Nikon Z6 II – La Recensione di Davide Vasta

Per questa recensione della nuova Nikon Z6 II, sono felice di ospitare uno dei protagonisti del mondo della fotografia e del video in Italia, il grande Davide Vasta.

Docente nei corsi di Digital Video e Video Editing presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia Davide è autore dei sette LipDub italiani di maggior successo. Vanta collaborazioni con Nikon, Canon, Asus, MSI, Manfrotto, Adobe, DeAgostini e ShooTools.

Dabide Vasta Nikon Z6 II

Davide è anche l’inventore di BrainCamp, un evento formativo multidisciplinare con relatori di altissimo livello nei campi della fotografia, video e comunicazione, la cui prossima edizione sarà fra poche settimane.

Puoi iscriverti all’evento, usufruendo di un notevole sconto, da questo link: 

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L’ultima edizione “E-BrainCamp Photography Edition”  vede nomi del calibro di Luca Bracali, Vanda Biffani, Gabriele Galimberti e molti altri, che si alterneranno sul palco “virtuale” del BrainCamp a fine Gennaio 2021.

Ringrazio dunque Davide per la sua disponibilità, e gli lascio la parola.

La Mirrorless di casa Nikon diventa ancor più performante!

A circa un anno di distanza dal suo lancio, la Nikon Z6 prosegue la sua evoluzione tecnologica con l’uscita della nuova Z6 II. A rimarcare che si tratta di un evoluzione (e non uno stravolgimento) Nikon usa l’identificazione “II”, un po’ come e avvenuto in passato con il termine “s” sulle omologhe reflex.

In buona sostanza oggi più’ che mai le sfide del mercato impongono ai grandi brand di “aggiornare” i proprio modelli in modo agile, prima di decidere di fare un enorme salto di qualità’ verso un modello di svolta. E in questo caso possiamo tranquillamente dire che il salto di qualità é del tutto evidente!

Nikon Z6 vs Nikon Z6 II

Da un punto di vista estetico la Nikon Z6 II è identica alla precedente 

Autofocus potenziato

Il sistema autofocus in video della prima Nikon Z6 si era subito fatto notare per le sue qualità di velocità e precisione. Mentre il resto dei brand sfornava macchine con ISO mirabolanti e caratteristiche iper-tecnologiche, nessuno poteva dire di avere un vero autofocus performante. Per la Z6 dunque é stato semplice definire un nuovo punto di riferimento e prendersi il primato (perlomeno sull’autofocus) su tutte le altre concorrenti, Sony comprese.

Un sistema di riconoscimento facciale (face-detection) e la personalizzazione da menu della velocità e sensibilità al cambiamento del fuoco hanno subito fatto mostrare i muscoli a questa fotocamera.

menù personalizzazione autofocus Z6 II

Il tutto condito con la possibilità di utilizzare (attraverso l’adattatore Nikon FTZ) anche le “vecchie” ottiche reflex, dando nuova vita a lenti che non erano state davvero progettate per funzionare come ottime lenti autofocus per il video.

Un esempio? Guardate con attenzione il test sull’autofocus della Nikon Z6 che ho condotto proprio sull’argomento l’anno scorso:

Due processori Xpeed6

Per poter migliorare le performance della prima versione, sulla Nikon Z6 II troviamo due processori Xpeed6 (anziché 1) che lavorano in parallelo per aumentare la velocità operativa e le operazioni di calcolo per svariate funzioni, ivi compreso l’Autofocus.

Questa aumentata potenza di calcolo oltre a rendere l’autofocus ancora più veloce, consente di impostare numerose nuove funzioni relative, sia per il comparto fotografico, ma sopratutto per la parte video.

Oltre alle quattro consuete opzioni della Z6 (AF Punto singolo, AF Area estesa piccola, AF area estesa grande, AF Auto), ora abbiamo due nuove modalità di face detection (persone grandi e animali grandi) nell’area AF estesa, e due nuove modalità (persone e animali) nell’area AF auto, come si vede in figura.

menù personalizzazione autofocus Z6 II

AF Area estesa (persone e animali grandi)

In questa modalità il riconoscimento facciale funziona esclusivamente quando un volto (umano o animale) entra nell’area rettangolare rossa, che può dunque essere spostata nell’area del sensore dove fa più comodo in rapporto all’inquadratura.

Area AF Auto (persone e animali)

In questa modalità l’autofocus cerca costantemente su tutta l’area del sensore un volto (umano o animale) e se lo trova lo aggancia. La precedente funzione AF Auto (che nella Z6 si impostava per attivare il riconoscimento facciale) quindi rimane una modalità di autofocus che si basa sugli oggetti di prossimità, senza però privilegiare la presenza di volti.

Il 4K ora anche a 60p

Sebbene io non sia un autentico amante della “moda” del Video in 4K, mi sono ritrovato spesso ad utilizzare questa modalità di ripresa, non tanto per mostrare immagini più definite (parliamo chiaro, ormai il 95% dei video viene visto sullo schermino di uno smartphone) quanto per poter ottenere un crop sul filmato originale editato su una timeline Full HD, come sei avessi utilizzato due lenti diverse in fase di ripresa.

Ovviamente gli utenti chiedono sempre il potenziamento delle funzioni di una fotocamera (anche se poi spesso non le usano) e la “mancanza” del 50/60p in 4K era una lacuna da colmare.

Così con questa nuova Nikon Z6 II potremo registrare filmati in 4K al massimo frame rate consentito da tutte le altre risoluzioni.

Ovviamente bisogna sempre ricordare che per poter gestire flussi di dati e risoluzioni cosi importanti, serve un computer con processori potenti, molta ram, dischi SSD ultra veloci e sopratutto schede grafiche adeguate… tutte cose che non e facile trovare a casa di quegli stessi utenti che chiedono a gran voce queste features…

Piccola nota: mentre sulla Nikon Z7 II il 4K a 50/60p é reale, stando alle informazioni fornite dai comunicati stampa di Nikon sulla Z6 II questa funzione sarà disponibile a partire da gennaio 2021 e (inspiegabilmente, visto che é votata al video) sarà effettuata con crop DX sul sensore… misteri tecnologici.

Cosa altro é cambiato con la Z6 II?

Dal punto di vista estetico la Nikon Z6 e la Z6 II sono praticamente identiche (la nuova fotocamera pesa solo 30 gr. in più) , ma c’é una sostanziale differenza nella sua struttura: oltre alla XQD interna fa (finalmente) capolino anche un lettore SD UHS II.

Eh si, la funzione “mancante” che tanto aveva fatto gridare allo scandalo i detrattori della prima Nikon Z6 viene finalmente colmata.

Con un doppio slot chi scatta foto potrà finalmente avere una seconda unità di memoria su cui registrare i files, anche in modalità backup. Ma c’é un ma… questa funzione non é utilizzabile in video. Si potrà infatti usare il secondo slot solo come alternativo al primo, ma non per fare backup video in tempo reale.

Altri miglioramenti riguardano la possibilità di alimentare (diciamo finalmente) la Z6 II tramite USB C, cosa questa che apre finalmente orizzonti nuovi per gli amanti del timelapse e di tutte quelle attività che necessitano di alimentare la fotocamera per lungo tempo. Inoltre, la minima velocità di otturazione passa dai canonici 30 secondi a ben 900 secondi!

Ma anche la durata della carica é aumentata, grazie alle nuove batterie EN-EL15c che portano a 340 (da 310) gli scatti totali possibili e 100 min. (da 85) la durata delle riprese per il video.

Sul versante delle performance fotografiche la presenza di due processori consente di arrivare a 14 FPS (dai precedenti 12) con un buffer di ben 124 scatti (rispetto ai 35 precedenti) dando moltissima più libertà creativa a chi fa dello scatto sequenziale la sua dottrina.

Le mie impressioni sulla Nikon Z6 II, oltre i semplici tecnicismi

Iniziamo col dire che io sono un utente Nikon di vecchia data, ma sopratutto si può dire che in Italia la divulgazione e la formazione sul mondo delle Reflex per il Video é nata con me.

Dapprima con il primo libro italiano sull’argomento edito ormai nel lontano 2014 da Apogeo. 

E successivamente con il ciclo di corsi di video con le Reflex nella mia scuola. 

Sono ormai anni che uso fotocamere per produrre video e solo in rare occasioni ho avuto necessità di usare macchine da presa come le cinecamere. La duttilità, la maneggevolezza, il costo e la qualità video delle Reflex Nikon prima e della serie Z poi, mi ha sempre consentito di portare a casa ottimi video di incredibile qualità. Alcuni esempi del mio lavoro sono visibili sul sito della mia società di produzione video, BrainStudios Production. 

La mia Nikon Z6 l’ho praticamente consumata, facendola diventare nel tempo quasi l’unica fotocamera utilizzata per tutti i miei progetti. E fino a questo momento non ho neanche mai sentito la mancanza delle “pecche” tanto strillate dai suoi detrattori, prima fra tutte la doppia scheda interna.

Molte delle persone che hanno contestato questa scelta iniziale lo hanno fatto ipotizzando che una sola card espone a rischi troppo elevati di perdita dei files.

Ma la realtà dei fatti é ben altra: le XQD sono tra le memorie più affidabili in assoluto (e anche tra le più costose) e ad oggi non c’é traccia nei laboratori di Nikon Italia di difetti legati a queste memorie.

Su questa base io ho continuato a lavorare anche in tutte quelle situazioni in cui per diverse ore ho dovuto usare la XQD della macchina, senza poter fare un backup esterno. E mai, e poi mai, ho avuto una perdita di file.

L’altro aspetto “mancante”: il 4K a 50/60 FPS. Anche qui siamo davanti a questioni di lana caprina, perché a mio avviso (tranne situazioni molto particolari che richiedono queste specifiche) la “vecchia” Z6 con i suoi 25/30 FPS rispondeva egregiamente alle richieste del mercato.

Ora che entrambe queste features sono presenti come cambierà il mio lavoro? Ma direi che rimarrà sostanzialmente invariato. Il doppio slot, come ho già scritto qualche riga prima, non é utile nella questione “sicurezza” perché semplicemente non può essere usato per un backup video in tempo reale.

Io continuerò ad usare la XQD e sebbene sia presente uno slot SD lo ignorerò, perché ritengo molto più affidabile il primo. Il 4K a 50 FPS é una funzione probabilmente utilissima per alcuni, ma per quanto mi riguarda non mi cambierà la vita.

Cosa davvero trovo straordinario nella nuova Nikon Z6 II é il modo in cui, con due processori, si sia riuscito a migliorare ancor di più il suo sistema di autofocus.

Questo si che mi tornerà davvero utile, perché mi consentirà di concentrarmi ancor più di prima (a già prima per me era una pacchia) sulle inquadrature e sull’estetica delle mie riprese, lasciando che la macchina si occupi di un fine tecnicismo come il fuoco.

Per il resto questa Nikon Z6 II si conferma una fotocamera perfetta sia per le foto, sia per il video, solida, maneggevole e con una incredibile durata delle batterie!

Note sull’autore

Davide Vasta, Palermitano di origine, Video Maker e Fotografo, si occupa di produzione video a 360° con tecniche e linguaggi creativi quali: Lip Dub, Time Lapse, Hyper Lapse, Tilt Shift, Slow Motion, ecc. Il suo “occhio” fotografico è in costante ricerca di modi sempre creativi per descrivere una scena o raccontare un evento. Docente nei corsi di Digital Video e Video Editing presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia è autore dei sette LipDub italiani di maggior successo. Vanta collaborazioni con Nikon, Canon, Asus, MSI, Manfrotto, Adobe, DeAgostini e ShooTools.

E’ l’inventore di BrainCamp, un evento formativo multidisciplinare con relatori di altissimo livello nei campi della fotografia, video e comunicazione. L’ultima edizione “E-BrainCamp Photography Edition”, vede nomi del calibro di Luca Bracali, Vanda Biffani, Gabriele Galimberti e molti altri, che si alterneranno sul palco “virtuale” del BrainCamp a fine Gennaio 2021.

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davide vasta recensione Nikon Z6 II

 

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