Bianco e Nero – I progetti di fine corso

Il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa – Denis Monti

Introduzione

Crescere in un “paesaggio” è una gran fortuna: si impara non solo a conoscere i luoghi, le strade, i boschetti, gli alberi solitari, ma anche a relazionarli con se stessi, a diventare come l’omino solitario – in estatica ammirazione della scena che aveva di fronte – che i pittori romantici dell’800 inserivano nei propri quadri. Si impara a essere spettatori coinvolti, che è un eccellente viatico per crescere poi come fotografi consapevoli. I paesaggi di Denis non sono come sono, in realtà sono come il nostro autore li vede e come nelle sue foto li trasfigura. Pieni di atmosfera e mistero.

Artist Statement

Per il mio progetto fotografico ho scelto di fotografare luoghi a me molto cari. La sala giochi della mia infanzia – e dei miei amici di allora – erano i prati, i boschi, le colline, i campi, i ruscelli e i torrenti. Si tornava a casa sporchi e con le zecche in testa, ma felici: davvero un altro mondo. Ho provato gioie e dolori in questi meravigliosi posti, gioie per i bellissimi momenti, dolori per il deturpamento umano dovuto alla costruzione selvaggia di ville, villette e centri residenziali tra metà degli anni 80 e inizio anni 2000. Sono posti che conosco come le mie tasche e quando sento il bisogno di isolarmi e immergermi nella natura mi addentro nel parco come si faceva una volta, senza cellulare e gps, ma armato solo di fotocamera e obiettivi.

Commento

Denis sceglie una modalità contrastata per rendere il proprio bianco e nero materico e forte, un po’ alla Bill Brandt. In tal modo riesce a evidenziare i giochi di luce che disegnano macchie, isolano dettagli, nascondono e rivelano allo stesso tempo, in un gioco continuo tra la narrazione e il ricordo. E’ come se la magia con cui guardiamo al mondo da bambini fosse rimasta impigliata alle cose, e Denis ce la mostrasse. Un lavoro maturo e consapevole, pienamente riuscito.

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