
Per chi ama le definizioni precise, la tassonomia più spinta, la Fujifilm X-T200 rappresenta un piccolo dilemma: entry level o mid range, questo è il problema.
Si perché la Fuji X-T200 ha qualcosa in più della classica fotocamera mirrorless per principianti, in primo luogo il prezzo, ma si può davvero già definire mid range?
A mia modesta opinione, come vedremo nel seguito della recensione, si.
Comunque, lasciamo la questione agli amanti delle etichette per iniziare dicendo subito che la Fujifilm X-T200 è il modello che va a sostituire la precedente X-T100 lanciata sul mercato nel maggio del 2018.
Se parlassimo di uno smartphone, due anni sarebbero un’eternità, ma quando si mettono a confronto due modelli di fotocamere lanciati a distanza di due anni, beh… le differenze ci sono, ma gli aspetti tecnici non hanno certo subito una rivoluzione copernicana.
Lanciata nella primavera del 2020, la Fuji X-T200 è disponibile in tre diverse colorazioni: black, dark silver e champagne gold, esattamente come il modello che l’aveva preceduta, ed è acquistabile come semplice corpo macchina o in kit, corredata delle classiche lenti base 15–45 mm f/3.5-5.6 OIS PZ.
Il 2020 è stato un anno molto importante per la casa giapponese che, nei primi mesi, ha presentato tre camere della serie X, ognuna pensata per fasce diverse: X-T4 (per un pubblico avanzato) , X100V (compatta luminosissima per gli amanti della street photography) e, appunto, questa Fujifilm X-T200, vera e propria via di mezzo tra il mondo professionale e quello amatoriale.
Come capita spesso alle macchine della storica casa giapponese, i nuovi modelli di una serie non sono ad un primo sguardo molto diversi dal precedente e, almeno per quanto riguarda gli aspetti estetici, anche questa Fujifilm X-T200 porta avanti questa “tradizione”.
Ad un primo sguardo attento, tuttavia, ci si accorge subito che la Fuji X-T200 possiede una nuova impugnatura nella parte anteriore che il modello T100 non aveva. Sulla parte posteriore è evidente un grande display touch completamente orientabile.
Se da un punto di vista del design, minimal e vagamente rétro, sono poche le differenze rispetto all’X-T100, è all’interno della Fujifilm X-T200 che ci sono state le più apprezzabili migliorie.
Se la Fujifilm ci aveva lasciati piuttosto tiepidi con il modello precedente, con la Fuji X-T200 – una sorta di versione ridotta della X-T30 – si fa perdonare qualche passo falso.
Anche se un joystick in posizione ergonomicamente non felice… limita in parte i vantaggi della presenza del mirino, apprezzabilissimo in un modello mirrorless non professionale.
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio di questa recensione.
Fujifilm X-T200: ergonomia e design del corpo macchina
Rispetto al modello X-T100, la nuova Fuji X-T200 mostra diverse importanti differenze, non tanto nell’aspetto estetico quanto sul versante ergonomico e di usabilità.
La prima notevole diversità è l’impugnatura, in questo nuovo modello più stabile e pronunciata. La Fujifilm X-T200 ha quindi un migliore grip e questo si nota soprattutto in sessioni fotografiche lunghe, dove sarà chiara la differenza con la X-T100.
Detto questo però… il grande display occupa uno spazio tale sul versante posteriore che c’è poco spazio per appoggiare il pollice sul pannello del retro corpo macchina.
Il layout dei controlli si è fatto sempre più minimal, non c’è più il D-Pad della T100, sostituito da un joystick che, come detto nell’introduzione, non è facilissimo da usare, soprattutto se si utilizza l’EVF.
Insomma, se il grip è migliorato, gli altri aspetti ergonomici della Fuji X-T200 non sono certo progrediti rispetto al modello che l’ha preceduto. Il tutto a vantaggio però del grande display posteriore.
Da un punto di vista delle dimensioni e della portabilità, la Fujifilm X-T200 è piuttosto piccola (121×83.7×55.1mm) e prodotta con materiali meno nobili rispetto alla X-T30 della quale finisce per essere una versione cheap.
Con appena 370 grammi di peso, il corpo macchina della X-T200 è costituito per lo più da materiali plastici che danno al tatto una sensazione non proprio di robustezza, nonostante una struttura discreta. Di ridotte dimensioni, i tasti non potevano che essere poco numerosi sul pannello posteriore: sotto il joystick ci sono quelli del menu e “indietro”, a filo con il corpo della fotocamera.
Sulla parte alta della Fuji X-T200 c’è la ghiera delle modalità, accompagnata da altre due ghiere – piccole, che richiedono lo spostamento della mano dal grip – dedicate ad altri parametri come la velocità dell’otturatore, la sua apertura e la compensazione dell’esposizione.
La ghiera sulla sinistra, utile anche durante le registrazioni dei video, offre invece un utilizzo meno problematico in quanto raggiungibile con il pollice e dotata di una rotazione più fluida. In prossimità della ghiera si trova il pulsante che solleva il flash, apparentemente… invisibile.
Fujifilm X-T200: il display e il mirino EVF
Come già accennato, sul retro della Fuji X-200 gran parte dello spazio è occupato dal display, dal quale è possibile gestire quasi tutte le funzionalità di questa piccola mirrorless, per cui la scarsità di tasti è assolutamente giustificata da questo monitor.
Per un utilizzo basic – pensato per chi arriva dagli irriducibili dello smartphone – è possibile selezionare la modalità automatica SR+ per avere grosso modo lo stesso tipo di scatto che si ha con un telefono.
Il display LCD da 3,5 pollici della Fujifilm X-T200 non solo è più ampio di quello del modello precedente, ma è anche completamente articolato, senza contare che ha una risoluzione superiore (2.76 megapixel) del pannello della X-100.
Nitido e chiaro, con un formato 16:9, sembra fatto apposta per venire incontro alle esigenze dei vlogger, in quanto ottimo per i selfie e con un approccio di usabilità molto simile a quello che si ha con uno smartphone.
Sul display della Fuji X-T200 è possibile visualizzare anche i livelli audio – la fotocamera possiede ingresso microfono da 3,5 mm ma non un jack per le cuffie – visibili anche sul mirino, un EVF OLED da 2,36 megapixel. Il viewfinder costituisce la grande differenza rispetto al modello X-A7 (che non lo possiede) e ha un ingrandimento di 0,62x, quindi abbastanza scarso.
Fujifilm X-T200: caratteristiche tecniche
Sensore (24.2 MP): APS-C, 23.5 x 15.7 mm (rapporto tra i lati 3:2, fattore di moltiplicazione 1.5x rispetto al sensore FF)
Sensibilità ISO: 200-12800 (1/3 step); Extended output: ISO100 / ISO25600 / ISO51200
Face/Eye Detection: sì
Formati File fotografici: Jpeg, RAW, RAW+Jpeg
Compatibilità obiettivi: Fujifilm X Mount
Esposizione: Tempi di scatto 4” – 1/32000; Compensazione: +/- 5 stop in passi di 1/3; Modalità esposizione: M, S, A, P, Scena; Tipi di esposimetro: Multi-Area, Semi-Spot, Spot
AutoFocus: 425 punti
Raffica: 8fps
Tempo di posa: 4s-1/4000s (otturatore meccanico)
Display Touchscreen LCD: 3.5 pollici, aspect ratio 16:9, 2.760K punti, vari-angle, TFT color
Risoluzione Mirino EVF: 1024 x 768 px
Flash: pop-up manuale
Modalità video: 4K (3840x2160p) 30 FPS; Full HD (1920 x 1080); HD(1280 x 720); 1:1 Full HD(1080 x 1080); 1:1 HD(720 x 720)
High Speed Movie (1920×1080): 2x / 4x / 5x
Formato File video: MPEG-4
Dimensioni e peso: 121×83.7×55.1mm/370 grammi
Storage Media: SD Card (-2GB) / SDHC Card (-32GB) / SDXC Card (-256GB) UHS-I
Connettività: WiFi 802.11b/g/n, Bluetooth 4.2 LE, USB-C, micro HDMI
Batteria: Li-Ion (Fujifilm NP-W126S, capacità 8.70 Wh)
Durata Batteria: 270 scatti (in economy 450)
Fujifilm X-T200: Prestazioni e qualità delle immagini
Tra le principali feature di questa Fuji X-T200 va segnalato in primis un ottimo AutoFocus ibrido con Face e Eye Detection, dotato di 425 punti di rilevamento di fase che prevede quattro modalità: “Tutto”, Zona, Grandangolo/Tracciamento e Punto singolo. C’è anche un menu per la selezione del numero di punti di messa a fuoco, 117 o 425, con la seconda opzione disponibile solo in modalità punto singolo.
Un sistema di alto livello per una mirrorless entry level che presenta davvero pochi difetti.
Anche nel caso del rilevamento del volto – occhi e occhiali inclusi – l’AF della Fuji X-T200 funziona alla grande, un po’ meno perfetto il sistema quando riprende un soggetto che può essere “forzato” quando si decide di seguire un elemento diverso da quello rilevato, grazie alla funzione “touch to focus”.
Durante lo scatto continuo, la tracciatura di un soggetto non è sempre impeccabile, con un tracking non costante.
Ovviamente la qualità delle immagini è fortemente condizionata dalle lenti montate ma il sensore di questa Fuji X-T200, pur non essendo il più costoso X-Trans delle fotocamere Fuji più evolute, è stato migliorato rispetto al T100 e la qualità delle immagini è più che buona: dettagli ottimi, colori naturali anche in situazioni non esattamente ottimali.
La gamma dinamica non è certo da urlo, ma in questa fascia entry level è in piena media. In post produzione, lavorando sui RAW, si riesce comunque a lavorare sulle parti di luce/ombra migliorandole.
La modalità HDR è discreta.
La Fuji X-T200 offre diverse impostazioni con trucchetti che accontentano gli utenti provenienti dagli smartphone ma anche alcune funzioni che avvicinano a un’idea più consapevole della fotografia, con diverse esposizioni, simulazione pellicola e bilanciamento del bianco.
Chiudendo questo paragrafo con la sensibilità ISO, va detto che su questo argomento Fujifilm non ha mai deluso, anzi… a livello di entry level ha sempre offerto esiti di buona qualità quando si utilizzano valori ISO elevati.
Ebbene, anche la Fuji X-T200 si comporta allo stesso modo: la tonalità dei colori si mantiene buona anche a 12.800 ISO, con dettagli accettabili. La lente in dotazione nel kit, essendo poco luminosa, obbliga spesso a valori alti ma rimanendo a 6400 ISO… i risultati sono davvero notevoli. Meglio quindi non spingersi oltre.
Fujifilm X-T200 vs. Fuji X-A7
Uno dei tormentoni online, circa questi due modelli molto simili della Fujifilm, recita questo mantra: l’unica grande differenza tra i due modelli è che la X-T200 ha il mirino EVF di cui la X-A7 è priva.
Certo, tutto vero, ma anche senza andare per il sottile, qualche altra differenza esiste tra i due modelli, a partire dal prezzo. La Fujifilm X-T200 si trova attualmente su Amazon a 770 euro nel kit comprendente l’obiettivo base XC15-45mmF3.5-5.6 OIS PZ (la sua rivale intorno ai 600 euro comprensivo dell’equivalente obiettivo).
Attualmente quindi, la Fuji X-A7 risulta essere la soluzione più economica (a parità di caratteristiche tecniche importanti come sensore, AutoFocus, range ISO e monitor LCD articolabile). Un’altra differenza riguarda però le dimensioni: la X-A7 è leggermente più piccola e pesa circa 50 grammi in meno.
Sulle prestazioni video – 4K/30fps – entrambi i modelli infatti sono stati pensati per facilitare il lavoro dei video blogger e, buona notizia, non hanno il crop: con la Fuji X-T200 è possibile catturare video anche in Full HD 1080p fino a 120 fps (contro i 60 fps della antagonista) e c’è una nuova modalità video HDR che mixa più fotogrammi con esposizioni diverse per una migliore gamma dinamica ai video standard (disponibile solo fino a 60 fps).
Altra novità video della X-T200 è il “gimbal digitale” che utilizza il giroscopio della macchina e un algoritmo di stabilizzazione per delle clip più fluide quando non si ha un supporto. Molto utile in viaggio non è però all’altezza dei sistemi di stabilizzazione di cui sono dotate le fotocamere di fascia superiore.
Considerato che anche sulla durata batteria siamo sugli stessi standard – in media tra i 300 e i 400 scatti a seconda di quanta economia si fa – è realistico dire che… la grande differenza tra i due modelli la fanno le dimensioni, qualche nuova feature nelle registrazioni video e la presenza del mirino nella Fuji X-T200.
Per ora la X-T200 ha ancora un prezzo superiore, ma nel lungo periodo prevediamo un appiattimento dei prezzi. E a quel punto la T200 finirà probabilmente col diventare la mirrorless entry level da preferire alla rivale (quasi) identica di casa Fujifilm.
Ora come ora però, è proprio nel prezzo il tallone d’Achille di questa X-T200. Con meno di 300 euro in più si può infatti comprare la X-T30, che è già una semi-pro.