
Legàmi – Francesca Montanari
Introduzione
Chiunque frequenti un porto peschereccio resterà colpito dalle forme, dagli odori, dai rumori di questo luogo, in determinati orari anche dalla frenesia che vi si svolge, quando i pescherecci attraccano e le persone si accalcano per acquistare il “pesce fresco” direttamente dalla barca. Ma Francesca si concentra su altro, su piccoli dettagli che ai più sfuggono: a quelle corde che assicurano l’ormeggio, metafora anche della condizione umana che cerca sempre un porto sicuro in cui stare e da cui spesso non si allontana mai. D’altra parte come sosteneva Lucio Anneo Seneca: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Perciò queste corde, questi legàmi, rappresentano anche i mille pensieri, le mille paure che ognuno di noi ha, e che ci tengono fermi, lontano dalle tempeste, ma anche dalle avventure e da nuove scoperte.
Artist Statement
La mia attenzione al porto cade sempre sulle cime. A volte sono tese a reggere il peso delle imbarcazioni altre volte si allentano per giocare con il flusso delle onde. Sono intrecci che tengono connesso l’uomo con il mare. Mi evocano la paura dell’abbandono e della perdita di qualcosa di caro.
Commento
In un bianco e nero a tratti estremo, con neri densi e bianchi al limite, Francesca racconta la sua storia in modo che appaia tesa e forte come le corde che ne sono il soggetto, con notevole maturità stilistica, che non rimane – è il caso di dirlo – alla rada in porto al riparo dai pericoli, ma osa nuove rotte anche a costo di non apparire “perfetta”. Un lavoro pienamente riuscito.