
Filtri K&F Concept
AI filtri ND, fissi e variabili, distribuiti da K&F Concept ho già dedicato una recensione approfondita, a cui puoi fare riferimento anche per avere un’introduzione all’utilizzo di simili filtri.
Stavolta voglio tornare sull’argomento perché i nuovi filtri in esame hanno diversi elementi d’interesse e dunque vale la pena approfondire.
Ho scelto di recensire tre filtri:
- due filtri della serie “magnetic” con “Nano Coating“: il polarizzatore (CPL) e il “Black Diffusion 1/8“;
- un filtro “Nano Coating”: il Neutral Density variabile (ND2-32).
Si tratta di filtri di qualità, non economici, realizzati in vetro ottico, con un trattamento antiriflessi avanzato e previsti dunque per un uso “avanzato”, o professionale se vuoi.
Filtro Black Diffusion 1/8
Il filtro “Black Diffusion” (o Black Mist) è forse quello meno usuale: si tratta di fatto di una sorta di riedizione dei vecchi filtri diffusori, che consistevano in una superficie lavorata che diffondeva la luce creando aloni più o meno ampi in corrispondenza delle alte luci, ma in verità su tutta la scena. Il risultato erano foto “romantiche”, morbide e francamente inguardabili.

L’unico utilizzo utile in digitale potrebbe essere (forse) nella fotografia all’infrarosso, per mimare l’effetto delle vecchie pellicole IR che, in quanto prive dello strato anti-halo, avevano appunto la tendenza a diffondere le luci.
Per il resto, comunque, l’effetto – simile al noto “effetto Orton“ – potrebbe più facilmente essere realizzato in post-produzione, senza “rovinare” il file originale, e con un controllo maggiore. Dunque in cosa consiste ora la novità?
Nel fatto che il filtro “Black Diffusion” non è affatto aggressivo, in molte foto il suo effetto è addirittura quasi impecettibile, ma comunque ammorbidisce i contrasti, crea un alone intorno alle alte luci e permette di avere un risultato interessante ma non invasivo. In verità, credo che l’uso più appropriato sia nelle fotografie di ritratto, dove aiuta a migliorare la resa della pelle attenuandone i piccoli difetti, pur senza arrivare a risultati stile “anni ’80” e senza perdere tempo in post-produzione.

Filtro CPL

Il filtro CPL è un classico polarizzatore circolare di qualità, da utilizzare per gli scopi noti:
- ridurre i riflessi,
- saturare i colori,
- scurire i cieli….
… ricordando che l’effetto è uniforme solo collocandosi a 90° rispetto al sole – dunque avendolo alle spalle – altrimenti possono subentrare porzioni di cielo di diversa densità con effetto antiestetico.
Entrambi i filtri (CPL e Diffusion) sono interessanti per il sistema di attacco magnetico, che rende le operazioni di montaggio e smontaggio rapide e comode, ed evitano di far cadere i filtri.

Ma per questo ti consiglio di guardare la video-recensione.
E’ vero che i filtri di questo tipo si utilizzano spesso in situazioni di calma, operando con lentezza, ma è anche vero che a volte hai necessità di rimuoverli in fretta e allora poterli togliere in una frazione di secondo può fare la differenza.
La gamma di filtri “magnetici” di K&F Concept è piuttosto ampia e ti consiglio di dare un’occhiata al loro sito.
Filtro ND 2-32
Il terzo e ultimo filtro di cui voglio parlarti è l’ND variabile.

Ho sempre sconsigliato questo tipo di filtri, in genere di categoria economica, perché essendo realizzati sovrapponendo due filtri polarizzatori tendono comunque a modificare la luce, creando spesso aree a luminosità diversa e a volte delle vere e proprie “macchie”. Ma questa versione – di livello molto alto – è innanzitutto limitata a ND32 massimo (5 stop), più che sufficiente per tutti gli utilizzi, ma parte da ND2, dunque si può regolare la luminosità d 1 a 5 stop, cosa davvero utilissima.
In tal modo si evitano anche la gran parte dei problemi di questo genere di filtri, compresa – spesso – la scarsa qualità ottica, visto che i modelli che si trovano online sono il più delle volte realizzati in resina più o meno scadente.

Perciò stavolta mi sento di consigliare questo filtro, che io stesso oramai utilizzo regolarmente con buona soddisfazione, ricordando sempre – però – che oltre a scurire la scena, e dunque ad allungare i tempi di scatto, per la loro stessa natura questo genere di filtri modifica anche la resa della scena a causa di una certa polarizzazione della scena ripresa. Dal mio punto di vista non è molto grave, ma è bene tenerne conto.
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