La malcelata rabbia del guru

Ora che Natale è passato e non devo più essere buono per forza, mi dedico ad analizzare un aspetto dei social che non mi piace affatto e che per qualcuno potrebbe anche diventare pericoloso.

Questo non luogo di incontro (i Social, appunto) possono essere il covo dei cosiddetti leoni da tastiera ovvero coloro che amano aggredire, anche violentemente, gli altri.

I leoni da tastiera, a dir la verità, esistono da quando esiste Internet! solo che allora venivano chiamati troll.

Il troll era colui che postava messaggi provocatori o irritanti per infastidire gli altri o intralciare lo svolgimento di una discussione. Insomma il troll era uno che si divertiva prendendo in giro degli sconosciuti a caso.

Purtroppo oggi questo lato goliardico (fastidioso ma, tutto sommato, innocuo) ha lasciato lo spazio a vere e proprie cattiverie. Sfoghi esagerati di frustrazioni represse? Invidia fuori controllo? Protagonismo a tutti i costi?

Non ho una risposta precisa alle domande qui sopra, ma cosa succede quando il leone da tastiera non è un troll qualunque ma l’influencer stesso?

Un saccente tuttologo pronto a giudicare. Assiso sul suo trono si prepara ad elargirti la sua sapienza – in genere rabbiosa e piena di rancore – che tu dovrai ascoltare in religioso silenzio. Il cielo nuvoloso si apre solo per lui e gli concede un raggio di sole a sottolineare il suo stato di illuminato.

Forse hai letto Impronte degli dei di Graham Hancock? Si teorizza di un fil rouge che attraversa civiltà millenarie costituito da anziani uomini barbuti che mettevano a disposizione la loro saggezza per far progredire i popoli.

Gli Inca hanno incarnato uno di questi uomini in Viracocha, un sovrano particolarmente illuminato. Leggendo il libro io avevo identificato, ad esempio, il Viracocha europeo in Leonardo Da Vinci.

Oggi – fortunatamente – i Viracocha abbondano ma, barbuti o no, pensano di tramandare la propria conoscenza a suon di rabbia mal repressa e cattiveria.

Lo sdoganamento dell’ironia cattiva è arrivato, come spesso accade, dalla televisione. Quanti programmi si basano su liti pretestuosamente costruite intorno a personaggi insipidi che non fanno altro che offendersi a vicenda?

Allo stesso modo i Viracocha fotografici procedono come dei rulli compressori. Ti faranno notare la loro grandezza non in base a ciò che loro sanno fare ma in base a quanto TU non sia in grado di fare! A quanto gli altri (ma tra gli altri potresti esserci benissimo anche tu) siano incapaci e, perchè no, totalmente stupidi.

E lo faranno in modo cattivo e maleducato ma che – attenzione – all’inizio ti sembrerà ironico e spiritoso…

Spesso i saccenti vengono messi dagli altri in cima ad altissimi piedistalli senza considerare il fatto che – in questo modo – vengono allontanati dalla realtà. Notate come i saccenti, in questo raro caso una coppia, mostrino orgogliosamente il loro sapere alzandolo verso il cielo quasi fosse qualcosa di sacro, di infuso dal divino, di immensamente superiore.

Sai cos’è la pubblicità comparativa? E’ un tipo di pubblicità con la quale si paragona il proprio prodotto a quello della concorrenza. E’ molto in voga negli USA. L’unione europea la accetta purchè non sia ingannevole e non denigri il prodotto della concorrenza.

Il Viracocha fotografico, spesso, utilizza bellamente entrambe queste leve.

Il gruppo in cui si trova (fondato da lui, ovviamente, e che lui stesso amministra) ha solitamente pochi iscritti: qualche centinaio al massimo. Quasi tutti i post sono suoi o di altri pochi fedelissimi che si beano di vivere di questa [scarsa] luce riflessa. Nella stragrande maggioranza dei casi sono post nostalgici che esaltano pratiche desuete in voga decenni fa. Spesso il Viracocha se la prende rabbiosamente con la fotografia digitale e, più in generale, con tutto ciò che ha a che fare con la tecnologia moderna.

I commenti: eehh… bei tempi!, la VERA fotografia! ci volevano le palle! il digitale è per le femminucce…

L’avversità verso la fotografia digitale è dovuta probabilmente al fatto che oggi la camera oscura in casa non l’ha praticamente nessuno (quindi lui può presentarsi come una figura elitaria) mentre la fotografia digitale permette la sperimentazione a chiunque (rifiuto di scendere a livello del popolino).

Rimango basito dal fatto che tanti gruppi che si presentano come sperimentatori pubblichino post che parlano dell’applicazione di tecniche di stampa antiche. Come se la sperimentazione dipendesse dal supporto, dalle procedure e non dal contenuto!

Non che io sia contrario alla fotografia analogica, per carità! E’ che certe cose dovresti dirle in un gruppo che si chiama Fotografia Analogica per Estremisti, oppure Tecniche Misteriose di Camera Oscura, o ancora Pellicola e altri materiali magici. In genere, invece, queste cose si svolgono all’interno di gruppi con nomi filosofeggianti che ti faranno pensare che all’interno di quel gruppo si parli profondamente di fotografia!

In altri casi viene preso di mira qualcosa o qualcuno ed inizia il massacro! Un blog di un appassionato che racconta le proprie esperienze, un portale che propone delle guide, delle pillole di post-produzione, come si utilizza il flash…

I commenti: ma questo chi è? chi l’ha mai sentito? hahahahahaha, ma cosa scrive?! è un coglione! ridicolo…

Come per la cattiva pubblicità comparativa il saccente e i suoi frustrati seguaci se la prendono con tutto e con tutti. Spesso non ti mostrano neppure le loro fotografie (tanto non le capiresti) e, quando lo fanno, noterai che sono tutte delle opere d’arte degne di un grande artista.

Spesso il Viracocha fotografico non pubblica neppure delle sue fotografie (ops, Opere) ma lunghi testi che giudicano qualcosa o qualcuno, link a lavori di qualche grande del passato, ristampe di pubblicazioni museali dedicate a fini amatori. Le poche volte che pubblicano una fotografia è – molto facilmente – la foto di un altro, di qualcuno a cui ispirarsi, qualcuno da cui imparare, qualcuno che sa come si fa.

Il nostro Viracocha vive nostalgicamente in un lontano, luminoso passato.

La rappresentazione artistica del Viracocha fotografico. La testa, sede della ragione, non c’è. Di conseguenza manca anche il volto così che nessuno possa vedere le sue vere emozioni. Le ali, che gli permetterebbero di spiccare il volo e vedere le cose da prospettive diverse, sono ripiegate a riposo: inutilizzate. Una misteriosa mano gli blocca la caviglia destra impedendogli di spiccare il volo e, allo stesso tempo, ancorandolo per bene al suo piedistallo.

Purtroppo però (per loro) il progresso è di chi guarda avanti, non di chi si guarda alle spalle!

E il progresso si basa molto anche sulla condivisione, onesta e sincera, delle informazioni.

Nascono dei nuovi blog perchè nuovi appassionati si affacciano sulla scena? Vanno incoraggiati, non demoliti!

Ci sono persone che si mettono in gioco? che ci mettono la faccia? Sono dei grandi, non dei coglioni!

Le cose nuove non si ottengono con tecnologia vecchia ma con IDEE NUOVE.

Al contrario, chi ha IDEE NUOVE è invece in grado di utilizzare tecnologie vecchie per portare la fotografia a grandi passi verso il futuro.

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