
Forse anche tu sei uno dei tanti che ha iniziato con entusiasmo un percorso di condivisione delle proprie fotografie su un social ma poi si è presto ritrovato in una giungla ostile braccato da bestie feroci?
Per inaugurare questa nuova rubrica (che parlerà, appunto, di cosa può succedere in un gruppo online di amanti della fotografia) vorrei iniziare dalle primissime basi: perché mai dovrei avere voglia o bisogno di partecipare ad un gruppo su Facebook?
Innanzitutto partiamo dicendo che prenderò ad esempio Facebook – anche se non è strettamente un gruppo dedicato alla condivisione di fotografie – perché è sicuramente il social più diffuso e famoso del pianeta. Quasi sicuramente tu sei iscritto a Facebook e lo conosci abbastanza bene.
Ti sei ritrovato a ‘spiare’ qualche gruppo di sedicenti fotografi e finalmente hai deciso di iscriverti!
I primi giorni sono stati interessanti poi hai postato la tua prima fotografia ma il risultato non è stato quello che ti aspettavi…
Che cosa è successo?!
Bene; iniziamo a stilare un breve decalogo del ‘bravo fotoamatore su FB’

Un gruppo numeroso che ha la medesima passione può comunque rivelarsi molto eterogeneo e complesso. Non fatevi ingannare dalle facce sorridenti! Siate sempre coscienti del fatto che vi trovate tra persone che non conoscete.
1 – il miraggio dei Likes
Perché ho scritto ‘miraggio’?
Perché se ti iscrivi ad un gruppo e il tuo obiettivo è quello di fare incetta di pollici alzati forse non sei proprio partito con il piede giusto…
Intanto ti faccio notare che i social sono particolarmente ingiusti perché ti permettono di apprezzare qualcosa (con iconcine varie) ma mai di NON apprezzarlo.
Quindi se vedi una foto che proprio non ti piace che cosa fai se non hai la possibilità di mettere un bel pollice verso alla guisa degli imperatori romani nelle arene?
Non metti nulla e vai oltre.
Ma, in questo modo, il fotografo in questione non capirà mai se la foto piace o non piace…
E poi – come puro esercizio matematico – ti faccio notare che se la tua foto viene vista da due persone e prendi un pollice alzato hai un 50% di opinioni positive mentre se guadagni ben 50 likes (quindi pensi già di essere un figo) ma la tua foto è stata vista da mezzo milione di persone il risultato è ben peggiore!
Peccato che tu, però, questi dati non li vedrai mai quindi: perché sbatterti tanto per qualche pollice alzato? Molto meglio i commenti!

La buona educazione è sempre fondamentale se si vuole avere un buon rapporto con gli altri. Nel caso dei social serve anche qualcosa in più…
2 – la buona, vecchia netiquette
Sarà che io ho una certa età, ma quando affrontai Internet per la prima volta mi lessi con attenzione quella summa di regoline varie raccolte sotto il nome di Netiquette che avevano lo scopo di spiegarti quali erano le regole di ‘educazione’ da utilizzare sul web.
Ad esempio: non scrivere mai in MAIUSCOLO perché è come urlare e il tuo destinatario potrebbe offendersi, ecc.
Oggi leggo tanti commenti che non sono mai scritti in maiuscolo ma, accidenti, riescono ad essere mille volte più feroci!
Mi stupisco ancora del fatto che tante persone, tacciate di maleducazione, si difendano dicendo: “ma come… la mia era solo una battuta!”.
Ecco, se posso darti un consiglio: non fare battute.
Ricorda che il destinatario non vede la mimica del tuo viso, non vede i movimenti delle mani, non sente il tono della voce.
Fare una ‘battuta’ per iscritto in un gruppo di persone che non si conoscono è come entrare in una gabbia di leoni pensando che non ti mangeranno solo perché tu li riempirai di simpatiche coccole. Potrebbe non funzionare…
Usa sempre il tono che useresti per parlare con una persona appena conosciuta (in fondo è proprio ciò che sta succedendo).
Sei incazzato? Sei MOLTO incazzato?! Ecco, non ne vale la pena perché la tua immensa incazzatura è un evento microscopico nella vastità di Internet e anche per oggi… non potrai cambiare il mondo!
P.S. – devo fare un inciso molto serio. Chi si diverte a dileggiare qualcuno online dovrebbe fare attenzione a non cadere nella denigrazione. La denigrazione diffusa online (quindi divulgata al pubblico) diventa diffamazione a tutti gli effetti. La diffamazione è un reato. Serve veramente poco a trasformare un ridicolo (e inutile!) commento in un problema molto serio per chi lo fa… non ne vale la pena!

Commentare su di un social significa lasciare un proprio pensiero in un posto pubblico a disposizione di tutti. La privacy non esiste… chiunque può risponderti in qualunque modo.
3 – Commento o non commento?
Qui potrebbe valere la solita buona regola che suggerisce di tacere se non si ha niente di interessante da dire.
Una lista assolutamente non esaustiva di commenti inutili:
- Wooooow!!
- Hai provato a farla in bianco e nero?
- Ci sono stato anche io!
- ecc.
… e una lista di domande inutili che potrebbero attirare commenti discutibili:
- Commenti e pareri?
- Siate buoni vi prego!
- E’ la mia preferita! Cosa ne pensate?
- ecc.
Una cosa in particolare mi preme molto: la famigerata “critica costruttiva”.
Per tantissimi, la parola “critica” ha per definizione un’accezione negativa.
La critica viene quindi quindi spesso sentita come ‘distruttiva’. E, anche inconsciamente, questo può condizionare il modo in cui ci poniamo verso ciò che stiamo “criticando”.
Ma se invece di criticare pensiamo che dobbiamo ‘commentare’ o ‘argomentare’, allora sarà più facile utilizzare parole e modi che non offendano l’altro.

Attenzione a chi è troppo incentrato su se stesso! Potresti avere delle brutte sorprese a meno che tu non decida di diventare uno dei tanti sudditi.
4 – C’è gruppo e gruppo…
Fai attenzione perché ci sono due macro-tipi di gruppo di fotografi:
- quelli nati da alcune persone che si sono trovate e vogliono ampliare il loro giro di contatti
- quelli nati intorno ad un fotografo (o sedicente tale)
I gruppi che nascono intorno ad un personaggio possono nascondere qualche insidia in più perché possono essere incentrati sul personaggio stesso.
Diffida dei gruppi all’interno dei quali si idolatra una persona. Per quanto questo possa essere bravo ti stancherai presto a meno che tu non voglia uniformarti e diventare un discepolo dei tanti.
Diffida anche dei gruppi con uno zoccolo duro di amministratori che assumono ruoli di ‘castigatori di principianti’ e trattano le foto degli altri con sufficienza.
Infine, evita come la peste i gruppi dove si utilizza troppa ironia e/o si commentano le foto in maniera ironica: l’ironia è un’arte difficile e – per iscritto – non funziona mai. Presto o tardi le simpatiche battute suoneranno come taglienti giudizi e non avrai più voglia di leggerle.
Insomma, potremmo dire “rispetta gli altri ma fatti rispettare“. Non permettere a nessuno di demolire le TUE fotografie tanto per fare.

Un autoritratto insolito ma che rivela tanto. Io sono molto pigro quindi ho pensato di ritrarmi da solo durante un momento di riposo bucolico.
5 – Siate voi stessi
Questo è l’ultimo consiglio ma non il meno importante.
Il web ha creato una nuova figura che si chiama Influencer.
L’influencer è colui che influenza gli altri.
Attenzione però.
Non prendere mai ciò che scrivono gli altri come oro colato!
Leggi tutto ciò che vuoi leggere, ma elaboralo sempre con la TUA testa.
Sii te stesso: quando scrivi e, soprattutto, quando fotografi.
E per finire, un assaggio delle prossime puntate!
Ma… un attimo!! (diranno i più attenti) ci hai promesso un decalogo e poi i punti sono solo cinque?!
Vero, i punti sono solo cinque perché quelli mancanti li aggiungerai tu durante il cammino. Ognuno i suoi. Ognuno secondo le proprie esperienze, i propri successi e le proprie cadute.
Bene; ora che sappiamo come muovere i primi passi all’interno di un gruppo di fotografi andremo a curiosare un po’ in giro e commenteremo una serie di casi reali (non faremo nessun nome, tranquillo) per vedere di cosa si parla e di come se ne parla!
Cercheremo di capire se è veramente oro tutto ciò che luccica, come si muovono i gruppi di persone quando non sono fisicamente a contatto gli uni con gli altri e valuteremo se l’influencer del momento possa diventare un esempio positivo, oppure se sarebbe meglio lasciarlo perdere.
La fotografia è anche – e soprattutto – divertimento.
Quindi… benvenuto tra gli asociali!