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Fujifilm X-Pro 3: il trionfo del Vintage contemporaneo
In attesa della nuova versione 4, la Fujifilm X-Pro 3 è il più recente modello della Casa Giapponese nella sua serie, lanciato nel novembre 2019. Mirrorless con lenti intercambiabili, la Fujifilm X-Pro 3 è la versione rinnovata della Pro 2, con un sensore da 26 Megapixel (privo di filtro ottico passa-basso) e un mirino ottico/elettronico intelligente. Il sensore è retroilluminato per un AutoFocus a rilevazione di fase per la messa a fuoco ibrida.
I modelli di riferimento per la costruzione della Fujifilm X-Pro 3 sono le classiche fotocamere a telemetro e una delle novità più interessanti di questa fotocamera è la presenza di un pannello LCD posto sul retro, che dev’essere abbassato per il suo utilizzo.
La Fujifilm X-Pro 3 è una scelta vintage, un modello che si rivolge soprattutto ai fotografi di vecchia data, oltre che ai nostalgici di qualsiasi età. E il suo display nascosto alla vista è uno degli indizi di questa filosofia rétro, anche se un pannello a scomparsa è comunque un’opzione meno radicale di modelli come la Leica M10-D, totalmente priva di un monitor posteriore. Ciò che invece è visibile in questa Fujifilm X-Pro 3 è un piccolo monitor secondario da 1.28”, di forma quadrata, che riporta al design delle vecchie macchine a pellicola, con il talloncino della confezione della pellicola in evidenza.
Sul web la maggior parte delle recensioni dedicate alla Fujifilm X-Pro 3 ha evidenziato esiti positivi, con il sito wired.com che conclude il suo verdetto, facendo una considerazione sulla tipologia di fotografi a cui sembra essere rivolta la fotocamera:
“la linea X-Pro ha un pubblico più ristretto rispetto alle altre fotocamere Fuji, ma è un pubblico a cui Fujifilm rimane chiaramente devota. Le modifiche in questo aggiornamento valgono i soldi spesi. Come chi l’ha preceduta, la Fuji X-Pro 3 è una fotocamera che ti fa venir voglia di uscire e scattare. Ti aiuterà a dimenticare di armeggiare con le impostazioni, dimenticare la modifica dei file e concentrarti solo sulla cattura della tua visione del mondo”.
In altre parole, la Fujifilm X-Pro 3 sembra nata con l’idea di dover essere necessariamente digitale – per ovvie necessità di mercato – senza però volerlo essere fino in fondo. Una fotocamera, insomma, che si trova obbligatoriamente a dover competere con la concorrenza ma con un carattere antico, più attento agli aspetti artistici della fotografia che a quelli strettamente tecnologici. Una Mirrorless che si allinea malvolentieri alle tendenze del momento, pur proponendo feature all’altezza delle sue più dirette antagoniste nello stesso segmento di mercato.
Fujifilm X-Pro 3: corpo macchina, mirino, display
Peso e dimensioni della Fuji X-Pro 3 non hanno subito variazioni rilevanti rispetto alla X-Pro 2: 140.5mm x 82.8mm x 46.1mm (per un peso di 447 grammi, al netto di batteria e scheda di memoria).
Per la costruzione del corpo macchina della X-Pro 3 è stata utilizzata lega di magnesio (per gli elementi interni) e titanio per la scocca esterna, nella fattispecie per le calotte inferiori e superiori.
Effettivamente, la scelta del titanio è una novità rilevante, perché vuol dire vantaggi fondamentali, che riguardano estetica e resistenza della Fuji X-Pro 3, una macchina tropicalizzata, dotata di diverse guarnizioni per proteggere l’elettronica dall’umidità e dalla polvere. Per gli amanti delle “deluxe edition” esiste anche una versione denominata Duratect della Fuji X-Pro 3 (nei colori Silver o Black) con una scocca ancora più resistente ai graffi.

Il mirino resta uno dei punti fermi della Fuji X-Pro 3, con il suo tipico stile a Telemetro ibrido già visto nei modelli precedenti di questa linea. È il cosiddetto Advanced Hybrid Viewfinder, che permette al fotografo lo switch ottico/digitale, a seconda del mood del momento: classico oppure più dinamico e tecnologico. A ben vedere, la levetta che permette la variazione tra i due settaggi, è molto più di uno switch tra due aspetti tecnici della Fuji X-Pro 3, ma permette una vera e propria scelta di approccio “filosofico” alla fotografia che si intende fare. Ma oltre al romanticismo di certi discorsi, questo doppio mirino risulta essere realmente utile nella ritrattistica in studio, punto debole di diverse mirrorless aventi a disposizione la sola opzione elettronica, meno competitiva quando si parla di questo tipo di fotografia.
Rispetto al modello precedente, il mirino della Fuji X-Pro 3 ha ricevuto diverse migliorie, con la riduzione delle distorsioni nelle parti periferiche della scena inquadrata e un campo di visione portato a 27 millimetri. Sul versante elettronico, il mirino passa da una tecnologia TFT a OLED, con un miglioramento generale, dai colori al frame rate.
Tra le novità della Fujifilm X-Pro 3 va segnalata anche l’assenza del cursore di spostamento in 4 direzioni, che lascia il posto a un grip migliore e, in generale, a una disposizione ergonomica più funzionale e piacevole con una gestione delle funzioni che passa attraverso un joystick, comodissimo.

Sulla piastra superiore troviamo un nuovo tasto di scatto, apparentemente identico a quello dei modelli precedenti, ma più preciso e piacevole al tatto.

Veniamo, infine, a quella che è la vera rivoluzione che riguarda la Fuji X-Pro 3 e di cui abbiamo già parlato: il display non c’è più o meglio… è nascosto. Spostandolo verso il basso, tuttavia, abbiamo l’effettivo pannello da tre pollici che si estende con una rotazione fino a 180° verso il basso.

Fujifilm X-Pro 3: caratteristiche tecniche
- Sensore: 23.5mm x 15.6mm (APS-C) X-Trans CMOS 4 da 26.1Mp
- Processore: X-Processor 4
- Mirino ottico: Galileiano inverso con riquadro luminoso elettronico, Copertura area visive vs. area di cattura: circa 95%, Ingrandimento: 0.52x circa
- Mirino elettronico: OLED a colori 0.5” con 3,69 milioni di punti circa (4:3), Copertura area visiva vs. area di cattura: 100% circa
- Display: LCD Touchscreen a colori da 3.0” formato 3:2, inclinabile di 180° con circa 1,62 milioni di punti (circa 100% di copertura)
- Sistema AutoFocus: Intelligent Hybrid AF (contrasto e fase) 425 aree
- Raffica: 11/30 scatti al secondo
- Sensibilità ISO: 160-51.200 (espandibili a 80-51200)
- Tempo di scatto: 60’- 1/16000
- Compensazione: +/- 5 stop in passi di 1/3
- Registrazioni video: C4K (4096x2160p) a 30Fps
- Connettori: USB Type-C (3.1); ingresso microfono / scatto remoto, Hot shoe
- WiFi: IEEE802.11b/g/n (standard wireless protocol)
- Bluetooth: Ver 4.2 (Bluetooth low energy)
- Flash incorporato: No
- Memoria: doppio slot SD, SDHC, SDXC (UHS-II)
- Batteria: Batteria al Litio NP-W126S
- Peso: circa 497g (incluse batteria e scheda di memoria)
- Dimensioni (LxAxP): 140.5mm x 82.8mm x 46.1mm
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Fuji X-Pro 3: il sistema AutoFocus
Il sistema di messa a fuoco automatica della Fujifilm X-Pro 3 è essenzialmente lo stesso presente nel modello X-T3 (leggi qui la recensione completa di Fujifilm X-T3); questo significa che abbiamo di fronte un AF molto buono ma non al top se paragonato con alcuni modelli usciti nello stesso periodo. Nella Fuji X-Pro 3 è presente un rilevamento di fase su tutto il sensore, un otturatore ibrido con possibilità di disattivare la prima tendina e capace di giungere fino a 1/8000 meccanicamente, oppure 1/32000 per l’elettronico. I punti di messa a fuoco sono 425, con diverse modalità sportive che rendono l’AF più rapido e scattante.
Si può scegliere tra modalità AF singolo, zona o ampia, o “Tutto”, che comprende tutte e tre le tipologie, consentendo di passare tra le tre modalità non appena varia la dimensione del punto AF. Oltre a queste funzioni, c’è anche una modalità di rilevamento occhi/viso.
Il sistema Face and Eye Detection della Fuji X-Pro 3 è piuttosto sofisticato e per capirne meglio il funzionamento è consigliabile impostarlo su Eye Auto, quando negli scatti ci sono delle persone. Nel complesso è un sistema abbastanza efficace, nonostante la tendenza a identificare volti inesistenti e a passare spesso da un viso all’altro, se il soggetto selezionato si allontana (cosa che i sistemi rivali più intelligenti non faranno), ma una volta presa familiarità, è piuttosto potente. L’unico difetto è che la Face Selection deve essere riattivata ogni volta che si utilizza la fotocamera, mentre sarebbe stato meglio un comportamento predefinito della funzione, senza bisogno di attivarla per ogni occasione.
Lo scatto continuo della Fuji X-Pro 3 raggiunge i 30Fps, utilizzando l’otturatore elettronico e con un ritaglio di 1.25x, vale a dire un buffer massimo di 60 foto in JPEG e 37 in formato RAW lossless. Con l’otturatore meccanico, la raffica si attesta a 11Fps (145 scatti in JPEG, 42 in RAW lossless). In tutti e due i casi, si tratta di performance notevoli, fino a qualche anno fa appannaggio dei modelli top di gamma, dedicati alla fotografia sportiva.
Fuji X-Pro 3: qualità delle immagini
Come era facile aspettarsi, la qualità delle immagini della Fuji X-Pro 3 è la stessa del modello X-T3, vale a dire molto buona. Il sensore da 26Mp si comporta egregiamente in termini di rumore digitale e gamma dinamica e le opzioni di colore rimangono eccellenti come sempre per le fotocamere Fujifilm. Il filtro colore X-Trans continua a dividere le opinioni sul web, ma non ci sembra nulla per cui dibattere a lungo.
Il rapporto segnale/rumore e la pulizia degli scatti, mantenendo alti valori ISO, è di buon livello ma con un resa non eccellente, paragonato ad altre fotocamere. Fino a 800 ISO tutto sotto controllo, ma a partire dallo stop successivo, inizia a comparire una leggerissima patina di grana, che si fa più invasiva man mano che si va oltre, con la compromissione di diversi dettagli, a partire da 6400 ISO. A 12.800 ISO, il punto massimo dell’escursione nativa, il peggioramento è evidente. L’estensione del range, come nella maggior parte delle fotocamere, è sconsigliabile.
Per quel che riguarda il comportamento cromatico della Fuji X-Pro 3, gli esiti sono ormai una garanzia, visto che si tratta di uno degli aspetti di cui la casa giapponese va maggiormente fiera: con la simulazione delle pellicole analogiche, la saturazione dei colori è sempre molto naturale nonostante si attesti su livelli elevati.
Le performance video
Considerata la centralità degli aspetti fotografici, la Fujifilm X-Pro 3 offre prestazioni video decisamente buone, con filmati ricchi di dettagli, soprattutto se paragonati ad altri modelli con sensore APS-C. Nel video, l’autofocus è più limitato rispetto alla modalità foto, questo vuol dire che occorrerà scegliere con maggiore attenzione i settaggi, per ottenere i filmati desiderati.
Con la X-Pro 3 si perdono leggermente le specifiche 4K/60p e 10 bit della X-T3 (che sono di maggior interesse per i videomaker con requisiti e flussi di lavoro piuttosto sofisticati da abbinare), ma si possono comunque ottenere filmati 4K sovracampionati con una scelta di interessanti modalità colore e un sistema di messa a fuoco automatica più che discreto.
La X-Pro 3 presenta una serie di funzionalità non trascurabili: focus peaking e funzione zebra per l’impostazione di messa a fuoco ed esposizione, F-Log (nella forma meno flessibile a 8 bit) e il profilo della pellicola denominato “Eterna”, di grande impatto.
C’è anche la modalità “Silent Movie Control” che passa il controllo dell’esposizione a un’interfaccia touchscreen leggermente complicata per evitare rumori o vibrazioni quando si utilizza la fotocamera. La modalità permette effettivamente di mantenere impostazioni di esposizione separate per foto e video, ma i tempi per cambiare modalità non sono fulminei.
Fujifilm X-Pro 3: Pregi e Difetti
Come si è già potuto intuire, in questa ottima fotocamera wireless, i punti di forza sono indubbiamente una costruzione di altissimo livello e la possibilità dello switch tra mirino elettronico e ottico, per un doppio approccio alla fotografia, uno più classico, l’altro più contemporaneo.
Anche gli aspetti ergonomici sono piuttosto soddisfacenti, così come la qualità delle immagini, punto fermo di tutte le fotocamere Fujifilm.
Sul comparto video, ci attestiamo a buoni livelli ma non si arriva all’eccellenza, lo stesso si può dire per il sistema AutoFocus e la qualità del pannello LCD, non al top delle loro caratteristiche se paragonati con altre fotocamere. Tra le interfacce, purtroppo, va segnalata la mancanza di un’uscita HDMI, ma la batteria – con 440 scatti per carica se si utilizza il mirino ottico e 370 se si utilizza l’EVF – fa la sua bella figura.
In stretta sintesi, la Fuji X-Pro 3 è una fotocamera ideale per fotografi di strada, ritrattisti e appassionati che cercano qualcosa di diverso dal solito. Lascerà piuttosto perplessi, invece, coloro che si dilettano con la fotografia sportiva o con obiettivi zoom, e per chi cerca una tuttofare.