
POZZUOLI, IL MARE, LE VISCERE – Adriano Canale
Introduzione
Adriano ci racconta una storia vecchia di millenni, e lo fa guidandoci attraverso vicoli e gallerie, in un contesto di luce e ombra tipicamente mediterraneo, che solo all’ultimo si scioglie in una visuale ampia, non più claustrofobica. La sua non è una Pozzuoli da cartolina, è invece un luogo misterioso e pieno di fascino, che sembra appartenere alla mitologia greca, e in tal senso ha valore universale. Grazie alla scelta di due luoghi simbolo del paese, il grande anfiteatro e la panoramica acropoli, riesce con poche foto a farci percepire tutta la magia di un contesto in cui il tempo sembra davvero essersi fermato.
Artist Statement
Pozzuoli, Puteoli e prima ancora Dicearchia (la citta dei giusti). La stratificazione di nomi di questa cittadina flegrea corrisponde alla stratificazione archeologica di un’area attraversata dal tempo da oltre 2500 anni. È inevitabile quando si parla del tempo di riconoscere strati antichi sottoposti ad altri più recenti che indicano passaggi di epoche. Scendere nel sottosuolo significa quindi percorrere un viaggio nel passato, un viaggio fatto di antri, grotte, camminamenti e gallerie. Ho vissuto a Pozzuoli per molti anni e mi è ancora molto cara per le testimonianze storiche, archeologiche e culturali che ne fanno un luogo “ricco” ed unico. Ma uscendo dalle sue “viscere” si incontra la bellezza del paesaggio, l’ariosità dei panorami e il mare del golfo. Proprio questi contrasti forti tra anfratti bui e dimenticati e la bellezza del mare ne fanno un luogo unico e fotograficamente interessante. A questo si aggiunge per ultimo anche la natura vulcanica del luogo che ha preservato e avvolto gli antichi manufatti di materiali piroclastici, facendoceli ammirare in uno stato di conservazione eccezionale.
Commento
Adriano opta per una tecnica immediata, diretta, completamente a servizio dello scopo che si era prefisso. La luce è intensa e penetrante e lo sono anche le ombre, piene, solide, profonde. In questi squarci luminosi e in queste ombre piene confida per evocare lo spirito di questa terra, che è nascosto, sotterraneo, legato ad antichi riti e alla terra sempre instabile, che si alza e si abbassa al ritmo del bradisismo, come respirasse. Il risultato è un portfolio apparentemente semplice ma che, come il luogo che narra, scende in profondità e quel che non si vede è ben più importante di quanto è visibile.