
Prima di iniziare a raccontarti del grande fotografo Horst P. Horst, devo confessarti che non sono mai stato un grande appassionato di moda.
Non l’ho mai capita: quelle sfilate di vestiti pomposi, sovente ridicoli, del tutto intraducibili.
Mi sono spesso chiesto come potessero esistere così tanti appassionati in giro che hanno fatto e che fanno tutt’oggi della moda ciò che è.
Eppure anch’io, un profano, mi sono incantato di fronte alla magnifica fotografia di Horst P. Horst.
Un nome che si diede da solo e che è già tutto un programma: difficile da pronunciare, assolutamente ridondante, e perfettamente simmetrico.
Beh, le sue fotografie mi sono piaciute davvero, genuinamente!
E forse un po’ ho imparato a comprendere il messaggio in codice che sta nascosto tra stoffe e bottoni.
Cosa che non credo avrei mai avuto la forza (e la voglia) di fare senza l’aiuto di questo storico fotografo.
Perché la moda appare come appare, per definizione, e bisogna lasciarsi prendere la mano, lasciarsi accompagnare da un professionista come Horst.
Sono quindi ben felice, a mia volta, di poterti parlare un po’ di Horst P. Horst, il più importante fotografo di moda di tutti i tempi.
“Non credo che la fotografia abbia anche remotamente a che fare con il cervello. Ha a che fare con l’apparire agli occhi” – Paul Horst
HORST P. HORST: Gli Inizi, dall’Europa agli Stati Uniti
Horst Paul Albert Borhmann, conosciuto in arte come Horst Horst, nacque in Germania nel 1906 nella cittadina di “Weißenfels-an-der-Saale”, da una famiglia benestante.
In giovinezza la conoscenza con la ballerina Eva Weidemann risvegliò in lui l’interesse per le arti d’avanguardia, in particolare per il Surrealismo, corrente all’epoca largamente apprezzata dagli animi più sensibili alla questione umana.
E che grande influenza ebbe anche sulla fotografia: lo stesso Henri Cartier-Bresson fu uno dei più grandi esponenti di questa corrente, assieme ad altri grandi come Bill Brandt ad esempio.
Fu dopo l’incontro con la Weidemann che Horst decise di dedicare la sua vita all’arte, iscrivendosi all’Accademia delle Arti di Amburgo.
Molto interessato all’architettura, si mosse sempre in giovinezza a Parigi, dove ebbe la possibilità di studiare con il celebre architetto Le Corbusier.
“Fortunatamente” non ebbe futuro come architetto, tuttavia l’esperienza parigina fu per lui il trampolino di lancio della sua carriera.
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Temprato infatti dai circoli artistici locali e dalle conoscenze dell’ambiente ebbe modo di introdurre la propria fotografia sin da subito.
Tra i personaggi noti della Parigi dell’arte vale la pena ricordare il fotografo di moda russo George Hoyningen-Huene, del quale Horst divenne l’amante.
George, incaricato presso la rivista Vogue, sponsorizzó Horst, così che nel 1931 questi iniziò a lavorare per il magazine in qualità di fotografo di moda.
“Horst P. Horst, Vogue, 1931. Tra i primi scatti del fotografo troviamo la pubblicità per una nota marca di profumi. L’uso morbido ma deciso della luce attrae astutamente l’attenzione verso i volti trasognati delle donne. La composizione trasmette così un’immagine di eleganza e di classe scavalcando ogni impressione di austerità o freddezza”
La fama arrivò presto per Horst. Tenuta infatti la sua prima mostra già nel ’32 le recensioni furono così positive che il suo nome divenne celebre oltreoceano, fin negli Stati Uniti.
E fu proprio negli States che si trasferì per sfuggire alla guerra.
Qui conobbe altre personalità di spicco del mondo della moda che andarono ad ampliare il suo già ricco bagaglio di conoscenze. Particolarmente intensa fu l’amicizia con Coco Chanel che durò ben oltre trent’anni.
“Elsa Schiaparelli, di Horst P. Horst. Elsa ad oggi è riconosciuta come una delle più grandi stiliste di sempre. Leader di nuove tendenze nel mondo della moda la sua figura può essere tranquillamente accostata a quella di Chanel. Horst ebbe cara l’amicizia con Elsa così come quella con altri stilisti, attori e artisti dell’epoca.”
Horst P. Horst e la seconda guerra mondiale.
Nonostante il trasferimento negli USA e il decollo della sua carriera Horst venne infine convocato a prestare servizio nell’esercito americano.
Come molti altri fotografi in questo periodo (per esmempio Elliot Erwitt e Cartier-Bresson) si ritrovò quindi ad abbandonare il suo genere specifico per dedicarsi alla testimonianza dell’evolversi del conflitto.
Dopo il ‘45 la sua carriera riprese normalmente finché la sua fama non solleticò l’attenzione delle alte cariche dello stato: venne così convocato alla Casa Bianca dove fotografò il 33° Presidente Harry S. Truman (del quale divenne anche amico) e tutte le First Lady del dopoguerra.
“La First Lady Betty Ford, 1975, di Horst P. Horst. Di nuovo, il grande fotografo adopera la luce e i toni chiari per smorzare l’atmosfera neutralizzando l’aspetto “arcaico” dell’arredamento. In questo modo l’immagine trasmette una sensazione più gioiosa, in linea con l’atteggiamento della First Lady”
Dopo la parentesi da fotografo di guerra, e in concomitanza con il suo impegno come “fotografo delle coppie presidenziali”, Horst passò il resto della sua vita continuando a scattare per riviste di moda e dedicandosi interamente a coltivare il suo talento, mentre la sua fama cresceva in maniera inarrestabile.
Morirà a 93 anni nella sua casa di Palm beach Gardens in Florida.
Lo sguardo sulla moda di Horst P. Horst
“La moda è un’espressione dei tempi. L’eleganza è un’altra cosa” – Horst P. Horst
Horst ha saputo, più di ogni altro, dare una voce auotorevole e artistica al curioso, stravagante e frivolo mondo della moda.
“Horst P Horst, Mainbocher Corset, 1939. Uno degli scatti più noti del fotografo: apparentemente coglie la modella in un attimo di desabillié, con una notevole carica erotica; ma le conferisce anche l’eleganza e la plasticità di una statua greca”
All’alba degli anni ’40 il corsetto non era considerato particolarmente alla moda: Horst e la sua fotografia riportarono alla ribalta il capo d’intimo in maniera travolgente. Tipico esempio di quello che si intende quando si parla di “potenza di uno scatto”
Una curiosità: nel video della canzone “Vogue” la diva Madonna dedica, tra le altre, un’inconfondibile citazione proprio a questo scatto.”
Affinché la moda acquisisse la sua voce Horst comprese che era necessario andare oltre la banale apparenza fino a ritrovare e riportare alla luce le ragioni che dettano, ieri come oggi, l’influenza di questo mondo sulla cultura, sulla società.
Non si trattava dunque di scattare per sponsorizzare abiti, si trattava di ritrarre i canoni stessi della bellezza, il suo potere, tra il pudico e l’erotico.
Ed egli seppe con maestria mettere in risalto questo duplice volto.
Una costante del suo stile fotografico consisterà nell’uso strategico della luce, bianca e forte, al fine di ottenere, senza l’ausilio di altri strumenti, immagini più pulite ed effetti mirati.
Un carattere invece non costante della sua fotografia sarà la dedizione al Bianco e Nero.
E così non si tirerà indietro quando lo sviluppo delle macchine digitali consentirà di ottenere immagini colorate ad alta risoluzione.
“Horst non rinuncia al suo stile passando dai grigi ai colori, tuttavia possiamo notare come la sua tavolozza resti comunque fredda e poco variegata, con le stesse tonalità di bianco e di rosso che tornano in numerosi punti dell’immagine. Il gesto di passarsi il rossetto conferisce alla foto una carica erotica molto esplicita per i tempi!
Se volessi dunque sintetizzare brevemente i tratti della stilistica di Horst, i principali sono:
- Manipolazione delle luci
- Di conseguenza contrasti forti, non solo tra chiaro e scuro ma anche tra toni neutri e colorati
- Uso di pochi elementi compositivi ben scelti ed evidenziati
- Tavolozza di colori/toni limitata
- Assoluta predilezione per il corpo e per l’abbigliamento femminile
- Eleganza che si rifà a canoni “alti e classici”
- Una costante erotica più o meno esplicita
- Una complessità compositiva silenziosa, non d’impatto, che scivola al primo sguardo e che si palesa solo dopo un’attenta osservazione
“Un’immagine che a mio avviso può riprendere i punti sopraccitati: la nuotatrice è circondata da quest’aura di candore bianco, le ombre gettano profondità, i colori predominanti sono chiari, la composizione si basa su pochissimi oggetti, nettamente delineati gli uni dagli altri… grazie a ciò, il rosso della palla, il crema dell’asciugamani e la carnagione della ragazza acquistano un nuovo fascino, attraggono. L’armonia e la perfezione del corpo donano al soggetto una certa sensualità e morbida eleganza. Il primo impatto è quindi molto distensivo e piacevole: cosa curiosa, considerando l’elaborata e assurda posizione in cui si trova la ragazza….. Una complessità compositiva di cui lo spettatore neanche ha sentore!”
Una Lezione da Horst P. Horst
Abbiamo visto spesso, fra i grandi fotografi, uomini e donne che hanno fotografato guerra, fame, rivoluzioni o disagio sociale, come per esempio Kouldelka o Capa.
Altri che si sono dedicati al trash, al “brutto” della nostra società, come per esempio Martin Parr o David Lachapelle.
E altri ancora, come Fan Ho, che hanno invece ritratto le trasformazioni caotiche della loro società.
Horst P. Horst invece ha fatto una scelta diversa: quella di ritrarre il bello, il sensuale.
E per di più per lo scopo, tutt’altro che artistico, di vendere dei prodotti!
Allora, l’insegnamento che mi sento di trarre da lui, è che l’arte non dipende dall’oggetto fotografato, ma dal soggetto che fotografa.
Qualunque oggetto , se a guardarlo ci sono gli occhi giusti, può essere trasformato in uno scatto significativo
Perché la fotografia è un medium in grado di trasformare qualunque idea e sensazione in una immagine che la racconta, colpendo lo spettatore in modi sempre nuovi e inaspettati.
Il sogno di ogni fotografo è fare scatti memorabili, e spesso si ossessiona nel trovare questo o quel soggetto strano, esotico, particolare, diverso …
Mente invece, come dimostra Horst P. Horst, non c’è bisogno per forza di questo. Si può fare arte anche con una pubblicità.