Nikon DF: Recensione completa

Nikon DF: la reflex purista che divide i fotografi  

Sono passati quasi otto anni dal lancio della Nikon DF, avvenuto nel novembre del 2013. Un’altra era? Neanche troppo, verrebbe da dire, dal momento che – come è noto – le fotocamere di un certo budget dimostrano sempre meglio i loro anni rispetto ai modelli economici. E in effetti, questa Nikon DF – reflex semi- professionale, ma un po’ sotto lo status di ammiraglia – non è ancora di fatto fuori dal mercato del 2021, nonostante non sia in produzione dalla metà del 2019.

Rimanere in produzione per ben sei anni non è da tutte le fotocamere, ma la Nikon DF è riuscita a tenere il passo della concorrenza casalinga di modelli professionali superiori e allineati ai loro tempi, come la D810 (leggi qui la recensione), e la D850 (recensione qui), oltre che di due reflex contemporanee come la D750 (puoi leggere la recensione completa)e la D610 (trovi la recensione completa qui), appartenenti al suo stesso rango di semi-pro. 

La discreta longevità della Nikon DF si spiega anche con il suo carattere un po’ snob, tipicamente purista, che rifiuta la presenza di un comparto video – ritenuto fuori luogo per una fotocamera dal carattere rétro – e propone un’ergonomia e uno stile che prendono le distanze da un modello come la D610, di cui la Nikon DF ripropone solo le dimensioni. 

A otto anni dal suo lancio, è chiaro che un modello come la Nikon DF – la cui sigla sta per Digital Fusion –  abbia subito meno di altre “sorelle” il passare del tempo, proprio perché si trattava di una reflex dichiaratamente purista già nel 2013.

Ed è per questa ragione che, anche oggi, la Nikon DF ci appare come un classico moderno progettato per coloro che hanno un forte rapporto empatico con la propria fotocamera, che si divertono all’idea di uscire per fotografare un luogo insolito o sconosciuto e che magari considerano lo sforzo e la soddisfazione finale come parte di un rito.  

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Nikon DF: design e aspetti ergonomici

Non potevamo iniziare una recensione della Nikon DF se non con il tratto distintivo più forte della fotocamera: il suo aspetto fisico e le caratteristiche ergonomiche. Il primo impatto visivo con la Nikon DF è forte: colpisce l’eleganza, sobria e raffinata, che rimanda alla golden age di casa Nikon e a modelli come la Fm. La rifinitura è in metallo spazzolato, la gomma utilizzata riproduce un affascinante effetto cuoio. Il telaio è in lega di magnesio, il peso non è eccessivo per una reflex full frame: 710 grammi, senza scheda memoria e batteria. 

Nikon DF in versione Silver
La Nikon DF, in versione Silver, presenta un body elegante e rètro

Tropicalizzato, il corpo macchina della Nikon DF è un piccolo capolavoro di design rétro, disponibile in due tinte, black” o “silver, e in versione solo body o acquistabile nel kit che include una rivisitazione estetica del 50mm AF-S f1.8G.

Tutte le ghiere in metallo, questa la chicca che ha mandato in visibilio i puristi delle Nikon Vintage, hanno i valori incisi e non semplicemente stampati come avviene di norma nel Terzo Millennio. 

Le misure in millimetri – 143.5 x 110 x 66.5 – collocano la Nikon DF nel segmento delle “mid-size”, le macchine di media stazza, ma  da un punto di vista dell’ergonomia, come per tutto il resto, le critiche non sono tardate ad arrivare.

Il primo limite è il peso (relativamente) leggero per certe ottiche che inevitabilmente sbilanciano in avanti il corpo macchina della Nikon DF. In secundis, un’impugnatura scomoda, una ghiera dei diaframmi poco friendly, una sola scheda memoria (alloggiata nello stesso vano della batteria).

Insomma, ci risiamo: solo difetti per questa Nikon DF, quasi a riproporre il retrogrado luogo comune che la bellezza non va di pari passo con l’intelligenza? Quel che possiamo dire, senza ombra di dubbio è che il grip, in effetti, è davvero poco prominente, rendendo poco maneggevole questa fotocamera. Per quel che riguarda il layout di ghiere e pulsanti fisici… ovviamente siamo di fronte a un concept “antico”, difficilmente paragonabile agli aspetti ergonomici delle reflex digitali di ultima generazione. 

Nikon DF vista dall'alto
Vista dall’alto, la Nikon DF esprime al massimo la concezione vintage delle ghiere

Vista dall’alto, la Nikon DF presenta – oltre alla scritta “Made in Japan” che fa molto anni Settanta – da sinistra a destra della piastra: il selettore di sensibilità ISO con pulsante di blocco, sul quale troviamo il selettore esposizione (-3/+3); oltre il pentaprisma, sulla destra della calotta, ci sono il selettore dei tempi con relativo sblocco alla sommità, il pulsante di scatto inserito concentricamente nel selettore on/off, un piccolo display, una piccola ghiera delle modalità (M, A, S, P). Il tocco vintage – fil rouge della Nikon DF – è l’attacco filettato per scatto con flessibile che caratterizza il pulsante di scatto, un’opzione che la maggior parte dei fotografi under 50 difficilmente conoscerà. 

Sul retro della Nikon DF salta subito all’occhio il monitor da 8cm di diagonale (921K punti) preso direttamente dalla Nikon D610, dalla quale è mutuato anche il sistema AutoFocus basato su 39 punti. Il mirino in vetro ottico  (ingrandimento 0,7x) è invece simile al pentaprisma della D800, con un’ergonomia dell’occhio piacevolissima. 

Nikon DF vista da dietro
Vista da dietro, la Nikon DF, nonostante la sua concezione vintage, presenta un monitor LCD (diagonale 8 cm).

Nikon DF: Il sistema obiettivi

Tra le tante peculiarità che rendono “speciale” questa macchina, ricordiamo che si tratta della prima reflex di casa Nikon che permette di montare (anche) ottiche precedente al sistema AI, il vecchio innesto non AF, privo della presa di forza per il motore della fotocamera.

La Nikon DF non è vintage solo nell’aspetto, ma anche nei fatti. E la prova di questa affermazione risiede in una piccola leva metallica posta sulla flangia dell’innesto degli obiettivi, sulla parte alta, proprio sotto il vecchio marchio Nikon. Grazie a questa levetta, è possibile montare sulla Nikon DF anche le lenti Nikkor Pre-Ai, con impostazioni del diaframma sull’obiettivo tramite ghiera. Spesso chiamate anche con le sigle “Non-AI” – oppure semplicemente F come la baionetta F, condivisa in tutti gli obiettivi Nikon –  si tratta di ottiche lanciate dalla fotocamera Nikon F, prodotta dal 1959 al 1973 dalla Nippon Kogaku, l’azienda giapponese che poi prese il nome che tutti conosciamo. 

Nikon DF: scheda tecnica

  • Sensore: CMOS da 36,0 x 23,9 mm (16,2 milioni di pixel)
  • Processore: Expeed 3
  • Mirino: Pentaprisma, FX (36 x 24): circa 100% in orizzontale e 100% in verticale. DX (24 x 16): circa 97% in orizzontale e 97% in verticale; Ingrandimento 0.70x
  • Display: da 8 cm, circa 921 k punti (VGA) con angolo di visione di circa 170°; circa 100% di copertura dell’inquadratura e controllo della luminosità; 
  • Sistema AutoFocus: Multi-CAM 4800FX AF (39 aree)    
  • Sensibilità ISO (nativa): 100-12800 (estendibile)
  • Tempo di scatto: 30″ – 1/4000
  • Scatto continuo: 5.5Fps
  • Otturatore: 150.000 cicli
  • Registrazioni video: Non disponibili
  • Interfacce: Connettore USB 2.0 (no ricarica via USB)
  • Flash incorporato: No
  • Memoria: singolo slot per SD, SDHC, SDXC (UHS-I)
  • Batteria: ricaricabile Li-ion Nikon EN-EL14a, capacità 8.85 Wh (circa 1.400 scatti)
  • Peso: Circa 765 g con batteria e card di memoria 
  • Dimensioni (LxAxP): 143.5 x 110 x 66.5 mm 
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Qualità fotografica e range ISO

Sembrerà strano sentirlo dire di questi tempi, ma il punto di Forza della Nikon DF è il suo ottimo sensore a formato pieno da 16Mp, simile a quello della (ex) top di gamma D4. Sì, anche se 16Mp sembrano poca cosa rispetto ai sensori da 24Mp o 36Mp – per non parlare delle big megapixel – si tratta di un dato ancora sufficiente per il tipo di lavoro richiesto alla Nikon DF: questa fotocamera non è stata pensata per enormi stampe da studio o ultra dettagliati scatti macro, ma per ritratti, matrimoni, street photography e per giornalisti che desiderano una fotocamera con straordinarie capacità in condizioni di scarsa illuminazione. In stretta sintesi: la Nikon offre 16 megapixel, ma rilascia scatti di qualità – leggeri da inviare e da gestire – e praticamente privi di rumore digitale. E oltre gli ISO 3200 stacca diverse fotocamere con sensori più grandi, se vogliamo parlare di gamma dinamica (se non sai cos’è la gamma dinamica leggi qui). 

La Nikon DF offre prestazioni ISO da 100 a 12800 con una comfort zone molto ampia, in cui i dettagli rimangono nitidi e di fatto non si assiste ad alcuna perdita di colori. Con l’estensione alle cosiddette performance “boost” (ISO 25600-204800), invece, le cose cambiano nettamente. Lo step ISO 25600 è una situazione “border”: il rumore digitale inizia a comparire, ma le immagini sono ancora utilizzabili (e non solo per il web). 

Qualunque scatto oltre ISO 25600 produce invece un digital noise fastidioso e diversi elementi artefatti, mentre si assiste a una perdita di colori e dettagli, soprattutto nelle zone in ombra. In sintesi, con la Nikon DF, ISO 25600 rimane di fatto lo step spartiacque tra scatti di qualità e immagini problematiche.

Nikon DF: il sistema AutoFocus

Se la qualità di scatto è un punto a favore della Nikon DF, il suo sistema autofocus a 39 punti (di cui 9 a croce) è stato sicuramente al centro di diverse critiche ai tempi del suo lancio e… come potrebbe non esserlo oggi, a distanza di otto anni? Molti rimasero sgomenti sul fatto che la Nikon avesse utilizzato lo stesso sistema di AF automatico della D600, una fotocamera più economica. Una critica certamente sensata, ma va ricordato che la Nikon DF non è una fotocamera sportiva per cui sia fondamentale un sistema AF top di gamma. 

Altra critica: la diffusione dei punti focali troppo riuniti al centro dell’inquadratura. Altra lamentela fondata ma… se si confrontano i punti della Nikon DF con quelli di altri modelli ad essa contemporanei – D800 e D4 ad esempio – non si nota una differenza abissale. 

Fatte queste doverose premesse critiche, in condizioni di luce diurna, le prestazioni AF della Nikon DF sono eccellenti, ma la messa a fuoco automatica, in ogni caso, attualmente non è più un problema nemmeno per modelli entry-level che si comportano egregiamente quando c’è molta luce. Ovviamente le cose cambiano quando si fotografano soggetti in rapido movimento o si scatta in ambienti con scarsa illuminazione. In queste circostanze il sistema AF della Nikon DF mostra qualche limite, ma niente di diverso dai modelli Nikon D800 / D800E. 

Lo scatto continuo della Nikon DF, fermandosi a 5.5Fps, non è certo all’altezza di fotocamere contemporanee, ma il sistema AF si comporta piuttosto bene con le scene in movimento se non pretendiamo di fotografare mirabolanti traiettorie di uccelli in volo o concitate scene sportive. Diciamo che, all’aperto e con luce diurna, se si desidera immortalare la normale attività di animali non particolarmente “wild”, si possono ottenere scatti di alta qualità. 

Conclusioni: più limiti o pregi?

Nel 2013 la Nikon DF era una reflex digitale esclusiva e di livello avanzato, capace di interpretare l’eredità Nikon, coniugandola con un formato FX,  leggero e molto capace. Vista oggi, la Nikon DF non si può giudicare in modo troppo diverso dal suo debutto, essendo un omaggio allo stile e ai controlli della rinomata serie F, le mitiche fotocamere a pellicola 35mm di Nikon. Gli aspetti più strettamente tecnologici – ma non poteva essere diversamente – sono invece quelli che maggiormente rendono datata la Nikon DF, essendo molto simile alla D4, DSLR professionale di punta lanciata nel 2012, dalla quale la DF prende in prestito il sensore CMOS FX.

Link ideale tra i fotografi di oggi e quelli tradizionali – che concepiscono la fotografia come un’arte creativa, prima che un’espressione tecnologica – anche nel 2021 la Nikon DF divide i nikonisti (e non solo) in due fazioni opposte: chi la definisce la fotocamera più inutile mai prodotta, e chi se n’è innamorato per quel suo carattere purista, noncurante della tecnologia.  

I detrattori, probabilmente più numerosi degli estimatori, parlano della Nikon DF come di un flop assoluto, un prodotto inspiegabile dovuto a chissà quale astrusa strategia del reparto progettazione della casa giapponese. La rivisitazione in chiave moderna della gloriosa Nikon F, infatti, non piacque (e non piace) soprattutto per una ragione: ok il design vintage della “nuova” Nikon DF che fa vendere di più, ma una tecnologia involuta rispetto al mercato in cui viene lanciata… è inaccettabile. E a peggiorare questa accusa,  anche l’assenza del comparto video fu percepita come una mossa snob assolutamente ingiustificabile. 

Ma in barba a tutte queste critiche, se la Nikon DF è stata in produzione per sei anni, un motivo ci sarà. E se i detrattori la trovano inspiegabilmente rétro, chi la ama è pronto a giurare che con questa fotocamera in mano… il mondo si osserva con occhi diversi. Nonostante un prezzo (ancora) non proprio economico e l’incapacità di girare video. 

Pro
  • aspetto elegante e retro
  • Peso leggero
  • Dimensioni contenute
  • body tropicalizzato
  • qualità fotografica molto buona
Contro
  • sensore da 16 Mp
  • Grip poco sporgente
  • manca comparto video
  • Limiti AF con poca luce

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