
“La macrofotografia è la lente d’ingrandimento che ci permette di conoscere il mondo nei minimi dettagli, che sono tanto minuscoli quanto affascinanti”
Fotografia macro: cosa c’è da sapere
L’occhio umano ha una visione del mondo piuttosto limitata.
Nessuno di noi è in grado di vedere oggetti troppo piccoli né troppo lontani, eppure nell’universo esistono animali, piante, insetti e utensili di tutte le forme, colori e dimensioni.
Spesso così piccoli che, se non ti avvicini abbastanza, verranno minuscoli anche nella tua foto, e magari non è quello che vuoi.
Ed ecco che, per ovviare al problema, ci viene incontro la fotografia macro.
Un obiettivo macro riesce a mettere a fuoco da distanze molto ravvicinate e a fotografare i soggetti con un rapporto di riproduzione pari ad almeno a 1:1.
Significa che, se per esempio la dimensione reale di un’ape o di un sassolino è pari a 1 cm, l’immagine che verrà catturata sul sensore della macchina fotografica avrà almeno le stesse identiche dimensioni.
E siccome per esempio un sensore full frame è grande 35 mm, ecco che 1 cm significa che la tua ape occuperà quasi un terzo dell’immagine finale!
Per farlo è indispensabile avvicinarsi il più possibile ai soggetti che si vogliono fotografare, sfruttando la messa a fuoco manuale laddove l’autofocus fallisce.
Ma anche in modalità manuale, ogni obiettivo ha dei limiti fisici di distanza minima di messa a fuoco. Per questo è così importante saperli scegliere.
Ecco un esempio di fotografia macro; le coccinelle sono protagoniste assolute dello scatto, lo sfondo è sfocato e uniforme, la palette dei colori è ben bilanciata permettendo al rosso delle coccinelle di stagliarsi sul verde dello sfondo. Purtroppo la luce artificiale si riflette un po’ sui dorsi e “spiana” un po’ il primo piano; lo scatto sarebbe stato migliore in presenza di sola luce naturale.
Quale obiettivo per la fotografia macro?
Se vuoi cimentarti con la fotografia macro devi dunque imparare a scegliere l’attrezzatura adeguata, incominciando proprio dagli obiettivi.
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Il che non significa, necessariamente, comprare degli obiettivi macro.
Gli obiettivi di questo tipo e gli accessori necessari a ottenere scatti di qualità sono molto costosi.
Devono infatti essere in grado di mantenere grande nitidezza anche a distanza ravvicinata.
Il prezzo di una buona ottica macro di solito varia tra i € 500 e i € 1000, una cifra che non è proprio alla portata di tutti.
Probabilmente non hai così tanto budget a disposizione, e ancora non sai se la fotografia macro faccia davvero per te.
Il nostro consiglio, dunque, è quello di avvicinarti a questo mondo con l’attrezzatura che già hai a disposizione.
Ci sarà tempo dopo, una volta che avrai deciso di lanciarti definitivamente nel mondo della fotografia macro, di investire nell’acquisto di materiale specifico.
D’accordo, il 18-55 mm f/3.5-5.6 che hai comprato nel kit con la fotocamera ha ben poco a che fare con la fotografia macro.
Alla fine di questo articolo ti daremo allora qualche consiglio sui migliori obiettivi macro che, secondo noi, vale la pena considerare per l’acquisto.
Intanto però, vediamo come far rendere al massimo, e con posa spesa, l’attrezzatura che hai già in tuo possesso.
Cosa serve per la fotografia macro:
Tubi di prolunga, lenti close-up e anelli d’inversione.
I primi sono dei semplici tubi in plastica che si collocano tra il corpo macchina e l’obiettivo, allo scopo di aumentarne l’estensione. Maggiore è la distanza fra ottica e corpo macchina, maggiore è il fattore d’ingrandimento.
Come saprai, ogni obiettivo ha una distanza minima di messa a fuoco che varia in base alle sue caratteristiche. Quando si scende al di sotto di questa soglia, la lente fatica a mettere a fuoco correttamente il soggetto.
I tubi di prolunga rappresentano una soluzione poco dispendiosa per superare i limiti tecnici degli obiettivi: permettono infatti di ridurre la distanza minima di messa a fuoco.
Questa distanza infatti si misura dal sensore della fotocamera, non dalla lente dell’obiettivo.
Il tubo allora, frapponendosi fra l’obiettivo e il sensore, allontana quest’ultimo dalla lente e permette di avvicinarla al soggetto aumentando quindi il rapporto di riproduzione.
Per una trattazione tecnica completa dei tubi di prolunga vai a questo ottimo articolo su Keptun.
In alternativa, potresti considerare l’acquisto di lenti close-up che si avvitano direttamente sull’obiettivo e fungono da vera e propria lente d’ingrandimento.
Purtroppo questo espediente comporta la perdita di circa uno stop di luminosità, che dovrai quindi compensare variando il tempo di esposizione.
Ricorda di acquistare una lente che sia compatibile con il diametro dell’obiettivo su cui intendi avvitarla.
L’ultima soluzione di cui vogliamo parlarti è l’inversione dell’obiettivo, una tecnica che consiste nel capovolgere il tuo zoom e usarlo al contrario, ovvero con la lente frontale rivolta verso il corpo macchina.
Sembra strano, vero?
Eppure in questo modo la distanza minima di messa a fuoco si riduce.
Gli anelli d’inversione servono proprio ad avvitare l’obiettivo rovesciato al corpo macchina, in modo da poter scattare in sicurezza e senza correre il pericolo di danneggiare l’ottica.
Attrezzatura per la fotografia macro: consigli
Ci sono almeno 3 accessori indispensabili o quasi per la fotografia macro:
- Cavalletto
- Scatto remoto
- Flash e luci esterne
I primi due strumenti sono indispensabili per eliminare il micro-mosso tipico degli scatti a mano libera che, nella fotografia macro, risulterebbe ancora più evidente (a causa del forte ingrandimento).
Un buon cavalletto dev’essere robusto e flessibile; permette inoltre di mettere a fuoco il soggetto con estrema precisione.
Un pulsante di scatto remoto, invece, torna utile quando si fotografano soggetti animati, come insetti o farfalle.
Avvicinarsi troppo significherebbe disturbare o (ancora peggio) far scappare un’ape intenta a impollinare un fiore, perdendo così l’occasione di realizzare un fantastico scatto.
Con molte fotocamere moderne, grazie al bluetooth (o al wifi), potrai fare il tuo scatto remoto utilizzando semplicemente una App sul tuo telefonino.
La luce è un altro aspetto importantissimo della fotografia macro.
Come abbiamo visto con le coccinelle, è chiaramente preferibile sfruttare la luce naturale il più possibile.
Ma, quando si scatta dentro casa oppure in studio, cosa tipica nelle foto still life, è necessario sopperire a questa mancanza utilizzando flash e luci esterne.
Impostazioni fotocamera in macrofotografia
Le possibili situazioni di scatto sono così tante che è davvero difficile generalizzare.
Potremmo anzi stare ore a parlare delle differenti tecniche di scatto e di come regolare le impostazioni della tua fotocamera, ma la verità è che il modo migliore per fare pratica è “sporcarsi le mani”.
Trova un soggetto che ti piace e comincia a fotografarlo da tutte le angolazioni possibili, cambiando le condizioni della luce, variando la profondità di campo e giocando con la composizione dell’immagine.
Pian piano troverai lo stile che esprime al meglio la tua visione e saprai come impostare i parametri della tua reflex per fare magie.
Gli unici consigli “generali” che possiamo darti sono pochi.
Per prima cosa, quello di fare molta attenzione all’apertura del diaframma e ai suoi effetti sulla profondità di campo.
Ci sono situazioni in cui lo vorrai molto aperto, perché ti interessa avere la minor profondità di campo possibile.
E situazioni in cui vorrai invece chiuderlo al massimo, perché la ridotta distanza dal soggetto ha già diminuito fin troppo la tua profondità di campo.
(Per imparare a gestire perfettamente ogni situazione, può servirti un ripasso del nostro articolo sulla profondità di campo)
Per quanto riguarda invece il tempo di esposizione, tutto dipende dal soggetto che hai scelto di fotografare.
Nel caso di insetti o farfalle che per esempio si muovono sopra un fiore, dovrai preferire tempi più rapidi per riuscire a “congelare” i movimenti quasi impercettibili che questi insetti sono soliti eseguire.
Gli ISO, di solito, variano tra 100 e 500, a seconda della location scelta per lo scatto. Come sempre, più bassi sono meno rumore digitale avrai.
Ricorda infine che il soggetto che hai scelto di fotografare dev’essere il protagonista assoluto della scena. Cerca quindi di non dare troppa rilevanza allo sfondo, che deve risultare il più neutrale e sfocato possibile.
Le gocce di rugiada decorano i soffioni come piccoli diamanti, un dettaglio che non saremmo mai riusciti a cogliere senza un obiettivo macro.
Alcuni trucchi per fotografie macro spettacolari
Hai mai sentito parlare di un accessorio chiamato plamp?
È un oggetto a metà fra una pinza e un treppiede, dotato di un lungo braccio modellabile in cima al quale è posizionata una sorta di molletta.
Ma cosa c’entra un attrezzo del genere con la fotografia macro?
È presto detto: il plamp si aggancia al cavalletto su cui poggia la reflex e serve a posizionare i props (lo scenario) che hai scelto per il tuo set alla giusta altezza.
Ti faccio un piccolo esempio per capirci meglio.
Mettiamo che tu voglia fotografare una farfalla mentre si posa su un fiore. Dovresti posizionare la tua fotocamera direttamente al suolo per ottenere la giusta visuale e riuscire a inquadrare i petali nel migliore dei modi.
Questo significa trascorrere ore e ore in una posizione decisamente scomoda, sperando che una farfalla si decida prima o poi a svolazzare da quelle parti.
Non è uno scenario molto allettante, vero?
Il plamp è la soluzione ideale per questo tipo di situazioni: come dicevamo, è sufficiente agganciarlo al cavalletto della fotocamera e regolarlo all’altezza desiderata.
A questo punto ti basterà pinzare un fiore o un filo d’erba all’altra estremità dello strumento, ed il gioco è fatto. Non ti resta che aspettare l’arrivo di qualche insetto o di qualche creatura del bosco.
Il plump poi, proprio perché prepara la scena e il punto di messa a fuoco, ti permette di regolare quest’ultima e tutti gli altri parametri in anticipo, in modo da essere pronto a scattare al momento opportuno senza perdere ulteriore tempo.
Ma c’è un altro strumento che potrebbe tornare utile nel kit del perfetto fotografo macro, ovvero il ring flash. È un dispositivo circolare che si avvita all’obiettivo sfruttando l’attacco per i filtri e consente di illuminare la scena in maniera avvolgente e uniforme, eliminando qualsiasi ombra dal set.
La profondità di campo potrebbe però risentirne un po’.
Tutt’altro che indispensabile agli inizi, il ring flash è invece un accessorio davvero utile per chi decide di fare un passo in più co la fotografia macro.
Infine, se decidi di dedicarti continuativamente alla fotografia macro, potrà aiutarti comprare una slitta micrometrica.
Infatti ti troverai spesso a dover mettere a fuoco in manuale, e la slitta micrometrica ti aiuterà a farlo con la maggior precisione possibile, permettendoti di regolare con assoluta precisione la posizione della tua macchina fotografica sul cavalletto.
La slitta micrometrica è un gadget carino ed economico, ma rifletti se vale davvero la pena comprarla. La mia, comprata sull’onda dell’entusiasmo, l’ho usata tre volte in 2 anni, e l’ho poi regalata.
Macrofotografia per principianti assoluti
Nel capitoletto precedente abbiamo visto un paio di trucchetti da specialisti della fotografia macro.
Qui invece concentriamoci sulle basi.
Per prima cosa, è importante l’ atteggiamento psicologico, che è quello tipico del pescatore.
Nella fotografia macro infatti bisogna stare fermi e saper attendere il momento giusto per scattare e, soprattutto, occorre essere pronti a coglierlo.
Possono trascorrere svariate ore prima che un ragno si decida a uscire allo scoperto mentre tesse la sua tela, e basta un movimento sbagliato per farlo fuggire.
Ci vuole pazienza, dedizione e perseveranza per imparare a guardare il mondo da un altro punto di vista!
Per rendere i tuoi scatti più dinamici, ti consigliamo di seguire (almeno all’inizio) la regola dei terzi.
Un fiore posizionato a uno degli incroci della griglia risulta di gran lunga più interessante rispetto a una libellula che si posa su un filo d’erba al centro della scena.
Il centro del limone rosa è posizionato all’incrocio delle linee dei terzi.
Inoltre, in generale in fotografia ma ancora di più in fotografia macro, meno è meglio.
Cerca di isolare al massimo il tuo soggetto rispetto allo sfondo, e di escludere dall’inquadratura ogni elemento di disturbo.
Macrofotografia di ape non molto spinta, a causa dei limiti tecnici dell’obiettivo. Tuttavia ben riuscito l’isolamento del soggetto rispetto a tutto il resto.
Foto molto ben riuscita. Il fotografo non ha, volutamente, rispettato la regola dei terzi, ottenendo però una perfetta composizione grazie al contrasto dei colori dello sfondo e del soggetto.
Obiettivi consigliati
Siamo quasi arrivati alla fine della nostra breve guida alla fotografia macro. Come promesso, in questo paragrafo troverai una lista dei 4 obiettivi su cui, secondo noi, vale la pena fare un pensierino.
Non a caso, sono tutte ottiche fisse. Gli zoom macro infatti sono davvero costosi (e spesso non sono, in effetti, dei veri obiettivi macro).
- Nikon AF-S 105 mm F/2.8 G IF ED: ottimizzato per la fotografia macro, questo obiettivo vanta una nitidezza dell’immagine straordinaria e un’apertura massima di 2.8, fattore che lo rende molto luminoso. Infatti costa poco meno di 1000 euro. È l’ideale per riprendere piccoli animali, insetti o oggetti minuscoli da una distanza ravvicinata, ottenendo risultati decisamente convincenti. L’obiettivo è compatibile solo con le fotocamere Nikon. Un dettaglio divertente da tenere a mente: tutti gli obiettivi Nikon che servono per la fotografia Macro sono contraddistinti dalla sigla “MICRO”! Come sempre le case produttrici si impegnano a farci diventare matti!
- Canon EF 100 mm F/2.8 L Macro IS USM: in produzione dal 2009, questo obiettivo è compatibile con i formati FF e APS-C delle fotocamere Canon. È dotato di motore a ultrasuoni, che garantisce una messa e fuoco veloce, precisa e silenziosa. La nitidezza dell’immagine è eccezionale e l’effetto sfocato è convincente. Versatile, leggero, ben tropicalizzato, è davvero un ottimo obiettivo per avvicinarsi al mondo della fotografia macro.
- Sigma 105 mm F/2.8 AF Macro EX DG OS HSM: è l’alternativa più economica rispetto agli obiettivi a marchio Canon e Nikon, ma non per questo di qualità inferiore. La nitidezza dell’immagine è all’altezza di quella dei principali competitor, così come il piacevole effetto bokeh. La stabilizzazione è efficiente anche se risulta un po’ troppo rumorosa, mentre il motore a ultrasuoni garantisce una messa a fuoco precisa e veloce. Questo Sigma potrebbe essere una buona alternativa per chi ha un budget ristretto ma non vuole rinunciare a un autentico obiettivo macro.
- Tamron SP 90 mm F/2.8 Di Macro 1:1 VC USD: dotato di uno schema ottico composto da 14 elementi divisi in 11 gruppi, riesce a tenere sotto controllo i principali difetti ottici ottenendo risultati degni di nota. Il punto forte di questo obiettivo? L’eccellente rapporto qualità – prezzo, tipico di tutti i prodotti Tamron. Fra le altre caratteristiche del 90 mm troviamo una straordinaria nitidezza dell’immagine e un bokeh da far invidia ai principali competitor: questo obiettivo fornisce ottime prestazioni sia nella fotografia macro che nei ritratti.
Il senso, per me, della fotografia macro
Spesso un po’ bistrattata in quanto considerata più tecnica che artistica, la fotografia macro è in realtà una disciplina affascinante, fatta di lunghe attese e di un’attenzione quasi maniacale per i dettagli.
Il fotografo appassionato di macro fotografia vuole portare alla luce l’universo in miniatura che si nasconde tra le pieghe del caotico mondo in cui tutti noi viviamo.
La sua “lente di ingrandimento” ci rivela un mondo che spesso ignoriamo, ci fa soffermare sui dettagli e ci ricorda, anche metaforicamente, le piccole cose, quelle che danno forma alla felicità.
Caso “estremo” di fotografia macro: l’intricata e splendida struttura di un fiocco di neve, un dettaglio che non avremmo mai potuto vedere senza l’ausilio della fotografia macro.
E tu, hai già avuto modo di sperimentare con la fotografia macro? Ricorda che non ti serve un microscopio ottico come quello usato qui sopra! Bastano la tua fotocamera, un cavalletto, e tanta pazienza.
Valentina Zanzottera