
IL PORTO DI ANCONA – Beatrice Bramucci
Introduzione
I porti sono uno dei soggetti più interessanti e ricchi di possibilità per il fotografo. Questo sia per la vita che vi si svolge, ma anche per le forme delle gru, delle navi, degli elementi architettonici. Beatrice si muove in questo ambiente così complesso e articolato con uno sguardo indagatore e cerca di semplificare, di togliere, di andare dritta all’essenziale, sino a far sparire i grigi intermedi, rendendo il senso del luogo attraverso i soli bianchi e neri, e concentrando la propria attenzione sui dettagli grafici, che diventano pure astrazioni, sebbene il luogo resti perfettamente riconoscibile, almeno come tipologia. Grazie a questa scelta estrema, la nostra autrice vuole che lo spettatore non venga distratto da ciò che è superfluo, ma vaghi in questo biancore identificando nell’intersecarsi di linee e punti una rete di riferimenti che ognuno possa liberamente interpretare, quasi riflettendosi nella fotografia, un po’ come in certi dipinti giapponesi in cui lo “spazio negativo”, quel che non c’é, diventa molto più importantre e risolutivo di quel che si vede, di quel “che c’è”.
Artist Statement
Abitando a pochi chilometri da Ancona, da bambina a volte andavo con la famiglia a passeggiare sulle banchine del porto. Già allora ero affascinata da questo luogo, per i suoi odori particolari, per il suo silenzio per i gabbiani. A distanza di molti anni l’aspetto del porto è molto cambiato, ma il suo fascino per me è rimasto inalterato. Da adulta apprezzo principalmente la sensazione di calma che si percepisce frequentandolo. Tutto sembra fermo o muoversi al rallentatore, eppure il porto di Ancona è uno dei principali dell’Adriatico, sia per il trasporto di merci che di passeggieri, sia per la pesca che per i suoi cantieri navali. Al porto lavorano migliaia di persone, eppure c’è calma, tutto sembra statico. Questa ambivalenza fra la sensazione percepita e la realtà conosciuta, mi ha spinto a realizzare queste immagini fatte di un bianco e nero duro, quasi totale.
Commento
Un progetto che dimostra notevole maturità da parte dell’autrice, che gestisce al meglio sia l’aspetto meramente tecnico che quello contenutistico, regalandoci un ritratto sentito e originale di un contesto già molto esplorato dai fotografi, dimostrando così che c’è sempre spazio per nuove indagini, per nuove scoperte.