si possono fare con il joystick che però risulta meno rapido e più macchinoso. Ovviamente ci va un po’ di utilizzo per capirne la sensibilità (elevatissima), ma una volta che ci si abitua a questo smart controller – resistente alle intemperie e utilizzabile anche con dei guanti – difficilmente si torna indietro.
Canon EOS-1d X Mark III: Scheda Tecnica
- Sensore: CMOS da 36 x 24 mm da 20.1Mp (3:2), filtro low pass incorporato
- Processore: DIGIC X
- Attacco obiettivo: EF (esclusi obiettivi EF-S, EF-M)
- Mirino: Pentaprisma, copertura (verticale/orizzontale) 100%, ingrandimenti 0.76x
- Display: TFT da 3,2″ (fisso), circa 2.100.000 punti
- Sistema AutoFocus: Rilevamento del contrasto (sensore), rilevamento di fase, punti di messa a fuoco 191 (155 a croce), EV da -4 a 21
- Range ISO: 100-25600 (in incrementi di 1/3 stop) espandibile a H1: 51200, H2: 102400, H3: 204800 (nella funzione personalizzata)
- Tempo di scatto: 30″ – 1/8000
- Compensazione: +/- 5 stop in passi di 1/3
- Scatto continuo: 20Fps (mirino), 16Fps (LiveView) illimitati RAW e JPEG
- Registrazioni video: 4K (4096x2160p) 60Fps; 5.5K (in formato RAW)
- Interfacce: USB 3.1, Rete wireless (IEEE802.11b/g/n) con supporto Bluetooth, mini HDMI (Tipo C), mini jack stereo microfono esterno, jack cuffie, terminale N3 per telecomando, RJ-45, presa sincronizzazione Flash.
- Flash incorporato: No
- Memoria: doppio slot CFexpress 1.0 tipo B
- Batteria: al litio ricaricabile LP-E19 (2300/2850 scatti con mirino, 530/610 in LiveView); Riprese video 4K circa 2 ore 20 minuti
- Peso: 1250 grammi (solo corpo macchina)
- Dimensioni (LxAxP): 158 x 167,6 x 82,6 mm
Il Sistema AutoFocus della Canon EOS-1D X Mark III
Se finora si è discusso di qualche novità, senza parlare di vere e proprie rivoluzioni, il bello arriva con il superlativo (e sofisticatissimo) sistema AF della Canon EOS-1D X Mark III. In realtà sarebbe meglio parlare di un doppio sistema, uno di stampo tradizionale e l’altro operato dal sensore con la premiata tecnologia Dual Pixel.
Per quanto riguarda il primo – grosso modo l’area di copertura è rimasta la stessa della Mark II – la novità consiste in un nuovo modulo in cui si è sostituita una matrice di pixel quadrati al precedente con struttura a linee. Risultato: una densità maggiore di 28 volte rispetto al modello passato. Con i 191 punti del sistema AF della EOS-1D X Mark III si può arrivare fino a f/8, ovvero 1200mm con AF attivo. C’è stato inoltre anche un ampliamento sia verso le alte luci (+21EV) che in direzione di quelle basse (-4EV, contro i -3EV della Mark II). Le modalità ad area non sono cambiate: punto singolo spot, punto singolo, espansione Area AF, Zona AF, Zona AF estesa, tutti i punti (automatica).
Con il secondo sistema AF della Canon EOS-1D X Mark III, che riguarda il LiveView, le cose migliorano ancora, se possibile: la messa a fuoco automatica riguarda per intero l’inquadratura in verticale e per il 90% il fotogramma orizzontale. Le zone sono in tutto 525, ma con lo spostamento del punto AF anche di frazioni si arriva a 3869 posizioni selezionabili.
Il menu delle impostazioni AutoFocus ha subito qualche modifica rispetto alla Mark II, ed è ora disponibile in quattro casistiche predefinite, che si ottengono dalla combinazione di due parametri. Il primo case è quello generico, che si adatta a diverse situazioni; il secondo ha un focus che rimane ancorato a un soggetto inizialmente selezionato e lo segue in eventuali ostacoli di percorso; il terzo è ideale per il passaggio repentino da un soggetto all’altro (come può capitare, ad esempio, in una gara ciclistica); il case 4 è stato studiato per soggetti che cambiano spesso la velocità dei loro movimenti, con accelerazioni e decelerazioni.
Anche il rilevamento del viso, con la Canon EOS-1D X Mark III ha ottenuto un miglioramento, grazie al Deep Learning, l’intelligenza artificiale che riguarda il sensore. Con una nuova logica definita “Head Detection” la fotocamera, infatti, attinge da un enorme database di immagini per mantenere il riconoscimento del soggetto. In questo modo è più facile mantenere la tracciatura del volto anche quando il soggetto è in ombra o indossa un casco (situazione comune a diversi sport). Unico neo in tutta questa raffinatissima tecnologia… l’AF della Canon EOS-1D X Mark III non funziona per il rilevamento degli animali.
La Raffica della Canon EOS-1D Mark III
Altro fiore all’occhiello della 1D X Mark III – quante sono le eccellenze? da perdere il conto… – è lo scatto continuo che imprime 16 immagini al secondo utilizzando il mirino tradizionale e 20 con il LiveView (sia in esposizione automatica che con la messa a fuoco continua).
Per la raffica la fotocamera ricorre sia all’otturatore meccanico sia a quello elettronico e l’utilizzo di quest’ultimo è davvero un valore aggiunto, perché limita di molto lo spiacevole effetto tapparella che nelle immagini in movimento è piuttosto frequente. Oltre ad evitare il rolling shutter, l’otturatore elettronico è utile anche per ottenere scatti silenziosi, diversamente dal dispositivo analogico più rumoroso.
Ovviamente non si può parlare di scatto continuo senza ponderare il buffer e controllare la quantità di Gigabyte disponibili nel nostro storage. Nessun problema neanche in questo caso: il buffer non denota alcun rallentamento ed è praticamente illimitato, anche perché supportato dalla velocità e dalla capienza delle schede di memoria CFexpress. I dati vengono scritti con una velocità impressionante, anche meglio di quanto succede con la Sony Alpha A9 II, fino al lancio della Canon EOS-1D X Mark III il modello da battere, parlando di bufferizzazione (e non solo).
Qualità delle immagini
Il sensore da 20Mp della Canon EOS-1D X Mark III è l’unico aspetto che fa dire “buono” e non “eccezionale”. Detto questo, la nitidezza è elevatissima, la gamma dinamica ampia e la fedeltà dei colori indiscutibile. Di questa altissima qualità uno dei responsabili è il nuovo filtro ottico Low Pass, che aumenta risoluzione e nitidezza evitando l’artificiosità di certi scatti che possono capitare nella soluzione senza filtro. Un unico problema, legato alla risoluzione del sensore, potrebbe insorgere se ci servisse ritagliare dei dettagli dalle immagini, ma dovrebbero essere molto piccoli per risultare poco definiti e “rumorosi”.
Rimanendo su ISO bassi anche i Jpeg settati su “migliore qualità” sono estremamente puliti, con incarnati della pelle molto naturali. Gli HIEF A 10 bit sono oltre ogni aspettativa, con una qualità che stupisce. Non stupisce, invece, che questo tipo di formato possa diventare ben presto il preferito da quei fotografi che evitano i RAW, preferendo i Jpeg.
Per quanto riguarda il rumore digitale, su alti ISO la resa è ottima, anche se a 819.200 ISO non si può pretendere nulla di esaltante, anche dalla stellare Canon EOS-1D X Mark III.
Fino a 1600 ISO, comunque, gli esiti sono eccellenti, e i due scatti successivi di range rilasciano immagini ancora molto buone. A ISO 6400 la grana inizia a farsi vedere, ma nulla che disturbi i dettagli o la gamma cromatica. Raggiungendo gli ISO 25600 il dettaglio è in parte compromesso, ma per uso web non ci sono problemi.
Canon EOS-1D X Mark III: il comparto Video
Partiamo subito dalla caratteristica top: il sensore della Mark III sfrutta un’area allargata di 5600×3730 pixel che permette diversi formati.
La Mark III può registrare internamente video RAW da 5.5K a 50Fps (60 in NTSC) in 12 bit (rapporto 17:9), ottenendo il massimo risultato dal sensore. E se si conta che i filmati in 4K DCI derivano da un sottocampionamento di quelli acquisiti in 5.5K, riusciamo a capire quanto sia elevata la qualità video di questa fotocamera.
L’UltraHD è possibile anche con rapporto 16:9, senza cropping, fino a 50/60p.
Un leggero ritaglio di 1.3x si manifesta nel formato 4K DCI (4096×2160) con rapporto 17:9, fino a 50/60p.
Le registrazioni in 2K, con rapporto 16:9, non subiscono alcun ritaglio fino a 100/120p.
I formati non RAW possono essere registrati in MPEG-4/H.264 (MPEG-4/H.265 nel caso del 2K) a 10 bit con campionamento 4:2:2 oppure a 8 bit con campionamento 4:2:0.
Per finire in bellezza con le caratteristiche video, ricordiamo inoltre che la Canon EOS-1D X Mark III è la prima della sua linea a supportare la tecnologia Filmato Digitale IS, che permette la stabilizzazione digitale a 5 assi, una delle feature più apprezzate sulla EOS C500 Mark II, destinata a chi ha ambizioni cinematografiche.
Considerazioni finali
Con una valutazione di cinque stelle su cinque, non proprio un rating facile da ottenere, il sito digitalcameraworld ha recensito la Canon EOS-1D X Mark III, partendo dalla sua posizione all’interno del mercato delle fotocamere professionali:
“Con la Sony A9 II che domina il mercato come la migliore fotocamera per professionisti, Canon ha davvero dovuto tirare fuori qualcosa di speciale dal cilindro con la sua nuova DSLR di punta […] A ben vedere, mentre ci si sarebbe aspettati che fosse la mirrorless di punta della Sony a dover colpire con le ultime tecnologie, in realtà è stata la DSLR Canon EOS-1D X Mark III a offrire la tecnologia all’avanguardia”.
Con un’introduzione del genere alla Canon EOS-1D X Mark III, non si può non pensarla in questo modo: nessuno si aspettava un modello “next level” da una reflex e invece… la nuova Canon top di gamma ha stupito proprio con le sue novità e l’innalzamento degli standard tecnici per le fotocamere professionali dedicate alla fotografia “in movimento”.
Qualche critica a questa Canon EOS-1D X Mark III? Beh, la fotocamera senza macchia non esiste anche se questa Mark III si è molto avvicinata alla perfezione offrendo, oltre a quanto detto, anche una batteria capace di oltre 2800 scatti utilizzando il mirino.
Chi non è addentro alle logiche della fotografia sportiva potrebbe subito alzare la mano e affermare che i Megapixel di questa macchina sembrano essere insufficienti, specie se paragonata alle cosiddette fotocamere “big megapixel”. La verità è che, a eccezione degli specialisti del paesaggio ( per sapere di più della fotografia di paesaggio, leggi qui) o di shooting in studio, che necessitano di enormi quantità di megapixel, la Canon EOS-1D X Mark III è la fotocamera più completa e dotata attualmente sul mercato, sia per le foto che per i video (per chi dispone di un budget di 7mila euro o giù di lì). Ed è chiaro che Canon abbia puntato a rendere la 1D X III una macchina in grado di durare nel tempo, come il riferimento per l’utenza professionale, nonostante il ritmo vertiginoso crescente dell’innovazione. E alla luce di questi fatti, il problema dei Megapixel diventa davvero una questione secondaria.