Bianco e Nero – I progetti di fine corso

VECCHI CASOLARI – Marino Garbo

Introduzione

Il progetto di Marino è dedicato al tempo, o meglio al passato. Un passato che vedeva le campagne ancora popolate, visto che ancora non esisteva la motorizzazione di massa e i contadini per questo vivevano direttamente in prossimità dei campi, nelle cascine. I ruderi che ci mostra il nostro autore, dunque, sono metafore della modernità, sono le scorie che i mutamenti avvenuti negli ultimi decenni – con l’inurbamento massiccio – ha lasciato indietro. Sono anche isole: isole di natura in mezzo a campi infiniti coltivati in modo intensivo: tra i muri sbrecciati trovano rifugio piante e animali che altrove sono stati scacciati. E questo dona nuova vita a edifici che sembrerebbero invece il simbolo se non della morte, almeno dell’oblio.

Artist Statement

L’idea per questo progetto è nata da ricordi risalenti alla mia gioventù, ricordo la strada che ci portava verso il mare, un rettilineo di asfalto lungo più o meno una decina di chilometri, era contornata su un lato da questi casolari, intervallati da enormi distese coltivate, con i loro nomi scritti sul frontale di ciascuna: Ca’ Fertile, Ca’ Romagna, Ca’ Sile, Ca’ Imperia, Ca’ Rinascita, Ca’ Speranza, Ca’ Favorita… Negli ultimi anni ripercorrendo quella ed altre strade di campagna, si possono ancora notare i vari casolari, che fino agli anni 50/60 sono stati la fonte di sopravvivenza per le famiglie contadine, e che via via sono stati abbandonati lasciando che la natura se ne prendesse possesso, impadronendosi dei loro muri, dei loro tetti, dei loro “cortili”.

Commento

Un lavoro sul filo della memoria, personale e collettiva, ben realizzato sfruttando in modo consapevole il bianco e nero per restituirci le forme di questi edifici che sono stati così importanti nella storia del territorio agricolo. Marino dimostra di avere delle buone doti fotografiche e di saperle utilizzare consapevolmente.

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