Recensione Album Portfolio Gigante di Saal Digital

Da quando abbiamo cominciato a collaborare con SAAL, spesso chiediamo al nostro Marco Scataglini di testare i loro prodotti per un uso non solo ludico, ma anche professionale. Nell’articolo di oggi Marco ci mostra perché l’Album Portfolio può essere uno strumento utilissimo per mostrare al pubblico un progetto ancora in divenire e prova per la prima volta il SAAL Photo Portal, una soluzione semplice ed efficace per mantenere il contatto con chi ha apprezzato una nostra opera, in una mostra o, magari, attraverso un libro fotografico.

 

Per un fotografo mostrare il proprio lavoro, i propri progetti, anche solo le proprie idee in corso di sviluppo, è ovviamente fondamentale. In fondo lavoriamo con le immagini, e senza di esse siamo “monchi”, possiamo solo ripiegare sulle parole, spiegare quel che intendiamo fare, ma davvero è ben poca cosa rispetto alle fotografie, specie se ben stampate.

Capita di frequente, però, che ci siano occasioni in cui – di fatto – non abbiamo pronto il nostro progetto (un libro o una mostra, ad esempio) ma comunque abbiamo l’occasione di partecipare a un evento, o vorremmo mostrarlo a qualcuno. Sinora, in simili casi, me la sono sempre cavata con qualche stampa di prova (dei “dummies” come si chiamano) realizzata con la stampante di casa. Non proprio il massimo, ma meglio di niente.

Il mio nuovo libro “SEGNI / SIGNS” è in fase di stampa. E’ tratto da un lavoro più ampio, che ho intitolato “Somewhere is Everywhere Da qualche parte è Ovunque“, che è ancora in corso ed è destinato a finire in altri libri, ognuno dei quali “illustrerà” un aspetto particolare del progetto complessivo.

 

Nel frattempo, mi è capitato di partecipare a una fiera del libro nella mia città, Tuscania (“TuscaniaLibri“), dove per la prima volta si è deciso di creare una sezione dedicata solo ai libri fotografici autoprodotti. Un’occasione ghiotta, in cui mostrare i libri che ho già “in catalogo” (ma quasi esauriti). Mi sarebbe però piaciuto poter partecipare con il mio nuovo libro di cui – a parte la bozza, che non corrisponde al libro finale – non ho in mano quasi nulla, ancora.

Inoltre, mi sarebbe piaciuto far capire che il nuovo libro è comunque parte di un progetto più ampio. Come fare?

La soluzione è venuta da SAAL digital: ho infatti stampato un portfolio del progetto generale nel formato “monumentale” di 30×40 cm, scegliendo una trentina delle foto più significative e simboliche, e l’ho collocato al centro del tavolo dov’erano i libri in mostra. In tal modo le persone potevano non solo avere un’idea piuttosto precisa del mood del mio progetto, e del libro in arrivo, ma anche ammirare le stampe in un formato che sarebbe abbastanza ampio da essere utilizzato per una mostra!

L’impatto debbo dire che è davvero notevole e la qualità delle stampe ha destato grande interesse anche fa i colleghi che esponevano con me, e che scommetto mi imiteranno.

A parte l’utilizzo professionale che ho appena illustrato – e ora il portfolio gigante mi seguirà in diverse altre simili iniziative – c’è anche da aggiungere che è piacevolissimo scorrere le fotografie potendole gustare in un formato inusuale per qualsiasi libro, a parte alcune iniziative di editori come Taschen per autori del calibro di Salgado. Ma parliamo di situazioni rarissime. Qui, invece, sono alla portata di tutti.

Ma non solo. SAAL ha anche lanciato il suo Photo Portal, che consente al pubblico che magari avrà apprezzato il Portfolio, di ordinarlo (anche in formati diversi) direttamente dal sito o di scegliere delle stampe, disponibili in formati e tipologie quantomai varie. Infatti, basta caricare le foto sul Photo Portal, creare una o più gallerie dei propri lavori, scegliere come vogliamo che siano vendute (tipi di stampe, tipi di montaggio, tipologie di fotolibri e così via), stabilire quanto vogliamo guadagnare su ciascuna vendita (SAAL aggiungerà al costo della produzione il nostro ricarico per fornire il prezzo finale) e il gioco è fatto.

Le foto possono essere inserite già in alta risoluzione (il sistema è comunque protetto), in modo che SAAL possa provvedere direttamente alla stampa appena ricevuto l’ordine, oppure in bassa risoluzione: in tal caso, dopo ogni ordine, SAAL dovrà contattare il fotografo per richiedere il file “in alta”: più macchinoso, ma permette un maggior controllo.

Le foto inoltre vanno ottimizzate per la stampa. Come avevo mostrato in una precedente recensione sulla stampa di una mostra, SAAL consente il “soft proofing” delle stampe, cioé di scaricare i diversi profili delle carte utilizzate per fare il test e ottimizzare così il risultato. In questo caso però la faccenda è un tantino più complicata, in quanto è assai complesso ottenere un file che vada perfettamente bene per tipologie diverse di supporto. Dunque o si decide di offrire un solo tipo di supporto (ad esempio la carta Baryta) oppure ci si accontenta di un ragionevole compromesso. Dalle mie prove debbo dire che in ogni caso la qualità è assai elevata, e dunque difficilmente il problema si pone davvero.

Insomma, alla fine ho creato la galleria delle foto contenute nel portfolio, ho effettuato le diverse scelte (è tutto spiegato benissimo in un video presente sul sito di SAAL) e ho condiviso sul mio sito il link che permette a chiunque di visitare la galleria stessa (graficamente semplice ma estremamente efficace) e volendo di fare l’ordine delle foto scelte. Facilissimo e funziona alla grande.

Insomma, attraverso i servizi forniti da SAAL il fotografo può ora avere davvero una gestione completa e funzionale della propria produzione fotografica, sia che si tratti di attività commerciale (pensiamo solo a quanto questo sistema sia comodo per chi lavora nel settore della fotografia di cerimonia) sia di attività creativa, come nel mio caso.

Personalmente ho trovato il tutto molto utile e l’ho inserito nel mio flusso di produzione fotografica.

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