
LA ROGGIA DI UDINE – Luigi Rigoli
Introduzione
Udine non possedeva acqua dolce in quantità adeguata alle proprie accresciute esigenze, e dunque si provvide con delle rogge che conducevano in città l’acqua prelevata dalle montagne. Luigi ci racconta proprio quest’avventura dell’elemento liquido e ci mostra gli straordinari paesaggi dove la pioggia crea un torrente e come il suo corso venga poi modificato per carprigli il liquido prezioso da condurre sino al capoluogo. Il che ci rammenta come l’ingegno dell’uomo sappia sempre trovare il modo di risolvere i problemi, creando al contempo un paesaggio nuovo, ibridazione di naturale e articiale.
Artist Statement
Le rogge rispondevano alla necessità fondamentale di garantire l’approvvigionamento idrico ed energetico. Fornivano acqua potabile per gli usi domestici, azionavano le macine dei mulini ed i mantici dei battiferro, rifornivano di acqua le industrie manifatturiere, irrigavano le campagne. Vicino al mio paese scorre la “roggia di Udine” luogo abituale delle mie camminate. Il progetto segue il percorso di questa roggia, dalle sorgenti del torrente Torre a Zompitta dove con le opere di presa l’acqua viene canalizzata. Sfruttando la pendenza del territorio la roggia passando diversi paesi arriva a Udine finendo poi la sua corsa nel torrente Cormor. L’energia idraulica è stata sostituita dall’energia elettrica generata dalle centrali a carbone e a gas provocando un notevole inquinamento atmosferico.
Commento
Un progetto lineare ma profondo, che non cerca a tutti i costi la spettacolarità, ma che si concentra sui dettagli, sui segni, sulle piccole cose utili a raccontare una storia affascinante. Le foto di Luigi sono realizzate in un bianco e nero forte, che però non rinuncia alla resa morbida dell’acqua, e in questo contrasto ci mostra anche le contraddizioni del rapporto tra uomo e ambiente, che però può portare anche a risultati intriganti. Un lavoro maturo e ben realizzato.