
GENOVA – Stefano Sterpieri
Introduzione
Il destino di molte città italiane, dal dopoguerra in poi, è stato quello di veder crescere a dismisura interventi di edilizia speculativa quantomeno inopportuni, realizzati senza tener conto dei valori del tessuto urbano preesistente o della cultura locale.
Genova non fa eccezione e Stefano ci racconta, con una punta di dolore, la sua città sfregiata dal cemento e dall’asfalto pur senza rinunciare mai all’affettività che lo lega ai luoghi in cui vive. Un progetto malinconico, ma che lascia spazio alla speranza, quella rappresentata ad esempio dal progetto di Renzo Piano per il Porto, che si inserisce armoniosamente nel contesto, recuperando una situazione in precedenza compromessa.
Artist Statement
lo scopo del mio progetto è dimostrare come le costruzioni moderne edificate in quartieri antichi, non abbiano tenuto in nessuna considerazione dello stile architettonico originale. Sono stati costruiti, per esempio, grattacieli a fianco di torri medioevali. Anche l’ambiente di alcuni quartieri è cambiato: antichi palazzi sono stati trasformati in supermercati, dove una volta c’erano botteghe di artigiani oggi ci sono negozi di elettronica o agenzie di trasferimento denaro.
Commento
Stefano sceglie un bianco e nero morbido, con una buona gamma tonale, eppure forte, con punte di durezza a sottolineare l’impatto dell’edilizia moderna sul tessuto connettivo di Genova, con i suoi carrugi e le piazzette un tempo popolati di negozi tipici e oggi invece invasi da supermercati e money transfers.
Le foto vanno dritte al punto, con rigore formale ed efficacia, e dimostrano da parte dell’autore buone conoscenze del linguaggio fotografico e notevoli capacità espressive.