
CONSU(MIS)MO DI SUOLO – Elena Ferracini
Introduzione
Il tema del consumo di suolo, del sorgere di sempre nuove strutture commerciali spesso destinate a divenire “cattedrali nel deserto”, è stato affrontato negli ultimi anni da diversi fotografi, con modalità e stili diversi. Elena, invece di realizzare un progetto di tipo più o meno documentario, sceglie l’ironia, il mistero e il Surrealismo alla Magritte per raccontare qualcosa che non si potrebbe altrimenti percepire: l’isolamento dell’essere umano in questi contesti così “innaturali”, la voglia di controllare sempre il territorio e le risorse, ben evidenziato dal trittico di foto “della pioggia” che non esiste, eppure crea pozzanghere. Un uomo pieno di sé, come sostiene la nostra autrice, che proprio per questo alla fine diventa anche un po’ ridicolo, incapace di distinguere tra realtà e finzione, tra le scelte da fare e le inevitabili conseguenze.
Artist Statement
Il mio progetto affronta il tema dei Centri Commerciali che continuano a crescere come funghi, con grandi annunci e grandi promesse, ma che poi come bolle di sapone spariscono, chiudono lasciando, però, una grande impatto sull’ambiente …dei veri e propri ecomostri. Ho inserito la figura di un uomo, pieno di sé, in completo nero e cappello con vari accessori, per veicolare i messaggi che ci sono dietro le idee di “grandi” progetti destinati a fallire.
Commento
Un progetto ben ideato, tecnicamente ineccepibile, ricco di fantasia, ironia e profondità, che rende appieno le capacità della nostra autrice di affrontare tematiche non semplici e nemmeno immediate con un linguaggio fotografico perfettamente controllato.