Messa a Fuoco: Impara ad Usarla

https://youtu.be/dasO-8KkS5s
La profondità di campo usata per creare l’effetto sfocato nelle fotografie.
Ma questo è solo uno dei strumenti creativi che hai a tua disposizione.
Scoprili tutti nel nostro Corso Completo di Tecnica Fotografica

Fare una corretta messa a fuoco è indispensabile per ottenere soggetti nitidi e immagini ricche di dettagli. 

Qualche volta è semplice, in particolare in quelle situazioni nelle quali puoi delegare la messa a fuoco alle funzioni automatiche della tua fotocamera. 

Altre volte, invece, ci vuole tanta pratica e una conoscenza perfetta della tecnica. 

Mentre per la pratica, beh, dipende tutto da te, per la conoscenza della tecnica noi possiamo certamente darti una grossa mano…

In questo articolo vedremo per prima cosa tutte le modalità di messa a fuoco che hai a disposizione, poi ti consiglieremo alcuni trucchetti che ti saranno molto utili nelle situazioni più complesse, e infine ti mostreremo come usare la messa a fuoco in maniera non sol corretta, ma anche creativa, in alcune situazioni di scatto tipiche. 

E’ la prima volta che leggi questo blog?

scarica qui GRATUITAMENTE il nostro e-book!

Iscriviti alla newsletter e scarica il nostro manuale di consigli per migliorare la tua tecnica fotografica

 Cos’è la messa a fuoco

Quando guardiamo un oggetto, i nostri occhi lo mettono a fuoco automaticamente; ciò avviene perché compiono una messa a fuoco continua di ciò che stiamo osservando e che è nel nostro campo visivo. Solo una parte rimane sfocata ed è quella periferica. Questo significa che ciò che il nostro occhio guarda direttamente viene messo a fuoco grazie alla comunicazione occhio/cervello; ciò che rimane a lato, invece, rimane leggermente sfocato.

Occhio e cervello sono imbattibili perché compiono questa operazione continuamente, adattandosi al variare di inquadratura, distanza del soggetto e cambio della luce, senza alcun minimo sforzo da parte nostra.

Come si comporta invece la nostra fotocamera quando mette a fuoco?

La fotocamera mette completamente a fuoco solo una parte dell’immagine, quella posizionata sul piano di fuoco, che è dove punta l’obiettivo.

Più ci allontaniamo da questo piano di fuoco in cui tutto è nitido, più i particolari risultano sfocati e l’immagine perde di dettaglio.

Ti starai domandando: se esiste solo un piano focale, come è possibile che anche altre parti della fotografia risultino nitide?

Per il semplice fatto che “perfettamente a fuoco” e “nitido” non vogliono dire la stessa cosa.

“A fuoco” indica infatti un dato fisico, oggettivo, determinato dal sistema di lenti con il quale inquadriamo. 

“Nitido” si riferisce invece alla nostra percezione soggettiva. 

Sfruttando le regole della profondità di campo possiamo rendere nitide parti della fotografia che non sono sul piano di fuoco. 

Per sapere come e in che misura, ti rimando proprio all’articolo specifico sulla profondità di campo. 

Ma vediamo adesso la più semplice modalità di messa a fuoco. 

Messa a fuoco automatica: come funziona l’Autofocus

Sul corpo della nostra fotocamera abbiamo un selettore di modalità di messa a fuoco: puoi scegliere AF (autofocus) se vuoi utilizzare la messa a fuoco automatica; oppure M (manual focus) se vuoi utilizzare la messa a fuoco manuale.

Se opti per la MAF (messa a fuoco) automatica, devi semplicemente inquadrare il tuo soggetto con la fotocamera, selezionare il punto di messa a fuoco, e premere a metà il pulsante di scatto ( così facendo le lenti si spostano regolando la messa a fuoco sul punto prescelto).

Quando poi sei pronto a scattare, finisci di premere il pulsante e ottieni così la tua fotografia a fuoco. Ma cosa succede se il punto prescelto, nel frattempo, si muove o cambia? 

E’ qui che entrano in gioco le diverse modalità di messa a fuoco automatica. 

Differenti modalità di messa a fuoco automatica

Se le condizioni ci permettono di utilizzare la messa a fuoco automatica, che nella maggior parte dei casi è sempre la soluzione migliore, possiamo scegliere tra tre modalità di funzionamento:

  1. singola (AF-S per Nikon, e One Shot per Canon)
  2. continua (AF-C per Nikon e AI Servo per Canon)
  3. automatica (AF-AUTO per Nikon e AI Focus per Canon)

1. Messa a fuoco singola

Con l’autofocus singolo (AF-S, messa a fuoco singola), se clicchi a metà il pulsante di scatto, la fotocamera avvia la messa a fuoco sul soggetto che hai deciso di catturare. Ti consiglio di usare l’autofocus singolo se devi fotografare:

  • dei soggetti fermi
  • fare un ritratto
  • fotografare un panorama

Possiamo intuitivamente concludere che l’autofocus singolo è la scelta giusta da utilizzare con soggetti statici, proprio perché la procedura di messa a fuoco inizia e termina una sola volta quando premi a metà il pulsante di scatto.

2. Messa a fuoco continua

Quando invece devi fotografare soggetti in movimento, scegli la messa a fuoco continua (AF-C, autofocus continuo). Come dice il nome, infatti, la fotocamera effettua una MAF continua sul soggetto che vuoi fotografare. Se tieni premuto a metà il pulsante di scatto, la fotocamera continua a mettere a fuoco il punto che hai selezionato; così, se il soggetto si muove, pur rimanendo nell’area coperta dal punto selezionato, la fotocamera continuerà a mettere a fuoco in base alla sua nuova posizione. L’autofocus continuo è molto utile quando devi fotografare soggetti che si muovono continuamente secondo una determinata traiettoria. Ad esempio se devi fotografare:

  • bambini
  • animali
  • atleti come ad esempio runners.

Ecco come devi fare: metti a fuoco il tuo soggetto premendo a metà il pulsante di scatto; a questo punto la fotocamera, anzi il sistema di autofocus della tua fotocamera avrà agganciato il soggetto e lo seguirà finché non scatterai la fotografia.

Utilizzare la messa a fuoco continua non è così facile; la buona riuscita di una fotografia dipende dalla velocità con cui si muove il soggetto e dalla sua traiettoria che deve essere intuibile, come potrai capire da solo.

3. Messa a fuoco AUTO

L’AF- AUTO invece lascia alla tua fotocamera la possibilità di scegliere se utilizzare la messa a fuoco singola o continua.

Ma sei sicuro che la fotocamera sia in grado di scegliere meglio di quanto faresti tu? Ti dico come la penso: se devo sbagliare preferisco farlo da sola e scegliere quindi se utilizzare una messa a fuoco o l’altra. Tu che cosa preferiresti?

L’importanza dei punti di messa a fuoco

Sicuramente hai notato che, quando inquadri una scena con la tua fotocamera, dentro il mirino o sullo schermo lcd appare una griglia più o meno grande di punti di messa a fuoco. 

Puoi utilizzarla selezionando

  • delle aree specifiche (ossia dei gruppi di punti)
  • dei singoli punti 

In generale, si può dire che più la fotocamera è performante più punti di messa a fuoco avrà. Per farti qualche esempio: la Nikon D3400 ha 11 punti di messa a fuoco a croce; la Nikon D810 ha 51 punti, di cui 15 centrali a croce. La Canon Eos 6D Mark II ha 45 punti a croce. Nella maggior parte dei casi il punto di messa a fuoco è quello centrale ma attraverso un multi-selettore potrai sempre spostarlo.

Per quanto riguarda la scelta fra utilizzare un punto singolo o una area, io normalmente utilizzo le aree quando il soggetto è bello grande, un punto singolo quando invece il soggetto è piccolino. 

In questa maniera si riesce ad essere più precisi nella messa a fuoco.

Immagina infatti se usassi una area per un soggetto piccolo: rischieresti che la messa a fuoco non venga esattamente sul soggetto, ma su qualcosa che sta attorno a lui!

Allo stesso modo, immagina di usare un punto singolo per un soggetto molto grande: rischieresti di metterne a fuoco solo una parte, quella appunto sulla quale si posizione il punto, lasciandone fuori fuoco un’altra. 

griglia di messa a fuoco
Punti di messa a fuoco

Quando decidi di fare la messa a fuoco utilizzando un punto singolo, c’è una seconda decisione che devi prendere: quale punto utilizzare?

Quasi ogni fotocamere permette di scegliere: 

  • un punto centrale: è quello più preciso, perché ad esso corrisponde la parte più sensibile e precisa del sensore. Per mettere a fuoco nel modo migliore possibile dovrai posizionare il tuo soggetto in corrispondenza del punto centrale; se poi vorrai posizionare il tuo soggetto secondo la regola dei terzi, dovrai decentrarlo. Per farlo: premi a metà il pulsante di scatto per effettuare la messa a fuoco; senza rilasciare il pulsante di scatto, sposta la fotocamera in maniera tale che il tuo soggetto si trovi dove vuoi tu; clicca il pulsante di scatto. Oppure puoi bloccare il fuoco con il pulsante AE/L-AF/L nel punto che ti interessa, e poi ricomporre la foto (se con sai cosa è il pulsante AE/L-AF/L leggi qui)
  • un punto che la fotocamera seleziona automaticamente (AUTO): è quello che fa soprattutto chi scatta col cellulare. Può funzionare, perché le intelligenze artificiali dei sistemi elettronici sono sempre più sofisticate, ma può anche fare cilecca. Ricordati sempre che la fotocamera è uno strumento, non può sapere cosa hai in mente tu! E quindi può dare risultati diversi rispetto alle tue aspettative. 
  • un punto che puoi selezionare tu in base alle tue esigenze (SEL): puoi selezionare il punto di fuoco attraverso il mirino o sullo schermo LCD della tua fotocamera (come ad esempio sulla Canon EOS M5 che ha il touch AF, che permette di scegliere il punto di messa a fuoco semplicemente con un tocco sul monitor). Il punto di fuoco deve essere posizionato sul soggetto che vuoi che risulti nitido; ad esempio, se il tuo soggetto si trova in alto a destra nella tua scena, dovrai spostare con il multi-selettore il punto di messa a fuoco in alto a destra, proprio sul tuo soggetto.

Messa a fuoco manuale

La messa a fuoco manuale è molto più difficile della automatica, e va riservata a quelle situazioni particolari dove in effetti può dare un valore aggiunto.

Per utilizzare la MAF manuale occorre innanzitutto spostare la leva della messa a fuoco su M ( Manual Focus), e poi procedere ruotando la ghiera della messa a fuoco sull’obiettivo, finché il nostro soggetto non sarà perfettamente nitido.

Visto il continuo miglioramento dei sistemi di messa a fuoco automatica, sempre più veloci e precisi, per comodità preferiamo usare la messa a fuoco automatica.

Ma ci sono alcune situazioni in cui l’utilizzo della messa a fuoco manuale è imprescindibile, se vuoi ottenere una foto con un soggetto nitido.

E’ preferibile utilizzare la messa a fuoco manuale quando:

  • la luce è scarsa: in questa situazione, infatti, l’autofocus fatica ad agganciare il corretto punto di messa a fuoco
  • in situazioni particolari in cui la luce riflessa da vetri, trasparenze, o fattori atmosferici come la nebbia, possono mettere in difficoltà l’autofocus
  • in alcun generi di fotografia, come ad esempio la macro-fotografia still life, in cui la messa a fuoco deve essere perfetta e hai il tempo per farla
  • quando dobbiamo fotografare un soggetto in movimento, e che si muove secondo una traiettoria non prevedibile (anche se si stanno realizzando sistemi automatici di autofocus tracking sempre più performanti e che presto renderanno la messa a fuoco manuale obsoleta in questa situazione specifica). 

Messa a fuoco nei ritratti

Con la fotografia di ritratto inizia la sezione di questo articolo dedicata agli usi specifici della messa a fuoco.

Quando devi scattare una fotografia di ritratto ricorda che la prima e più importante regola che devi seguire è mettere a fuoco gli occhi. Sai come si dice: gli occhi sono lo specchio dell’anima. E’ infatti assolutamente indispensabile che gli occhi del soggetto che vuoi ritrarre siano a fuoco perché sono l’elemento che attira di più l’attenzione di chi guarda la fotografia.

Quando il soggetto è frontale entrambi gli occhi devono essere a fuoco, quando invece il soggetto è leggermente spostato in diagonale o di tre quarti metti a fuoco l’occhio più vicino a te. Dopodiché ricomponi la fotografia secondo le regole della composizione.

oltre la regola dei terzi, composizione fotografica,

Vai a Amazon

Puoi usare la MAF automatica con il punto di fuoco centrale, posizionandolo esattamente sull’occhio, e poi ricomporre la scena. Infatti, come abbiamo visto poco prima, il sensore centrale è quello più sensibile e quindi più preciso.

messa a fuoco nel ritratto
Ritratto di un’antilope. Nota che entrambi gli occhi sono a fuoco– @depositphotos

Come fotografare paesaggi ricchi di particolari

Quando fotografiamo un paesaggio,  spesso il nostro obiettivo è quello di avere tutto il paesaggio perfettamente nitido e ricco di particolari: sia il primo piano che lo sfondo. 

In questo caso, la tecnica dell’iperfocale può essere la soluzione più pratica. 

Normalmente poi, per assicurarsi la massima nitidezza e una ampia profondità di campo, è bene fotografare un paesaggio utilizzando un diaframma molto chiuso 

Poiché però molte fotografie di paesaggio si scattano durante le Golden Hours, ovvero l’alba e il tramonto, quando la luce è molto bassa, tenue e calda, per evitare il mosso è bene utilizzare sempre un cavalletto. 

Messa a fuoco nella macro-fotografia

messa a fuoco in fotografia macro
Macro-fotografia: il soggetto è perfettamente nitido e ricco di particolari in tutte le sue parti– @depositphotos

Questo è il tipo di fotografia che necessita di una messa a fuoco precisissima. Nella macro-fotografia il soggetto è molto vicino a chi fotografa. Ciò significa che è indispensabile evitare il micromosso utilizzando un buon treppiede, e mettere a fuoco in manuale.

Nella fotografia macro i nostri soggetti sono molto vicini e di dimensioni molto ridotte; ciò implica che l’autofocus fa molta fatica a mettere a fuoco proprio dove noi vogliamo.

Per questo motivo è indispensabile mettere a fuoco in manuale esattamente nel punto che vuoi sia più nitido

Conclusioni

Ci sono due motivi per imparare come si fa una messa a fuoco perfetta.

Il primo è che, quando una foto è mossa, a meno che non sia un mosso intenzionale o non abbia un grande valore documentale, è quasi sempre brutta.

Il secondo è che la messa a fuoco influisce in maniera determinante sul modo in cui l’osservatore guarda la tua fotografia.

Mettendo a fuoco un soggetto piuttosto che un altro, oppure una parte della scena a discapito di un’altra, guidi l’occhio di chi osserva la fotografia, gli consigli dove guardare, dove focalizzare la sua attenzione.

O, detto in altre parole, gli comunichi il tuo messaggio. 

Per questa ragione, sbagliare la messa a fuoco equivale a comunicare qualcosa di diverso da quelle che erano le tue intenzioni. Ma se non riesci a trasmettere il tuo messaggio, che senso ha fotografare? 

Reflex-Mania
Logo