
CHE NE SARA’ DI NOI – Marco Vitali
Introduzione
Il racconto di Marco è evanescente. E’ un viaggio tutto interiore che va al di là del semplice senso della vista e parla piuttosto al nostro inconscio, sollecitando l’emotività di questi tempi difficili, in cui la solitudine e la preoccupazione spesso ci fanno dimenticare l’importanza degli altri, della natura, della bellezza, delle sensazioni, dell’importanza di essere comunità.
Marco ci descrive un luogo che è tutti gli altri luoghi possibili, perché è anche un luogo che ci portiamo dentro sempre e in cui possiamo sempre trovare rifugio, ovunque fisicamente ci troviamo. Per questo dalla solitudine dei primi scatti si arriva infine alla luce dello stare insieme, guardando al futuro con speranza.
Artist Statement
“Che ne sarà di noi” nasce dalla volontà di raccontare il lago di Enghien-Les-Bains, di raccontare il legame tra il lago e i suoi abitanti.In questi anni in cui ho avuto la fortuna di poter vivere questo luogo così speciale, ho osservato nei soleggiati pomeriggi d’estate e nelle tempestose mattine d’inverno come in esso traspare qualcosa di più del visibile.
Ricordi, gioie, ansie, rabbia, angosce, sentimenti ma anche speranze:Giovani, anziani, studenti, sportivi, famiglie passano tutti da qui, in cerca di qualcosa e tralasciando qualcosa, forse una parte intima di loro stessi, in un’unica grande forma di imprevedibilità. Questo intimo sguardo fotografico vuole essere un messaggio di speranza per tutti loro.
Commento
Marco utilizza in modo sapiente ed efficace la tecnica dell’ICM (il mosso intenzionale), creando immagini che ricordano quelle di Ernst Haas ma, a differenza del fotografo austriaco, non intende fare un reportage in senso classico, per quanto creativo, ma sfruttare l’effetto “astratto” del mosso per suggerire quel che non può essere visto direttamente.
L’efficacia delle scelte tecniche si riverbera sul risultato finale che nel suo complesso appare efficace sia iconograficamente che come impatto emotivo.