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Se ami la fotografia di certo comprendi l’importanza di conoscere i grandi fotografi italiani e non che hanno fatto la storia della fotografia, con le loro scoperte tecniche e le loro opere.
Dall’inizio del ‘900 molti grandi fotografi hanno contribuito allo sviluppo e all’affermazione della fotografia. Ciascuno, con la sua esperienza e il suo background ci ha regalato fotografie che rimangono indelebili nel tempo.
Conoscere i grandi fotografi ci può aiutare a migliorare la nostra fotografia e la nostra creatività.
Come diceva Ansel Adams, una fotografia è il frutto di tutte le immagini che abbiamo visto, di tutti i libri che abbiamo letto, di tutta la musica che abbiamo ascoltato e di tutte le persone che abbiamo amato. Detto in parole povere: una fotografia è il frutto delle nostre conoscenze e delle esperienze che abbiamo vissuto.
Molti fotografi italiani famosi hanno contribuito a scrivere la storia della fotografia in Italia e nel mondo, lasciandoci un importante contributo.
I grandi fotografi italiani sono una fonte di ispirazione inestimabile e dei grandi maestri dai quali possiamo imparare molto.
Fare una lista dei fotografi italiani famosi è molto difficile, perché non sarebbe esaustiva, non riusciremmo infatti a elencarli tutti.
Abbiamo deciso perciò di approfondire la conoscenza di quelli che per noi sono i migliori fotografi italiani attraverso una breve presentazione di ciò che li ha resi famosi e importanti per la storia della fotografia. Ognuno di loro, infatti ha interpretato la fotografia in un modo estremamente personale. Dall’esperienza e dalle opere dei grandi fotografi italiani possiamo apprenderne le tecniche, ma soprattutto il pensiero.
1. Gianni Berengo Gardin
Tra i fotografi italiani famosi è d’obbligo citare Gianni Berengo Gardin (classe 1930).

Da sempre strenuo sostenitore della fotografia analogica, e dell’attesa del “momento decisivo”.
Nella sua concezione della fotografia, lo scatto come “oggetto fisico”, pellicola stampata, quasi pareggia in valore il suo contenuto, in quanto strumento fondamentale che non si limita a trasmettere il messaggio, ma diventa parte di esso.
Le sue fotografie raccontano la vita in Italia negli anni ‘50 e ‘60; ma non solo. Degno di nota è il suo reportage sociale sui manicomi, dove le terribili condizioni di vita dei malati vengono documentate nel 1968 e suscitano molto scalpore.
Berengo Gardin ritiene che i colori siano una distrazione, che arricchisce l’immagine ma che rischia di distrarre l’osservatore. Per questo tutte le sue fotografie sono in bianco e nero.
Gianni Berengo Gardin è convinto sostenitore del fatto che esiste una differenza sostanziale tra una foto “bella” e una foto “buona”. Una foto bella non è necessariamente significativa, ed è piuttosto comune. Una foto “buona”, invece, è una foto efficace, perché comunica qualcosa all’osservatore.
Ciò che è importante per Gianni Berengo Gardin è riuscire a raccontare una storia attraverso le sue immagini.
Per conoscere meglio Gianni Berengo Gardin, leggi qui.
2. Luigi Ghirri
Tra i fotografi italiani famosi Luigi Ghirri è stato “IL fotografo dei paesaggi“.
Nato nel 1943, aveva una passione per l’arte a 360 gradi; e ciò ha condizionato il suo modo di fare fotografia.

Di Luigi Ghirri ricordiamo il progetto “Viaggio in Italia”, un manifesto della scuola di paesaggio: Ghirri ci ha insegnato un nuovo modo di fotografare il paesaggio.
I paesaggi ritratti da Luigi Ghirri sembrano sospesi, lontani dal realismo. Non c’è mai sensazionalismo, ma inquadrature studiate ed essenziali, quasi metafisiche.
Minimalismo è la parola chiave dello stile fotografico di Luigi Ghirri.
Ciò che più gli interessava fotografare era la semplicità degli elementi della quotidianità. Nelle sue fotografie la figura dell’uomo è quasi sempre assente, mentre è presente la sua influenza sul paesaggio.
Luigi Ghirri è stato uno dei primi fotografi a fotografare a colori, prediligendo colori sempre molto tenui e delicati, tonalità pastello che sottolineano la sua sensibilità di fotografo.
Possiamo definire Luigi Ghirri come uno dei grandi maestri della fotografia italiana.
Convinto che la fotografia non debba essere una semplice riproduzione della realtà, ma piuttosto uno strumento per metterla in discussione. Le sue immagini ci fanno riflettere su ciò che rappresentano all’apparenza le immagini, e il loro significato nascosto.
Attraverso uno stile essenziale Luigi Ghirri ci insegna prima di tutto ad osservare la realtà che guardiamo “attivando un campo di attenzione diverso”.
Luigi Ghirri è un un fotografo che ci può insegnare molto. Anche se a un primo sguardo le sue foto possono sembrare semplici, perché non hanno nulla di sensazionale e fuori dal comune che possa attirare l’attenzione dell’osservatore.
Ma come diceva Ghirri: bisogna imparare ad osservare da una nuova prospettiva.
Leggi di più su Luigi Ghirri in questo articolo.
3. Ferdinando Scianna
Fotografo e scrittore, Ferdinando Scianna è uno dei migliori fotografi italiani.

Per Scianna, fotografia e scrittura sono due forme d’arte che convivono senza contrapposizioni.
Se osservi le fotografie di Ferdinando Scianna, noti subito che per lui immergersi nel contesto che vuole fotografare, e viverlo, è fondamentale. Come è fondamentale incontrare la gente del luogo, per comprendere lo spirito genuino che vuole trasmettere con le sue immagini.
L’aspetto narrativo delle sue immagini è importante e imprescindibile dalle immagini stesse; perché una fotografia deve raccontare necessariamente una storia, altrimenti rimane solo un esercizio di stile.
La fotografia di Ferdinando Scianna non è né improvvisazione né puro appagamento estetico. È la fotografia della conoscenza, quella che approfondisce il soggetto che sta dietro al suo obiettivo. L’empatia tra l’artista e il soggetto, umano oppure no, che gli sta dietro.
“Le fotografie mostrano, non dimostrano”. In questa sua breve massima, c’è tutta la filosofia di Ferdinando Scianna.
Puoi conoscere meglio Ferdinando Scianna leggendo questo articolo.
4. Oliviero Toscani
Tra i fotografi italiani famosi Oliviero Toscani ha un posto di primo piano.

Fotografo pubblicitario e di moda, si è sempre contraddistinto per le sue immagini inusuali e controcorrente.
E’ un fotografo anticonformista che con i suoi scatti provocatori ha sempre voluto comunicare un messaggio.
Una fotografia, infatti, non deve essere fine a se stessa ma comunicare qualcosa.
Molto famose sono le sue campagne pubblicitarie per “United, color of Benetton”, che spesso hanno suscitato stupore, shock, critiche. Ad esempio, chi non ricorda la fotografia che rappresentava una ragazza anoressica? Oliviero Toscani, attraverso quell’immagine non voleva solo provocare, ma denunciare un problema reale mettendolo sotto gli occhi di tutti attraverso il mezzo fotografico.
5. Mimmo Iodice
Mimmo Jodice è uno dei più importanti grandi fotografi italiani.

La sua fotografia unisce immaginazione e realtà.
Essere nato a Napoli, nel centro del Mediterraneo ha avuto un’influenza sulle sue fotografie, nelle quali ritroviamo spesso elementi dell’antichità classica. Dopo un iniziale approccio sperimentale, negli anni ‘60 nasce nel fotografo l’esigenza sociale di documentare ciò che accadeva intorno a lui. Attorno al 1978 il suo stile fotografico cambia e si allontana in modo netto dalla scena reale, e si trasforma in una fotografia “metafisica”, che immortala scatti cittadini carichi di simbolismo.
E infine, un ritorno, all’apice della sua carriera, alle sperimentazioni artistiche.
Quello che possiamo imparare da Mimmo Jodice è sperimentare con la fotografia, e considerare la fotografia più come strumento espressivo che semplicemente descrittivo.
Le fotografie di Mimmo Jodice mescolano curiosità e stile perfezionista e rigoroso, dualismo tra immaginazione e realtà. L’uso del bianco e nero molto contrastato è motivato dal fatto che le sue foto sono lontane dalla quotidianità, e il bianco e nero permette di eliminare dai suoi scatti la dimensione reale, rendendo i suoi soggetti senza connotazioni temporali.
Per Mimmo Jodice non è importante fotografare ciò che è esteticamente bello, ma l’esigenza di fotografare gli aspetti più intensi di un soggetto (da una statua classica o una città moderna).
Jodice stesso ci dice che la finalità del suo lavoro è l’intensità, perché è da questa che scaturisce l’emozione.
Se vuoi conoscere meglio Mimmo Jodice, leggi qui.
6. Ugo Mulas
Tra i fotografi italiani famosi del secondo dopoguerra ricordiamo Ugo Mulas.
Il suo avvicinamento alla fotografia è casuale. Affascinato dal mondo dell’arte, si forma come autodidatta.
Per Mulas fotografare significa lasciare una testimonianza della società in cui vive. I suoi primi lavori riguardano le periferie milanesi, la città nel dopoguerra, gli amici del Bar Jamaica, ovvero artisti e intellettuali legati all’Accademia di Brera.
Ugo Mulas è diventato famoso per aver raccontato il mondo dell’arte contemporanea.
Ha documentato la Biennale di Venezia dal 1954 al 1972. Quando nel 1964 alla Biennale viene presentata la Pop Art, Ugo Mulas riesce a essere introdotto nella scena artistica newyorkese per documentare artisti importanti degli anni Sessanta (ritrae Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Frank Stella, Marcel Duchamp, solo per citare alcuni nomi importanti della scena artistica di quel periodo).
Per Ugo Mulas fotografare non significa riprodurre l’oggetto d’arte in sé e per sé, ma il contesto in cui si è sviluppato. Per fare un esempio concreto: la fotografia che Ugo Mulas scatta a Lucio Fontana intento a creare una sua opera, che vuole sottolineare il pensiero che sottende alla realizzazione dell’opera.

La sua opera dimostra una grande conoscenza tecnica e di composizione delle immagini.
La vera capacità del fotografo è scegliere ciò che vuole fotografare.
7. Franco Fontana
Franco Fontana è uno dei grandi fotografi italiani famosi e conosciuti a livello internazionale, e uno dei più importanti esponenti della fotografia a colori a partire dagli anni ‘60.

Le fotografie di Franco Fontana sono riconoscibili per degli elementi che le caratterizzano fino a farle diventare uniche: i colori saturi, le linee definite e geometriche dei paesaggi, che creano immagini più simili a una pittura che a una fotografia.
I soggetti che Franco Fontana predilige sono paesaggi rurali. Ma il vero soggetto delle sue immagini sono sempre i colori e le linee geometriche, che utilizza per creare immagini astratte. Ciò mette in secondo piano la scelta dei soggetti, che diventano funzionali all’espressione di geometrie e colore.
Le sue fotografie di paesaggio non sono perciò una mera rappresentazione di ciò che vede, ovvero della realtà, ma diventano una rappresentazione astratta, le cui caratteristiche sono: colori forti e linee molto nette.
Colore, spazio, forma, luce: ecco le sue parole d’ordine!
Per Franco Fontana il colore è un modo diverso di vedere la realtà. Le fotografie devono interpretare la realtà, non documentarla.
La sua incredibile capacità di scorgere figure geometriche nel paesaggio, unita alla sensibilità tutta personale di percepire i colori hanno portato Franco Fontana alla sua raccolta “Landscapes”.
Una curiosità su Franco Fontana, che lo contraddistingue da tanti altri grandi fotografi italiani, è che non disdegna l’intervento della post-produzione. Franco Fontana sostiene che anche i colori vanno reinterpretati.
“Non si cerca mai la realtà per quella che è, ma si cerca di reinventarla in un modo più ideale. I colori esistono, io li interpreto”.
Franco fontana considera le fotografie un mezzo per fare arte. Ed è questo che lo contraddistingue da un fotografo di paesaggi.
Se vuoi approfondire il pensiero di Franco Fontana, leggi qui.
8. Gabriele Basilico
Gabriele Basilico è stato uno dei migliori fotografi italiani del Novecento.

Attraverso i suoi scatti ha raccontato i cambiamenti urbani, dedicandosi alla fotografia di paesaggio e di architettura.
Sono molto famosi i suoi “Ritratti di Fabbriche” nelle zone industriali di Milano, dove le fabbriche diventano i veri soggetti, e non semplici contenitori.
Gabrile Basilico è stato uno dei più grandi fotografi di aree urbane al mondo. Ha fotografato Beirut, Berlino, Istambul, Rio, Napoli, Roma… per citarne alcune.
Il suo interesse era focalizzato sulle trasformazioni del paesaggio. Attraverso le sue fotografie ha cercato di raccontare, analizzandola, questa trasformazione degli spazi costruiti dall’uomo (città, zone industriali).
Nelle sue fotografie l’uomo è assente; non è necessario per raccontare la città. Ciò che conta sono le forme degli edifici nello spazio.
Osservando gli edifici che danno forma alla città si possono comprendere la vita, l’evoluzione e il progresso della città stessa.
Gabriele Basilico ha principalmente lavorato con banco ottico, strumento utile e necessario per lavorare in modo lento e riflettere sul paesaggio. Il risultato è una fotografia riflessiva, caratterizzata da inquadrature ineccepibili, bianco e nero, e l’interpretazione dei luoghi finalizzata a comprendere e non semplicemente a registrare ciò che vedeva.
Se sei curioso di sapere qualcosa di più su Gabriele Basilico, approfondisci qui.
9. Letizia Battaglia
Letizia Battaglia è stata una dei grandi fotografi italiani donna.
Nata nel 1935 a Palermo, è scomparsa da poco (13 aprile 2022).

Letizia Battaglia era una fotoreporter conosciuta per aver raccontato la sua città, Palermo, e la sua Sicilia, dilaniata da episodi di mafia. Ma non solo.
Letizia Battaglia sempre voluto usare la sua fotografia per fini non solo ducumentaristici, ma anche sociali: per portare all’attenzione pubblica il degrado e le condizioni degli ultimi: i bambini dei quartieri emarginati, le donne, i poveri in genere.
Una donna fotografa coraggiosa, che ha fatto dell’impegno sociale il tratto distintivo non solo della sua fotografia ma anche della sua vita.
La fotografia di Letizia Battaglia è stata costantemente orientata alla ricerca della verità. Le sue immagini sono molto forti, spesso strazianti, ma documentano criticamente la Palermo degli anni Ottanta e Novanta. Per questo venne definita la “fotografa della Mafia”.
Nelle fotografie di Letizia Battaglia la scelta del bianco e nero è funzionale, per far prevalere il contenuto alla forma.
Leggi questo articolo per conoscere meglio Letizia Battaglia.
10. Tina Modotti
Tra i grandi fotografi italiani è d’obbligo citare Tina Modotti, una grande fotografa e grande artista che ci ha lasciato importanti testimonianze dell’inizio del Novecento.
Nata nel 1896, si avvicina all’arte prima come attrice di teatro, poi come attrice di film.

Successivamente, grazie al compagno Edward Weston si avvicina alla fotografia e sviluppa il proprio personale stile fotografico.
La sua passione politica orienta la sua fotografia verso la denuncia sociale (Anni ‘20), e raggiunge il suo apice attorno al 1929.
Lo stile fotografico di Tina Modotti rispecchia la sua esperienza personale nella società in cui viveva, alla sua attività politica e rivoluzionaria.
Street-Photographer ante litteram, interessata più ai contenuti sociali che agli aspetti estetici. Nelle sue fotografie le persone sono immortalate in situazioni quotidiane spontanee.
Tina Modotti è stata tante cose: attrice di teatro e di cinema, fotografa ritrattista agli inizi, fotografa di denuncia “sociale”, militante che ha messo al centro della sua vita l’interesse per la politica. Un donna fotografa libera.
Leggi di più in questo articolo.
11. Paolo Pellegrin
Paolo Pellegrin è uno dei fotografi italiani famosi sia n Italia che all’estero. Fotoreporter di guerra conosciuto a livello internazionale, membro dell’Agenzia Magnum dal 2005.

Paolo Pellegrin è stato premiato ben 10 volte al World Press Photo of the Year; segno che le sue fotografie riescono a comunicare con l’osservatore e soprattutto perché lasciano spazio alla riflessione.
Attraverso le sue foto Paolo Pellegrin ci offre una testimonianza sulla sofferenza, sempre raccontata con rispetto e umanità.
Pellegrin ha raccontato conflitti armati, rivoluzioni, povertà, disastri naturali ed emergenza climatica in ogni angolo del mondo. E lo ha sempre fatto con un approccio basato sull’etica, la correttezza e l’attenzione verso le persone.
La sua fotografia non si limita a riprodurre la realtà. L’aspetto storico documentarista sicuramente c’è, ma l’interesse primario è quello di risvegliare le coscienze e stimolare il dialogo nella società.
Attraverso le sue immagini fotografiche Paolo Pellegrin vuole trasmettere un messaggio che va oltre l’immagine stessa: egli offre uno spunto di riflessione all’osservatore, che deve andare più in profondità.
Se vuoi conoscere meglio Paolo Pellegrin, ti suggerisco di leggere questo articolo.
Conclusioni
Questa lista di grandi fotografi italiani non è certo completa ed esaustiva.
Ma considerala un buon punto di inizio per approfondire la tua conoscenza dei grandi fotografi.
La loro formazione, le loro esperienze e soprattutto le loro opere ti forniranno le basi per migliorare la tua conoscenza fotografica e ti forniranno nuovi spunti e ispirazione.
Ma soprattutto, potrai conoscere il punto di vista di grandi fotografi italiani che hanno contribuito a scrivere la storia della fotografia.
Floriana Caruso