
PHILOSOPHARE – Alessandro Borghi
Introduzione
Questo progetto è diverso dagli altri, per vari motivi. Innanzitutto non nasce subito come progetto, ma come semplice lavoro di documentazione di una giornata scolastica importante.
Ma, come ci racconta Alessandro nello Statement, poi scatta qualcosa, ed ecco che gli vien voglia di raccontare per bene, di mettere insieme le foto, fare l’editing e ottenere così un progetto vero e proprio. Non bisogna credere che un progetto fotografico debba richiedere tanto lavoro, lunghi giorni (o mesi, o anni) con la fotocamera in mano.
Un buon progetto può nascere anche in una sola mattinata, se si hanno le idee giuste.
Statement
Nella scuola in cui insegno, ieri e oggi si è svolto un incontro organizzato da me dal titolo Philosofare: le alunne e gli alunni hanno avuto modo di incontrare due giovanissime filosofe che hanno loro proposto varie interessanti attività inerenti all’argomento. Ma il bello viene ora. Il fatto è che mi sono divertito a fare varie foto e, sicuramente per la prima volta in vita mia, mi sono trovato a scattare sapendo quello che facevo: perché quell’inquadratura, perché quell’apertura, perché quel tempo di scatto, ecc. Vedendo successivamente le foto proiettate sullo schermo del computer, ho constatato che la “macchina comincia a darmi retta”; in poche parole, ho buttato un mare di fotografie (come al solito), ma solo perché ce ne erano tante altre che andavano bene (almeno secondo me). Ho fatto un reportage avendo ben in mente sia quale percorso seguire, sia quali occasioni sfruttare a mio vantaggio.
Commento
Semplice, essenziale, diretto, senza fronzoli, il lavoro di Alessandro non ha velleità particolari, non mira a vincere premi o a scatenare raffiche di “like”.
E’ invece un progetto tagliato su misura per le sue esigenze, una chiara dimostrazione che un fotografo, se sa quel che fa, può ottenere risultati interessanti anche fotografando un evento qualsiasi, o quando deve realizzare una pura e semplice documentazione.
Sapere quel che si fa è un pregio raro e prezioso, e Alessandro l’ha acquisito con esercizi, prove, successi e fallimenti, com’è ovvio.
Ora dovrà perfezionae le sue capacità, ma questo racconto rimarrà di certo nella sua memoria come il primo in cui ha portato la sua fotocamera a vedere quel che voleva lui, e non viceversa.