
IL MIO SALENTO – Antonio Giannini
Introduzione
Il Salento di Antonio non è quello turistico e banalizzato che molti conoscono, piuttosto è un luogo dell’anima, che va esplorato con delicatezza e forza – come nel bianco e nero scelto dall’autore – cercando una connessione profonda, intima addirittura. Niente campi lunghi, niente paesaggi ampi e sconfinati: il Salento di Antonio è un luogo raccolto e familiare, in cui lo sguardo si posa su elementi conosciuti e amati proprio per la loro apparenza quotidiana e nient’affatto spettacolare. Un lavoro sul paesaggio che tiene insieme in modo accorto la descrizione e l’emozione.
Artist Statement
Quello che ho voluto rappresentare con questa serie è il mio Salento. Mio non perché io sia salentino, ma perché lo sento proprio mio. Insomma, in qualche modo, ci assomigliamo ed è stato un amore a prima vista di tanti anni fa. Potrei finire qui la mia presentazione e lasciar parlare queste foto scattate nel mese di maggio, ma dico solo che qui il mio Salento è dolente, amaro e dolce solo come lui sa essere.
E’ un Salento che grida al cielo, prega ed impreca. Impreca ancora contro i saraceni ed oggi contro la xylella e la movida. Il mio Salento anela ancora il morso della Taranta per essere curato e amato. Il mio Salento ha un’anima greca, non crede alle lusinghe della modernità. Il mio Salento si nasconde dietro ai colori ma la sua anima la si può toccare solo con i toni del grigio.
Commento
Il progetto di Antonio è realizzato con grande cura, vi traspare la voglia di avvicinare il soggetto senza sovrastrutture, ma a viso aperto. Questo si evidenzia sia dalla scelta delle inquadrature che del bianco e nero – asciutto ma con una buona gamma – ma anche dalle prospettive che sembrano sempre invitare lo spettatore a entrare. E’ un racconto avvolgente e coinvolgente, realizzato con un buon controllo degli aspetti tecnici e contenutistici, che dimostra la maturità dell’autore.