
DEMONI E ANGELI – Daniela Donegà
Introduzione
L’originale funzione apotropaica delle sculture presenti in molte chiese medievali, specialmente gotiche, è forse all’origine della fascinazione che esercitano questi mostriciattoli su di noi. Il che spiega perché tornino in molti romanzi, film o anche cartoni animati. Daniela ce li mostra nella loro singolare “personalità”, nel loro sporgersi, fare boccacce, quasi agitarsi per scacciare il male. Accanto a loro putti e angeli sembrano fare da contraltare alla bruttezza bestiale dei demoni, ma in verità partecipano alla stessa rappresentazione plastica, che solo stringendo lo sguardo e dimenticando la grandiosità del panorama è possibile scorgere.
Artist Statement
Visitando il Duomo di Milano sono rimasta colpita dalle sculture rappresentanti i gargoyle, gli angioletti e i putti scolpiti sulle sue facciate, espressioni demoniache, minacciose dei primi che contrastavano con quelle angeliche e beate dei secondi, riportandomi alla mente l’opera di Brassaï a Notre Dame nel 1933. Il mio intento è quello di evidenziarne il carattere, l’espressione e la contraddizione. Alcuni studiosi hanno attribuito loro la capacità di allontanare e scacciare i demoni, come guardiani che tengono lontani gli spiriti maligni, secondo un’altra teoria, invece, erano figure diaboliche alle quali non era permesso l’ingresso nel luogo sacro e, per questo motivo, obbligate a rimanere fuori sulle mura, in attesa di un lasciapassare che non sarebbe mai arrivato.
Commento
Un progetto di indagine minuziosa, accorta, che utilizza la fotografia per quello che è forse il suo scopo più profondo, la ricerca dell’epifania, della rivelazione. Daniela ci fa scoprire quel che è sotto gli occhi di tutti i visitatori del Duomo di Milano, ma che pochi vedono, o almeno non li vedono in modo vivo e dinamico come invece fa la nostra autrice, che dimostra così di saper utilizzare efficacemente lo strumento fotografico.