
La pesca nel Parco del Delta del Po – Alessandro Sassi
Introduzione
Tra le attività tradizionali di chi vive sul mare, la pesca è la più antica, e anche quella che ha più legami con la cultura stessa dell’uomo. Basti pensare alle metafore evangeliche, ma non solo. Da sempre la routine quotidiana dei pescatori ha affascinato chi pescatore non è, con quel lavoro lento e paziente che prevede orari impossibili e le difficoltà legate al maltempo, o alla diminuzione del pesce. Di tutto questo, ci racconta Alessandro, le persone sanno poco ma entrano in contatto con quel mondo proprio al rientro in porto, quando il mercato spontaneo del pesce unisce chi vive del mare e chi è invece sempre legato alla terra.
Artist Statement
Frequento il Delta del Po da quasi trent’anni e finora il pesce lo avevo solo mangiato, ma questa volta ho deciso di provare a rappresentare almeno la parte finale del lavoro che permette a me come ad altre migliaia di persone, di gustare del buon pesce fresco. Tra le sette e le nove del mattino è possibile osservare gli sforzi finali dei pescatori che dopo aver navigato nelle ore intorno all’alba, rientrano agli ormeggi di Porto Garibaldi e finalizzano il loro lavoro con la “sbroccatura” delle reti, mediante la quale i pesci vengono staccati dalle reti stesse direttamente a bordo delle barche e preparati per la vendita ai clienti che, mattinieri, si presentano sulla banchina. Tutto sotto l’occhio vigile di gabbiani ed altri volatili, che aspettano di raccogliere gli scarti che gli uomini vorranno concedergli.
Commento
Un progetto che non cerca il facile effetto, ma si concentra su alcuni aspetti essenziali e in tal modo ci racconta una storia semplice attraverso un lento avvicinarsi, dal paesaggio alle figure ambientate, al dettaglio, a uno sprazzo di futuro. Ben ideato e ben realizzato, il lavoro di Alessandro funziona proprio perché privo di retorica, ma concentrato sulle emozioni.