
L’estate è finalmente arrivata e, con la bella stagione, si inizia a parlare di viaggi.
Che si parta per lavoro o per una vacanza, viaggiare ci permette di uscire dalla routine quotidiana – a volte insopportabile – per entrare in una dimensione nuova, che porta con sé la voglia di scoprire luoghi sconosciuti, di immergersi nell’ignoto e, perché no, di fotografare.
Scattare delle fotografie in viaggio risponde, il più delle volte, al desiderio di riportare a casa una testimonianza viva di ciò che abbiamo vissuto. Non che la memoria non basti, ma fermare in uno scatto un istante irripetibile, lo rende tangibile anche agli occhi di chi non ha potuto condividere con noi l’esperienza.
Se decidi di intraprendere un viaggio fotografico – e quindi di realizzare un reportage – è bene che tu tenga presenti alcune regole e consigli pratici per ottenere il massimo e per non tornare a casa deluso.
Di seguito, voglio proporti una serie di suggerimenti utili per avvicinarsi alla fotografia di viaggio.
1. Parti con una buona idea
Quando pianifichi un viaggio, con l’intenzione di realizzare un reportage, la prima cosa a cui devi pensare è: cosa voglio fotografare?
Il mondo è pieno di luoghi affascinanti, ma non riuscirai a realizzare un buon reportage se non parti da casa con una buona idea. Che siano i volti della gente, le meraviglie naturali o architettoniche, gli animali o la cucina locale, devi pensare a cosa vorresti fotografare.
Partire senza un’idea ti espone al rischio di ritrovarti con mucchi di fotografie che non dicono nulla. Sembra scontato, eppure è ciò che più spesso accade quando si parte impreparati.
Non che fotografare molto sia sbagliato, anzi, il più delle volte, quando ci troviamo di fronte a una realtà totalmente diversa dalla nostra, l’impulso ad immortalare tutto è molto forte.
Eppure, se ci pensi bene, al ritorno da un lungo viaggio, chi avrà voglia di vedere le tue 800 FOTOGRAFIE? Probabilmente neanche tu.
Perciò il primo suggerimento che ti invito a tenere presente è il cosiddetto “less is more” (il poco è molto!): non serve scattare a raffica per raccontare qualcosa.
2. Informati sul posto che andrai a visitare
Altra cosa apparentemente banale, ma spesso ignorata, è la necessità di documentarsi sul posto che hai scelto per il tuo viaggio.
Ad esempio: se sogni di fotografare le suggestive aurore boreali norvegesi e ti presenti a giugno, non ne vedrai nessuna; ma troverai al loro posto un luminoso sole di mezzanotte, il che potrebbe rendere il tuo viaggio un completo fallimento, nonché un inutile spreco di soldi. Lo stesso discorso vale per le manifestazioni locali (quando si svolgono?), la flora e la fauna selvatica (in quali zone e in quali stagioni?) e via dicendo. Insomma: qualsiasi argomento sceglierai di approfondire nel tuo reportage, assicurati che ci siano le condizioni per immortalarlo.
Logicamente, anche a una pianificazione impeccabile può sfuggire un imprevisto, ma ti garantisco che aver accuratamente studiato le peculiarità del luogo che andrai a visitare, aiuterà (e di molto!) la buona riuscita della tua impresa.
3. Stabilisci un itinerario
Parlare di itinerario può far sembrare l’esperienza del viaggio uno spostamento meccanico da un luogo a un altro, ma non è così. Non c’è niente di peggio che trovarsi in un posto sconosciuto e non avere idea di dove andare.
L’idea del viaggio-avventura, senza meta e – a mio avviso – senza criterio, funziona se hai un budget infinito, tempo da perdere e non stai cercando nulla di particolare. In sostanza, questa modalità di approccio non funziona quasi mai, a meno che tu non stia partendo per un weekend di relax e shopping a due passi da casa. Ma non è il tuo caso…
Senza un percorso tracciato, almeno a grandi linee, rischi di perdere molto tempo e di non riuscire a raggiungere i luoghi che vorresti fotografare. L’idea non è quella di organizzare una giornata militare con orari scanditi al millesimo di secondo, ma di stabilire un percorso indicativo al quale fare riferimento per gli spostamenti quotidiani.
Va detta però, anche un’altra dura verità: il viaggio fotografico alla ricerca di un buon reportage, cozza con la sveglia alle 12, quindi sì, un po’ di fatica dovrai farla.
Documentati
Una buona idea – e anche piuttosto divertente – è quella di cercare sul web foto della tua meta e annotare i nomi di tutto ciò che ti piace e che vorresti vedere dal vivo: laghi, catene montuose, piazze, angoli nascosti, costruzioni particolari ecc.
Una volta individuati tutti i posti che catturano la tua attenzione, riportali su Google Maps per vederli tutti insieme sulla mappa. In questo modo, sarà possibile distinguere le esatte distanze tra un luogo e l’altro, trovare i posti vicini e anche farsi un’idea del tipo di strada che troverai per raggiungerli (se ti muoverai in auto). Ed eviterai di dover tornare più volte nello stesso posto, risparmiando tempo e benzina!
Se l’idea di scrivere una lista dei posti che vuoi visitare non ti entusiasma, potrai sempre cercarli direttamente su Google Maps, anche se sono convinta che osservare le foto di altri (foto belle, si intende!), sia il modo migliore per scoprire cosa ti piace e scegliere il tuo percorso.
4. Consigli su cosa mettere in valigia
Un primo consiglio da tenere in considerazione è che “viaggio fotografico” non fa rima con “25 paia di scarpe”. Ebbene sì, l’abbigliamento e la valigia hanno una loro importanza nell’organizzazione di un viaggio. Anche qui vale il suggerimento del “less is more”; portarti enormi valigie non ti aiuterà a rendere il tuo viaggio più agevole (soprattutto perché a queste dovrai aggiungere l’attrezzatura).
Come in un qualsiasi viaggio che si rispetti, la scelta dell’abbigliamento è fondamentale e, nel caso di un viaggio esplicitamente fotografico, può decretare il successo o l’insuccesso dello stesso. Nella scelta dei capi da mettere in valigia, conterà la località che andrai a visitare, la stagione e il tipo di attività che hai pensato di svolgere.
Torno a portarti come esempio la Norvegia, che è il mio viaggio più recente. Se ti muovi a caccia di panorami notturni e aurore boreali o semplicemente ti trovi in un luogo notoriamente gelido, non puoi dimenticare un kit di sopravvivenza al freddo polare. Attendere ore fermo, nella neve, per immortalare un paesaggio norvegese, può essere un’esperienza devastante se non sei adeguatamente equipaggiato.
Per imprese del genere quindi, fornisciti di:
- una torcia frontale per muovervi al buio (le aurore boreali e i cieli stellati, si vedono lontano dalle luci dalla città e lontano dalle luci delle città è buio!)
- abbigliamento tecnico da montagna (maglie e pantaloni termici, guanti, calze pesanti, passamontagna ecc.)
- scarponi da trekking (sì hai capito bene, le sneakers in montagna sono follia pura e attirano storte e pozzanghere)
- giaccone pesante (ovvietà, ma è meglio precisare).

Silvia Gerbino: Norvegia
Se invece stai preparando un viaggio in un luogo caldo, ad esempio un deserto, l’indispensabile da mettere in valigia cambia.
Opterai quindi per:
- vestiti comodi e il più possibile leggeri
- protezione solare alta
- spray anti zanzare e simili
- occhiali da sole
- cappello
- scarpe comode per camminare

Silvia Gerbino: Stazione abbandonata, Utah
Ovviamente, questi sono solo alcuni consigli di viaggio, non esaustivi, ma che aiutano a comprendere come un equipaggiamento adeguato sia fondamentale per affrontare un viaggio fotografico fuori dalla cosiddetta comfort zone.
5. Come scegliere l’attrezzatura
Veniamo ora alla parte più specificamente fotografica del nostro viaggio: la scelta dell’attrezzatura.
Sei fornito di una innumerevole gamma di pesanti obiettivi per tutte le occasioni? Bene, lasciali a casa.
Per realizzare un buon reportage non serve un gran numero di obiettivi o quintali di attrezzatura fotografica. Anche in questo caso bisogna puntare al poco e all’indispensabile. Il viaggio fotografico prevede, per sua natura, la necessità di percorrere tratti a piedi, a volte lunghi e in terreni impervi. Perché portarsi dietro uno zaino pesante carico di attrezzatura? Per la maggior parte dei reportage di viaggio, ti consiglio di portare con te:
- una fotocamera
- un obiettivo grandangolare
- un tele obiettivo
- un flash a slitta (con un buon numero di batterie)
- un treppiedi
- un filtro polarizzatore
- 2 o 3 schede di memoria (dipende da quanto è lungo il tuo viaggio)
Quali obiettivi portare in viaggio
Per scegliere quali obiettivi portare durante un viaggio fotografico, devi sempre tenere conto del tipo di viaggio che ti appresti a fare.
- Se sei interessato perlopiù ai paesaggi, sarà indispensabile avere con te un grandangolo. Il 12-24 mm o il 14-24 mm sono un’ottima scelta. Il primo è pensato per reflex in formato DX, mentre il secondo è per Full Frame e di gran lunga più costoso. Entrambi permettono di realizzare fotografie con angoli molto ampi anche negli spazi ristretti e non sono particolarmente pesanti. Unica pecca (che poi non è necessariamente una pecca, se si scatta con una precisa idea creativa) sono le distorsioni, tipiche dei grandangoli spinti. Un buon compromesso potrebbe essere il 16-35 mm, adatto per i panorami e la street photography.
- Se non necessiti di un grandangolo così spinto, un obiettivo irrinunciabile per un buon reportage è il 24-70mm- f.2.8. Prodotto da Nikon e Canon, ma anche da Sigma e Tamron, il 24-70 mm è uno zoom di ottima qualità e la sua luminosità lo rende un obiettivo particolarmente versatile e adatto alla fotografia di viaggio.
- Se invece pensi di dover fotografare i tuoi soggetti sfruttando la distanza, ti servirà un teleobiettivo. Le ottiche più usate a questo scopo sono il 70-200 mm- f. 2.8, con un’ottima qualità dell’immagine e un auto focus veloce e preciso, e l’80-200mm- f. 2.8, modello molto più vecchio ma che ancora può giocare le sue carte. Entrambi sono un po’ pesanti, ma se avete bisogno di un tele è un male necessario.
Il flash
Un altro elemento utile per realizzare un reportage di viaggio è il flash a slitta. Spesso si tende a sottovalutare il valore di questo strumento e nella maggior parte dei casi sentiamo dire “preferisco la luce naturale”. La verità è che il flash a slitta, se usato bene, può rendere le nostre immagini estremamente più potenti, senza abolire la luce naturale. Quando la luce del sole è molto forte, ad esempio, sotto gli occhi si formano delle fastidiose ombre nere. L’uso del flash serve a riempire le ombre profonde create dal sole (con la tecnica del fill-in) e a rendere l’immagine più armoniosa.
Il treppiedi
Per quanto scomodo da portare, in un viaggio fotografico degno di questo nome, troverai diverse occasioni per utilizzare un treppiedi. Le foto in notturna, che richiedono lunghe esposizioni, sono impensabili a mano libera, così come i paesaggi e le macro richiedono una stabilità che anche la più stabile delle mani non può garantire.
Come ovviare al problema del peso? Esistono treppiedi compatti e leggeri, pensati proprio per i viaggiatori, come i Manfrotto della serie BeFree. Siamo ben lontani dalla stabilità dei pesanti treppiedi usati in studio, ma per un reportage di viaggio vanno più che bene.
I Filtri e le schede di memoria
Un’ultima raccomandazione circa l’attrezzatura da avere con sé è quella di dotarsi di un filtro polarizzatore e di almeno 2 o 3 schede di memoria.
Il primo ti servirà ad aumentare o ridurre l’effetto riflettente sulle superfici, come i vetri o l’acqua, ma anche a migliorare un cielo nebuloso.
Le seconde ti permetteranno di scattare quanto vorrai, senza preoccuparti di terminare lo spazio di archiviazione a tua disposizione.
6. Un consiglio operativo: scatta in RAW
Un’altra buona norma da tenere presente quando ci si approccia alla fotografia di viaggio (alla fotografia in genere direi…) consiste nello scattare sempre in RAW.
Lo so, il comodo JPG piace a tutti eppure, in fase di post produzione, ti pentirai quasi subito di non aver scattato in RAW. Il file RAW è un file grezzo che contiene tutte le informazioni della vostra immagine, è aperto alle modifiche e ha una profondità di bit quasi doppia rispetto al file JPG. Il JPG, dalla sua, ha le dimensioni, decisamente ridotte rispetto a un file RAW, con una qualità dell’immagine accettabile. Tuttavia, la compressione del file JPG comporta una perdita in termini di informazioni dell’immagine.
In poche parole: se vuoi essere sicuro di poter intervenire su qualsiasi parametro della tua foto, devi necessariamente usare il file RAW.
7. Impara a guardare
Quando avrai definito il tuo obiettivo di viaggio, pianificato gli spostamenti, preparato la valigia e scelto l’attrezzatura da portare con te, non ti resterà che partire.
Un luogo suggestivo può certamente ispirare un buon reportage, ma sarà il tuo occhio a fare la differenza.
Non essere distratto, non correre, non fotografare a raffica. Prenditi il tuo tempo per osservare, capire e trovare un soggetto che catturi la tua attenzione.
Tieni a mente il motivo del tuo viaggio, ma lasciati rapire dalle circostanze, dai luoghi, dalle persone che incontrerai.
Non dimenticarti mai di rispettare le abitudini e i costumi dei locali, muoviti con decisione, ma educatamente. Se vuoi realizzare un ritratto a una persona del posto, non rubarglielo, ma chiedi.
Più sarai preparato, maggiore sarà la tua capacità di destreggiarti tra gli imprevisti e, a prescindere dall’attrezzatura che sceglierai di portare con te, sarà la tua capacità di osservazione a guidare i tuoi scatti.
Scatta con l’idea di far rivedere quei luoghi con i tuoi occhi.
Ogni viaggio è un percorso che fai con i piedi, con gli occhi e con la mente: spegni il cellulare e vivilo appieno.
Silvia Gerbino