
Perchè un fotografo pubblica i propri lavori?
Perchè ci tieni tanto a sapere che altre persone – gente che non conosci nemmeno – apprezzano le tue fotografie?
Tanti di noi pensano che sarebbe bello fare di questa passione un mestiere.
Tanti di noi, magari tra questi ci sei anche tu, provano a tastare il polso ad un potenziale pubblico usando proprio i social networks.
Se cerchi qualche suggerimento per diventare famoso io non posso purtroppo aiutarti. Mi spiace.
Se, al contrario, il tuo obiettivo è quello di diventare un fotografo di successo allora qualcosa lo posso fare!
La fama, la notorietà, la celebrità sono traguardi molto ambiziosi.
Per diventare un fotografo riconosciuto e famoso serve innanzitutto una buona dose di talento, poi servono fatica e dedizione, studio e pratica. Poi serve un bel po’ di marketing perchè, sarebbe infantile negarlo, in alto non ci arrivano sempre i migliori! Ci arrivano anche tanti di quelli che conoscono le persone giuste, che frequentano gli ambienti giusti. Quelli che si sanno vendere, quelli che hanno quella parlantina che a te manca, ecc.
Quello che io ti suggerisco di fare, invece, è di provare a diventare un fotografo di successo.
Il successo, infatti, non dipende dagli altri (come la fama) ma dipende solo da te.

L’Emilia Romagna ha pagato un grosso prezzo in vite umane durante la Seconda Guerra Mondiale. Da noi la resistenza e i partigiani sono ancora un argomento sentito e dibattuto. Una fotografia del genere è leggibilissima ma altrettanto banale. L’uso del bianco e nero, in questi casi, è eccessivo perchè viene sempre e solo utilizzato per fare retrocedere l’osservatore a quei tempi e per enfatizzare la crudezza di certe scene. Quindi: comunicazione piuttosto efficace ma semplice, banale, scontata, già vista.
Per carità… non è facile neppure questo!
Per iniziare ad intraprendere la via del successo devi, prima di tutto, guardarti dentro.
Un po’ atipico, vero? Non è facile. Il pollicino alzato devi dartelo tu.
Inizia a porti questa semplice domanda: io fotografo per me stesso o per gli altri?
Se vuoi diventare un fotografo di successo devi fare entrambe le cose.
- Fotografa per te stesso: sperimenta, fai ciò che ti piace, riprendi le cose che ti interessano o che ti incuriosiscono. Approfondisci un tema a cui tieni. Dimentica la macchina fotografica e poi riprendila in mano come se non l’avessi mai usata prima. Cerca di esprimerti. Fissa le tue idee, riguardale, cambiale.
- Fotografa per gli altri: comunica a tutti ciò che hai fatto al punto precedente.
Come vedi la parte complessa di questo cammino è quella interiore. L’altra viene di conseguenza. Se non hai idee interessanti da comunicare il tuo pubblico passerà sulle tue immagini distrattamente se non addirittura per puro caso. Se hai idee particolari, allora il tuo pubblico sarà particolare come te (ad esempio, se sei appassionato di artigianato in legno e le tue foto convergono su questo argomento aspettati di avere un pubblico di gente che ama la lavorazione del legno). Se hai idee molto comuni allora ti troverai a dover sgomitare con migliaia di fotografi che propongono le stesse cose (vogliamo parlare delle foto di dolci gattini pelosi?).
Una cosa – però – ti chiedo: che tu abbia idee fantastiche o noiose, geniali od ordinarie, fuori dal comune o scontate cerca di esprimere ciò che è TUO.
Una volta, ad una persona che sgomitava sul posto di lavoro per arrivare più in alto possibile, dissi questo:
Non guardare ciò che fanno gli altri perchè se ‘segui’ qualcuno, e sei molto bravo, puoi ambire ad arrivare al secondo posto. Se, al contrario, esprimi te stesso e le tue idee allora potresti anche arrivare primo.
Questo vale anche per la nostra comune passione: se fai l’imitatore, segui le mode, copi le tecniche, ecc. avrai modo di mostrare agli altri foto che non sono veramente tue ma che sono semplicemente delle copie mediocri di idee altrui.
Se prendi qualche verso della Divina Commedia, lo riordini e crei una breve poesia non sei mica diventato Dante Alighieri! e nessuno penserà mai di associaree l’aggettivo ‘divino’ all’oggetto che hai creato…
Guardati intorno usando i tuo occhi e non i milioni di immagini che hai visto sul web cercando di trovare qualcosa di simile.
Non è facile ma è l’unica strada.

Su questo argine, alla fine delal guerra, sono stati fucilati dei ragazzi che stavano rientrando in casa con la sola colpa di essere felici per l’imminente fine del conflitto. Il cippo di marmo (che si vede appena) ricorda questo avvenimento. La foto è a colori perchè questi sono i veri colori che quei giovani hanno visto per l’ultima volta. L’erba secca, la nebbia, gli alberi spogli, la campagna vuota. Tutta l’immagine è legermente fuori fuoco (tranne il cippo), fuori fuoco come ognuno di noi vede la realtà con gli occhi velati di lacrime.
Ricorda che con sole 7 note sono state create opere immense ed immortali e brani insulsi e banali.
Con 21 lettere puoi esprimere gioia, rabbia, stupore, odio, meraviglia…
Con poche parole puoi scrivere una poesia che diventa eterna ma puoi anche scrivere un volume di cento pagine senza comunicare assolutamente nulla!
Non voglio sembrare un fanatico, un purista, un estrermista della fotografia.
Non ho niente contro chi fotografa teneri gattini o si fa decine di selfie (anche se sul mio blog li nomino spesso…). Semplicemente non penso che queste siano Fotografie degne di questo nome.
Appoggia il dito al pulsante di scatto ma frenalo fin quando non sentirai che è arrivato il momento di lasciarlo andare. E questo sentire arriverà da dentro.
Non ti sto dicendo di tralasciare argomenti banali o già affrontati mille volte per trovare cose assurde e mai esplorate: ormai abbiamo parlato di tutto. Poco o niente è rimasto inesplorato.
Ti sto dicendo di affrontare la cosa banale a modo tuo. Di raccontare la banalità con immagini che siano tue. Solo in questo modo una cosa già affrontata mille volte può essere fresca e nuova: diventa nuova perchè tu la stai raccontando a tuo modo.
E se nessuno si interesserà alle tue fotografie significa che non sei diventato un fotografo famoso. Però, forse, sarai già un fotografo di successo.