
CONTRA LUCEM – Stefano Cantafio
Introduzione
Quando si va al mare in vacanza, ovviamente si scattano fotografie. La spiaggia è un “ecosistema umano” pieno di opportunità – in tal senso – ma anche di rischi, come quello dei cliché, del già visto. Stefano sfugge a questo pericolo rendendo le sue foto essenziali, lavorando con le silhouette, collocando i soggetti in controluce e trasformandoli in “ombre cinesi” in azione sullo sfondo di un magico teatro. In tal modo la realtà balneare si trasfigura: non possiamo più riconoscere il singolo individuo, ma ne vediamo solo il suo ruolo nella rappresentazione, ogni cosa è ridotta a pura forma e, in tal modo, diventa più potente, ci colpisce con maggior forza perché il nostro sguardo non può distrarsi. E la cosa interessante è che il classico “non fare nulla” della spiaggia, l’otium degli antichi Romani, diventa invece una sorta di saga, di avventura fatta solo di luce e ombra, anzi di bianco e nero.
Artist Statement
Il progetto nasce dal desiderio di concentrarsi sulle persone, sugli oggetti, sulle forme e fare in modo che fossero loro a parlare e descrivere la scena eliminando tutto il resto. Il contorno sparisce nella trasformazione in high key, e il mare, l’acqua, la spiaggia diventano la tela bianca su cui le macchie nere riescono comunque a raccontare una storia e farci capire che l’essenza delle cose sta spesso in pochi gesti.. In pochi attimi… In momenti che possono raccontare tanto nella loro semplicità.
Commento
Un progetto svolto con perizia e creatività, quello di Stefano, che riesce a ricavare da una situazione apparentemente banale, un racconto che non lascia indifferenti. Scegliendo una tecnica base ma che non è facile gestire adeguatamente, e sfruttando le situazioni più quotidiane, in cui non sembra accadere nulla, crea un racconto pieno di rimandi (il primo che viene in mente è ovviamente Giacomelli) che dimostra in pieno le capacità del nostro autore.