
LAPIS – Chiara Pedalino
Introduzione
Nel Medioevo solo gli animali erano considerati vivi, le piante lo erano appena, di certo non lo erano i sassi. Ma noi oggi sappiamo che nel corso di milioni di anni, le rocce cambiano, si fondono, si modellano, insomma sono – da un certo punto di vista – “vive”, non eterne e immutabili. Chiara cerca proprio di raccontarci questa storia, lenta, lentissima, che i sassi che ama raccogliere nelle sue passeggiate gli hanno sussurrato. E lo fa con estrema semplicità, lasciando alla consistenza e alla forma dei sassi stessi il compito di mostrarsi nelle diverse forme e sfaccettature, ma anche nel loro ipotetico spostarsi, incontrarsi, interagire. Il tutto sullo sfondo della sabbia fine che è nel loro destino, la parte finale dell’erosione, prima della nuova rinascita, come rocce metamorfiche, sotto mentite spoglie.
Artist Statement
Da un po’ di anni mi capita, quando vado da qualche parte (lungo un fiume, in collina, sulla spiaggia, in montagna), anche un posto qualunque, di ritrovarmi in mezzo a dei sassi. Li osservo e spesso ne raccolgo uno, quello che mi ha più colpita, incuriosita. Ho cominciato così a collezionare sassi (e ora anche a fotografarli!): piccoli, grandi, piatti, lisci, tondi, spigolosi, bianchi, colorati…. Mi piace raccoglierli e a ciascuno dò un significato legato ad un luogo o ad una persona…. Per me il sasso rappresenta l’interiorità, è materia che viene direttamente dalle viscere della Terra, materia primordiale, in continua trasformazione (dall’acqua, dagli agenti atmosferici…) e di intimità. Spesso con un sasso tra le mani mi capita di chiedermi chi sono, che presenza voglio essere nel mondo. Il sasso mi lega alla Terra. Il sasso per me rappresenta il qui e ora. Il sasso è testimone delle ere che passano. I sassi raccontano storie: nella mia collezione sono presenti anche i sassi bucati, detti i “sassi delle streghe”. Secondo alcune culture antiche i sassi bucati sono un dono che la Natura vuol fare a chi ne entra in possesso per portare buon auspicio!
Commento
Un progetto delicato, non facile da realizzare dal punto di vista concettuale, che lavora sulla fantasia e sulla suggestione e dimostra le buone capacità narrative e iconografiche della nostra autrice.