
Indice
- Julia Margaret Cameron (1915-1848)
- Imogen Cunningham (1883-1976)
- Margaret Bourke-White (1904-1971)
- Eve Arnold (1912-2012)
- Dorothea Lange (1895-1965)
- Tina Modotti (1896-1942)
- Berenice Abbott (1898-1991)
- Gerda Taro (1910-1937)
- Diane Arbus (1923-1971)
- Vivian Maier (1926-2009)
- Cindy Sherman (19 gennaio 1954)
- Letizia Battaglia (1935-2022)
- Annie Leibovitz (2 ottobre 1949)
- Conclusioni
La storia della fotografia ci ha fatto conoscere molte fotografe donne famose che hanno contribuito a scriverne le pagine più interessanti.
Fin dalle origini della fotografia, molte donne si sono avvicinate a questa arte, contribuendo al suo sviluppo e alla sua affermazione.
Qui di seguito troverai alcune tra le fotografe donne famose che si sono distinte per la loro particolarità e innovazione. L’elenco non è di certo esaustivo, perché fotografe famose ce ne sono state molte.
Ma con questo breve excursus voglio presentarti alcune fotografe donne che secondo me vale la pena conoscere.
Julia Margaret Cameron (1915-1848)

E’ stata una delle prime fotografe donne, in un periodo storico in cui la fotografia era agli inizi, e i fotografi erano praticamente solo uomini.
Scoprì la fotografia a cinquant’anni, grazie alla figlia che le regalò un apparecchio per la fotografia per aiutarla a distrarsi dalla noia.
Julia Margaret Cameron si appassionò alla fotografia fino a farla diventare un’ossessione.
I soggetti dei suoi ritratti erano personaggi della Londra intellettuale, ma non solo: ritrasse bambini e donne comuni. Il tratto distintivo dei ritratti scattati dalla Cameron, erano la sfocatura e i toni morbidi, la drammaticità delle immagini e una capacità di creare un’atmosfera sospesa se senza tempo.
Per Julia Margaret Cameron le fotografie non servivano a riprodurre la realtà così com’è, ma dovevano servire a rappresentare la visione del mondo del fotografo.
Imogen Cunningham (1883-1976)
Imogen Cunningham è una delle fotografe donne che ha saputo interpretare in modo personale la fotografia.
Esponente dei Gruppo di fotografi f/64, di cui facevano parte grandi fotografi uomini (Ansel Adams e Edward Weston).
Per Imogen Cunningham fotografare non significa semplicemente riprodurre la realtà, ma creare opere d’arte.
La Cunningham è stata una pioniera nello sviluppo dell’arte fotografica: si laurea in chimica con la tesi “Modern Process of Photography”; successivamente studia come aumentare la velocità di stampa delle immagini, aumentare la luminosità e produrre il colore seppia).
Il suo atteggiamento è sempre stato progressista nei confronti della vita, del ruolo della donna nella società, e della fotografia.

I suoi soggetti preferiti sono piante e fiori; i suoi scatti in bianco e nero ne sottolineano la perfezione. Ma ha spaziato tra tanti generi diversi: nudo, ritratto, street photography.
Imogen Cunningham si è imposta come donna fotografa in un mondo maschile in cui la presenza delle donne in fotografia non era certo incoraggiata.
Margaret Bourke-White (1904-1971)
Margaret Bourke-White è stata, tra le donne fotografe famose, uno spirito controcorrente, alla continua ricerca di nuovi luoghi da esplorare. Una donna fotografa coraggiosa.
La vita e la carriera fotografica di Margaret Bourke-White sono legate indissolubilmente.

I soggetti delle sue fotografie sono l’architettura industriale, l’architettura delle città: tutti temi inusuali per il periodo in cui visse. La Bourke-White riusciva a trasformare una struttura commerciale in un monumento dal valore artistico, testimonianza di un preciso periodo storico e della sua civiltà.
Da ricordare anche i suoi fotoreportage sulle conseguenze della Grande Depressione nelle campagne americane, e durante la Seconda Guerra Mondiale.
Margaret Bourke-White riusciva a catturare con le sue fotografie un solo dettaglio che però era in grado di dare l’idea complessiva di ciò che voleva comunicare.
Eve Arnold (1912-2012)
Eve Arnold è stata una delle prime fotografe donne ad essere ammesse nell’Agenzia Magnum, e una delle più grandi fotografe donne famose del Novecento.

Durante la sua lunga vita Eve Arnold si è cimentata con diversi generi fotografici: ha raccontato i grandi divi di Hollywood (indimenticabili le sue fotografie di Marilyn Monroe e Marlene Dietrich),e del mondo politico (Malcom X nel 1961) e ha realizzato importanti reportage di viaggio.
Eve Arnold non amava essere definita una “Fotografa Donna”, ma di sicuro la sua sensibilità femminile le ha donato uno sguardo particolare sul mondo che fotografava.
Dorothea Lange (1895-1965)
Dorothea Lange è conosciuta e ricordata per aver raccontato e documentato gli effetti della Grande Depressione in America.
La vita di Dorothea Lange non è mai stata facile: prima l’abbandono del padre, che lasciò la famiglia in difficoltà, poi la poliomielite.
La fotografia di Dorothea Lange è una fotografia sociale, ovvero al servizio della società, proprio perché è una fotografia di denuncia.

In questo articolo ti raccontiamo gli scatti meno conosciuti di questa fotografa.
Tina Modotti (1896-1942)
Tina Modotti è stata una donna poliedrica. Operaia, attrice di teatro, poi di cinema, e infine fotografa donna con la passione per la politica e le battaglie sociali. E’ stata una delle prime fotografe donne street photographer.

La fotografia di Tina Modotti rimane una importante testimonianza di inizio Novecento.
Nata a Udine e poi trasferitasi a San Francisco, ha un primo approccio con l’arte, ma non fotografica: recita infatti in alcuni film, finché non scopre la fotografia.
Ma il grande cambiamento avviene quando, con il compagno Edward Weston si trasferisce in Messico (1923), e inizia a respirare il clima politico post-rivoluzionario messicano. Entra in contatto con il partito partito comunista messicano e conosce molti artisti di quel periodo.
Il suo impegno politico si fa sempre più intenso ed è in questo periodo che si sviluppa il suo stile fotografico. La sua fotografia diventa un mezzo di denuncia sociale: testimonia manifestazioni politiche, il ruolo dei sindacati, l’iconografia del partito comunista.
Lo stile fotografico di Tina Modotti è legato all’esperienza personale e alle sue passioni politiche che l’hanno fortemente caratterizzata.
Berenice Abbott (1898-1991)
Tra le fotografe famose, Berenice Abbott si è distinta per essere una fotografa dalle mille sfaccettature.
Questa frase la definisce bene:
Mi avvicinai alla fotografia come un’anatra si avvicina all’acqua. Non ho mai voluto fare nient’altro.”

Fu prima assistente e modella di Man Ray a Parigi, dove conobbe la fotografia di Atget e ne rimase affascinata, tanto da farsene promotrice in America.
I temi delle sue fotografie sono stati dapprima i ritratti (realizzati nello studio di Man Ray), poi New York, dopo la Grande Depressione (è considerata la “Fotografa di New York”) tra i cambiamenti e la crescita della metropoli, e infine la scienza.
Ma Berenice Abbott è sempre stata in continuo mutamento.
Lo stile fotografico della Abbott è sempre stato comunicativo e realistico. Berenice Abbott ha abbracciato il movimento della “straight photography”, convinta che le fotografie non andavano manipolate nè prima nè dopo lo scatto, e dovevano mostrare la realtà per quello che è.
Gerda Taro (1910-1937)
Tra le fotografe donne famose, Gerda Taro viene ricordata per i suoi reportage di guerra.
Gerda Taro è una donna fotografa famosa per essere stata la prima fotoreporter donna ad aver perso la vita in guerra.

Gerda Taro è sempre stata in prima linea, una donna libera, irriverente, fedele a se stessa e ai suoi ideali.
Il suo vero nome era Gerta Pohorylle, e il suo compagno era Robert Capa (nome nome d’arte di André Friedmann); lavorarono insieme firmando le loro fotografie con il nome Capa. Il loro stile era talmente simile da rendere difficile distinguere le foto di Gerda Taro da quelle di Robert Capa.
Nel 1936 Gerda Taro e Robert Capa partirono per il fronte per documentare la Guerra Civile Spagnola dalla parte della popolazione civile.
Nel 1937 la Taro perse la vita nella battaglia di Brunete, a ventisei anni.
La sua fotografia è stata una forma di testimonianza della guerra civile spagnola, attraverso i suoi reportage.
Al centro delle sue fotografie c’è sempre l’uomo, i combattenti, le vittime, la popolazione fatta di donne e bambini, vittime della guerra civile.
Diane Arbus (1923-1971)
Diane Arbus è stata una delle donne fotografe famose più interessanti e controverse del XX secolo.
Newyorkese, nata del 1923, dopo gli esordi nella moda, segue un corso di fotografia con Lisette Model; da quel momento nulla nella sua vita e nel suo modo di fotografare è più lo stesso.
Si è sempre distinta per la sua attenzione verso gli emarginati, gli ultimi, gli scarti della società. I suoi ritratti per le strade e i ghetti di New York ci riportano immagini dalle quali traspare una curiosità sincera e rispettosa nei confronti di quelle persone che ritraeva. E alle quali si sentiva in qualche modo vicina. Anche lei si sentiva in fondo una emarginata.

Per la fotografa Arbus il soggetto di un’immagine era sempre più importante dell’immagine stessa.
La Arbus è sempre stata una figura tormentata, che colpisce l’osservatore con le sue fotografie crude.
E’ morta suicida nel 1971, dopo aver lasciato al mondo una produzione di fotografie molto ampia.
Diane Arbus con le sue foto ha rappresentato un profondo cambiamento nel linguaggio fotografico: ha rivoluzionato la fotografia documentaria annullando la distanza tra fotografo e soggetto ritratto.
Vivian Maier (1926-2009)
Forse la più famosa tra le fotografe donne famose, Vivian Maier è la bambinaia con l’hobby della fotografia, la cui passione e capacità sono state scoperte solo in seguito alla sua morte.

Era una “street photographer“, come diremmo oggi. Trascorreva tutto il suoi tempo libero a fotografare le le strade della sua città, cercando di catturare tutto ciò che attirava la sua attenzione: attimi di normalità e quotidianità fotografati in modo straordinario.
E’ anche quella, tra le fotografe donne famose, di cui abbiamo il maggior numero di autoscatti (selfie, come diremmo oggi), tutti scattati in modo creativo e pensato, e costruiti in modo impeccabile.
Cindy Sherman (19 gennaio 1954)

Cindy Sherman è una delle donne fotografe famose che si sono distinte per una precisa caratteristica fotografica. Cindy Sherman, infatti è famosa per i suoi ritratti concettuali, che hanno come protagonisti la società e gli stereotipi sessuali. Per ogni fotografia scattata metteva in scena situazioni studiate, in cui era lei il soggetto principale; ma impersonava altri personaggi. Quindi l’utilizzo della sua immagine non serviva a creare un autoritratto che racconta qualcosa di se stessa come persona, ma delle donne in genere, inserite nella società, e soprattutto viste in un certo modo distorto dalla società.
Le sue fotografie sono vere e proprie performance che mette in scena, curando personalmente tutti i particolari: ideazione, scenografia, trucco.
Famosi i ritratti della serie Untitled Film Stills, una serie di fotografie in bianco e nero in cui interpreta e rappresenta tanti cliché del mondo femminile, affrontando il tema della rappresentazione delle donne e della loro identità veicolata dai diversi media.
Cindy Sherman stravolge l’idea di ritratto ed autoritratto. Utilizza la sua persona per rappresentare il mondo che la circonda, così vario e sfaccettato, con tanti personaggi tutti diversi tra loro. Ma la sua idea di autoritratto è sempre slegato dalla sua persona e dalla sua vita. Usa la sua figura solo per rappresentare il mondo che la circonda.
La Sherman, attraverso i travestimenti e il trucco è riuscita ad analizzare e ad approfondire il tema dell’identità personale.
Cindy Sherman si allontana dalla ricerca del bello; dietro le sue fotografie, spesso provocatorie e forti, c’è la ricerca dell’identità come risultato di una costruzione sociale.
Letizia Battaglia (1935-2022)
Un’italiana tra la fotografe donne famose. Letizia Battaglia è diventata famosa per le sue fotografie di reportage e cronaca nera nella sua città, Palermo, durante gli Anni di Piombo.

E’ stata definita “Fotografa della mafia“, anche se lei non apprezzava molto questo appellativo.
La fotografia di Letizia Battaglia è sempre stata una fotografia di denuncia: non solo fini documentaristici, quindi, ma anche sociali. Letizia Battaglia voleva portare all’attenzione pubblica il degrado e le condizioni degli ultimi: i bambini dei quartieri disagiati, le donne e i poveri, la mancanza d’acqua, i palazzi fatiscenti..
Per Letizia Battaglia la fotografia è sempre stata impegno sociale; un mezzo per ricercare la verità.
Annie Leibovitz (2 ottobre 1949)
Tra le fotografe donne famose è conosciuta per i suoi ritratti. E’ infatti una fotografa ritrattista con l’abilità incredibile di riuscire ad entrare in empatia con il suo soggetto, fino a scattare ritratti meravigliosi. Ha fotografato attori (Angelina Jolie, Leonardo Di Caprio, Demy Moore, solo per citarne qualcuno); musicisti (famosissima la foto scattata a John Lennon e Yoko Ono, nel 1980, poco prima della morte di Lennon)); politici (Obama, la Regina Elisabetta).

La capacità di Annie Leibovitz consiste nel catturare l’essenza della persona ritratta senza mai fermarsi all’apparenza.
La Leibovitz non si è mai posta limiti riguardo alle tecniche fotografiche utilizzate: colori, bianco e nero, post-produzione. Ha sempre sperimentato tanto e ha saputo adattare le sue conoscenze alle persone che doveva fotografare.
Nel suo lavoro non lascia mai nulla al caso: la preparazione e la cura dei particolari, la location e soprattutto l’idea da realizzare.
Ma soprattutto: una grande capacità di Annie Leibovitz di entrare in empatia con il suo soggetto.
Conclusioni
Fotografe donne famose ce ne sono davvero tante. Tutte hanno in qualche modo contribuito a scrivere le pagine più innovative della storia dell’arte fotografica fin dai suoi primi passi. ….
Le prime fotografe donne sono state pioniere in questa forma d’arte e hanno contribuito al suo sviluppo e alla sua affermazione.
Le fotografe donne famose si sono distinte (tutte) per il coraggio, il desiderio di documentare e denunciare, per la capacità di raccontare le proprie idee politiche attraverso il mezzo fotografico.
La vita di queste donne fotografe è stata un tutt’uno con la loro passione per la fotografia intesa come strumento per testimoniare, documentare, denunciare. Un modo per affermare le proprie idee e il proprio modo di vedere il mondo.
Floriana Caruso