
CONTRO OGNI AVVERSITA’ – Fabrizia Buono
Introduzione
L’osservazione della natura è sempre fonte di ispirazione e non solo fotografica. In un momento difficile come quello che in questi mesi sta vivendo il mondo intero a causa del virus Covid-19, osservare la tenacia e la resilienza dei ginepri ha molto da insegnarci.
Queste piante – che possono vivere per molti secoli arrivando anche a essere millenarie – e che abitano ambienti difficilissimi (a seconda delle diverse specie, dalle più alte montagne alle spiagge assolate) hanno adottato la saggezza del “mi piego ma non moi spezzo”. Non si affrontano le avversità opponendo una resistenza inflessibile, sembrano dirci, viceversa ci si adatta continuamente, sfruttando ogni più piccola occasione: i tronchi si fanno contorti, le foglie si riducono a spine, le radici sono ferocemente abbarbicate a quella terra che muta sempre, perché fatta di sabbia che il vento sposta di continuo e in cui l’acqua non si trattiene che per brevi istanti.
Artist Statement
Gli alberi sono gli esseri viventi più forti e resistenti, sono i più longevi e forse per questo ogni forma di impazienza è a loro estranea. Ogni tipo di albero ha una sua particolare “personalità”: l’intrepida betulla, il sedentario faggio, la stoica quercia.
Con queste fotografie voglio raccontare il ginepro rosso, albero che associo alla tenacia e al coraggio: la tenacia e il coraggio di chi riesce a mettere radici sulle dune volatili e si lascia modellare dal vento.Il bianco e nero è stato scelto per mettere in risalto le forme contorte e sofferenti dei ginepri.
Commento
Fabrizia si lascia ispirare dalle forme e dall’ambiente in cui i ginepri sono inseriti, ma soprattutto dalla capacità di queste piante di resistere laddove nessun’altra pianta riesce a farlo, almeno non con così tanta efficacia.
Sceglie per questo uno sguardo “classico”, un bianco e nero pulito, composizioni asciutte e senza cedimenti all’oleografico, una modalità diretta che punta tutto sulla bellezza di quei tronchi e delle spiagge su cui svettano, dimostrando così un’ottima conoscenza del linguaggio fotografico, capace di evitare gli eccessi quando il soggetto ben ripreso basta e avanza per dire quel che si ha da dire.