Effetto Orton: come creare atmosfere oniriche nelle tue fotografie

Ti sei mai chiesto come è possibile ottenere con una fotografia un effetto simile alla pittura ad acquarello, come fosse una quadro in cui i soggetti vengono messi in evidenza con delle sapienti pennellate? Tutto ciò è possibile grazie a una tecnica messa a punto dal canadese Michael Orton: l’effetto Orton. Vediamo insieme di che cosa si tratta. Se guardi le foto qui sotto noterai che hanno una luce particolare, una allure da favola, romantica, calda. Sono fotografie che non si limitano a riprodurre la realtà così com’è, o come la vedi.

Fotografia di Michael Orton

Effetto Orton applicato a una fotografia di paesaggio. (Licenza CC0)

L’effetto Orton aggiunge qualcosa in più alle tue fotografie, rendendole speciali e affascinanti. Infatti applica un effetto pittorico alle immagini, donando alle fotografie atmosfere da sogno e incantate.

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Cosa è l’effetto Orton

L’effetto Orton è innanzitutto un effetto pittorico nato da alcuni esperimenti che aveva fatto negli anni ‘80 Michael Orton, nell’intento di creare fotografie che sembrassero degli acquerelli. Orton aveva iniziato a sovrapporre due o tre diapositive per imitare i quadri di pittori. Tutto ciò dava la sensazione di vedere una scena di una fiaba, un luogo incantato.

Ciò perché questa tecnica di post-produzione, volendo semplificare al massimo, aggiunge una strana e diffusa luminosità alle immagini (soprattutto di paesaggi), in cui alcune parti risultano essere perfettamente a fuoco e altre invece no.

Per farti un’idea, ti consiglio prima di tutto di vedere i lavori di Michael Orton, con il suo sito “michaelortonphotography.com”.

Dopo i primi esperimenti, indubbiamente riusciti, Orton ha dato il nome a una tecnica di postproduzione particolare, che trasforma le fotografie in un quadro impressionista dalle atmosfere magiche.

Negli ultimi anni Orton è diventato molto popolare, soprattutto tra i fotografi di paesaggi.

Le immagini create con l’effetto Orton risultano surreali, al limite del fiabesco, tipiche di un mondo magico e incantato.

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Effetto Orton: come si ottiene

La tecnica per ottenere l’effetto Orton è relativamente semplice, e non occorre essere dei maghi della post-produzione. Per ottenere questo effetto “magico” a cui Michael Orton dà il nome, ovvero l’effetto Orton, devi seguire questi semplici passi:

  1. scegliere il soggetto
  2. fotografare secondo determinati parametri
  3. fondere le due foto in post-produzione

1. Effetto Orton: la scelta del soggetto

La scelta del soggetto è indispensabile: non tutti i soggetti, infatti, si prestano a essere rappresentati con l’effetto Orton.

Per non sbagliare scegli un paesaggio: alberi, fogliame con tanti colori. Preferisci sempre ambienti naturalistici piuttosto che ritratti.

Non per altro questo effetto di post-produzione è molto utilizzato e amato soprattutto dai fotografi di paesaggio.

2. Effetto Orton: fotografiamo il nostro soggetto

Non pensare di utilizzare l’effetto Orton per rendere migliore una fotografia sbagliata: se una fotografia è sbagliata c’è poco da fare.

Meglio scattare le fotografie nel modo tecnicamente migliore fin da subito, e poi procedere solo a dei miglioramenti della “materia prima” che già hai catturato con lo scatto.

È necessario quindi che tu conosca perfettamente le regole relative a:

Per fotografare il nostro soggetto, abbiamo bisogno di scattare due fotografie, che poi ci serviranno in post-produzione.

  1. primo scatto: Sarà indispensabile che tutta l’immagine rimanga a fuoco. Per fare ciò dovrai utilizzare una profondità di campo molto ampia, con per un diaframma molto chiuso; ad esempio un f/16 o un f/22 andranno bene. Come avrai letto nell’articolo “profondità di campo spiegata in maniera semplice“, maggiore sarà la chiusura del diaframma, maggiore sarà la profondità di campo che otterrai. Inoltre avrei bisogno di sovraesporre la fotografia di uno stop, ovvero avrei bisogno di una fotografia più luminosa di uno stop rispetto allo zero segnato dall’esposimetro della tua fotocamera. Tutto ciò serve perché in questo modo aumenterai la saturazione dei colori e il contrasto.
  2. secondo scatto: a differenza del primo scatto, in cui tutta l’immagine dovrà essere perfettamente a fuoco, dovrai scattare una fotografia volutamente sfocata. Quanto sfocata dipende dal risultato che vorrei ottenere: più l’immagine sarà sfocata, maggiore sarà l’effetto che otterrai. Per ottenere una fotografia sfocata (effetto Blur) dovrai aprire il tuo diaframma al massimo consentito dal tuo obiettivo. Inoltre dovrai sovraesporre di almeno due stop, così da ottenere una immagine molto luminosa.

3. Effetto Orton in post-produzione

Adesso che abbiamo ottenuto i nostri due scatti della stessa immagine dobbiamo procedere in post-produzione per fonderli e ottenere l’effetto Orton.

E’ possibile farlo con molti programmi di post-produzione: Adobe Photoshop, Lightroom, Luminar 2018, Gimp.

Utilizziamo Adobe Photoshop, ad esempio.

Procedi in questo modo:

  • Apri le due immagini pressoché identiche, ma scattate con impostazioni differenti:   dovrai creare due livelli diversi
  • unisci i due livelli utilizzando il metodo di fusione ” Moltiplica”
  • Otterrai come risultato una foto esposta correttamente, ma che sarà il risultato della fusione dei due scatti delle due immagini precedentemente scattate, con la differenza che l’immagine finale sembrerà l’opera di un pittore.

L’effetto Orton così ottenuto donerà alla tua immagine finale colori magici e luminosi, con alcune parti della scena a fuoco ed altre non a fuoco ma sfocate.

Effetto Orton

Fotografia di Michael Orton

Effetto Orton: alcuni consigli pratici

Creare l’Effetto Orton sembra abbastanza semplice, vero?

Tieni presente che ho voluto semplificare al massimo i passaggi fondamentali, e sono pochi, per scattare le giuste fotografie e poi creare l’effetto Orton.

Non smetterò mai di dirti: guarda tante fotografie; soprattutto in questo caso, guarda le fotografie di colui che ha inventato questo metodo, ovvero Michael Orton, per capire meglio come lo ha applicato e secondo quali declinazioni è possibile utilizzarlo. Ti dico tutto ciò perché anche l’effetto Orton può essere applicato secondo differenti gradi di intensità: può essere appena accennato, oppure essere molto accentuato. Esercitati ad applicarlo, così da non avere fotografie tutte uguali.

Aggiungo alcuni consigli pratici che ti serviranno nella creazione di atmosfere magiche e da sogno, proprie dell’Effetto Orton:

  1. Usa un treppiede: considerato che i 2 scatti di base sui quali andremo a lavorare devono essere assolutamente identici, ti consiglio di utilizzare un treppiede: ciò ti permetterà di avere due foto identiche, con l’indispensabile corrispondenza di tutti i punti della tua immagine, grazie al fatto che la tua fotocamera rimarrà sempre nello stesso identico punto e non dovrai spostarla. Il treppiede, inoltre, ti aiuterà nello scatto della fotografia con tempi lunghi, perché eliminerà il rischio del micromosso. Se hai bisogno di qualche utile consiglio nella scelta di un treppiede, ti consiglio di leggere qui.
  2. usa un telecomando per lo scatto remoto, per evitare di muovere la fotocamera con le vibrazioni del pulsante di scatto.
  3. scegli il soggetto giusto: scegli di preferenza paesaggi naturali, con vegetazione in evidenza: prati, alberi, foglie, fiumi…
  4. non scattare mai con luce molto forte, che crea ombre molto definite e dure. Questa è una regola generale sempre valida: se puoi, scegli di fotografare quando la luce è più bella, più calda e diffusa. Ad esempio: ottimo sarebbe poter fotografare durante le Golden hours dell’alba e del tramonto.
  5. scatta sempre in raw: sarà più utile se poi dovrai correggere i tuoi scatti in post-produzione.

Se non sei pratico di post produzione, ti farà piacere sapere che ci sono alcuni software, come ad esempio Lightroom, o Luminar 2018, che hanno già all’interno una impostazione dedicata alla creazione dell’effetto Orton

Tutto sta ad applicare l’effetto Orton in modo bilanciato, senza ottenere immagini eccessive. ma questo è un consiglio personale, che nasce più dal mio gusto che da reali necessità tecniche.

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Creare effetto Orton con una sola fotografia

Photoshop, come altri programmi di post-produzione, può autarci a creare l’effetto Orton anche quando abbiamo solo una fotografia scattata di una stessa immagine.

Come dobbiamo procedere?

  1. Innanzitutto dobbiamo duplicare la nostra fotografia creando un nuovo livello “copia”
  2. uniamo 1 due livelli creati e applichiamo il metodo di fusione “scolora”. Questo ci permetterà di ottenere una fotografia sovraesposta.
  3. A questo punto duplichiamo la nuova immagine così ottenuta dai passaggi precedenti.
  4. Al livello “copia” applichiamo il filtro “sfocatura”. Puoi avere un effetto poco o molto sfocato giocando con il raggio del filtro sfocatura.
  5. Una volta sfocato uno dei livelli, uniamo entrambi applicando il metodo di fusione “moltiplica”

Facile, no?

Nel caso però, tu non abbia voglia di misurarti con duplicazioni di livelli, metodi di fusione, etc., puoi sempre applicare alle tue fotografie dei setting pre-impostati che riproducono l’effetto Orton.

effetto Orton

Plugin Luminar: a destra puoi vedere elenco dei filtri, tra cui “effetto Orton”

effetto orton

Applicazione del filtro effetto Orton con Luminar

Conclusioni

Esistono numerosi effetti, o filtri, che modificano la resa finale di una fotografia; pensa ad esempio alla fotografia HDR, oppure a tutti i filtri fotografici di social come ad esempio Instagram. L’effetto Orton è solo uno dei tanti, che però negli ultimi anni ha raggiunto maggiore popolarità, soprattutto tra i fotografi di paesaggio.

Ci tengo a sottolineare una cosa: l’effetto Orton, come altri effetti fotografici, è solo l’ultimo passaggio di un processo fotografico che nasce da una attenta pianificazione dello scatto.

Conoscere la tecnica è fondamentale; poi viene la scelta del soggetto, che deve essere chiara.

Il passo successivo è ragionare e decidere che tipo di fotografia vuoi ottenere; utilizza tutte le tue conoscenze tecniche per scattare l’immagine che hai in mente. E di conseguenza potrai solo fotografare un’immagine tecnicamente corretta.

Su questafotografia, poi, potrai decidere se andrai a lavorare per aumentare il contrasto, migliorare la luminosità, rendere i colori più o meno vividi, applicare l’effetto Orton o qualunque altro effetto fotografico avrai in mente.

Fin qui abbiamo visto i passi fondamentali per ottenere gli scatti tecnicamente corretti che ti serviranno per poi creare l’effetto Orton in post produzione. Ora non ti resta che provare e riprovare.

Non smettere mai di studiare e di approfondire, sia la parte teorica, quindi gli elementi fondamentali per scattare, sia la parte visiva: leggi tanto, studia i grandi fotografi, documentati, guarda molte fotografie. Tutto ciò ti aiuterà ad arricchire il tuo bagaglio fotografico, e a trarre ispirazione.

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