Smettere di Essere Principiante – I progetti di fine corso

​ORMEGGI – Giulio Gaetano di Gregorio

Introduzione

Nel suo saggio “Elogio della Fuga”, il medico e filosofo Henri Laborit paragona la condizione umana a quella di una nave che debba prendere il largo.

La vita vera è lontano dal porto sicuro, vivere vuol dire sfidare gli elementi, navigare a vista e senza sfuggire alle tempeste, affrontarle cercando di non affondare. Solo coloro che “fuggono” dalla prigione della quotidianità, riescono a raggiungere nuove mete, a scoprire nuove terre.

Nel suo lavoro sulle barche, Giulio Gaetano affronta in qualche modo lo stesso tema, e con una metafora semplice quanto efficace, ci mostra la condizione di tante persone, nate per navigare e invece fermamente incatenate sulla spiaggia, in balia comunque degli elementi, ma senza che questo porti loro alcun vantaggio.

Il suo è un invito a guardare avanti, a liberarsi, a non aver paura, un invito alla speranza. La vita è laggiù, oltre l’orizzonte. Il suo statement – la scheda che accompagna ogni progetto e ne illustra il senso e l’ispirazione – può dunque essere breve ma pregno di significato: è più un’esortazione, che una “spiegazione”.

 

Statement​ 

Barche incatenate sulla spiaggia sfidano la furia degli elementi in attesa di prendere il mare;  stanno in silenzio e ci ricordano che non c’è gelido inverno a cui non segua la primavera”.

Comme​​​​nto 

Il lavoro è certamente ancora acerbo dal punto di vista tecnico, ma dimostra come l’autore abbia iniziato a comprendere la differenza tra mostrare e raccontare, acquisendo la capacità di utilizzare delle metafore visive, quelle che Stieglitz chiamava “Equivalenti”.

Ciò che la fotografia mostra è molto di più di quel che si possa pensare e questo vale specialmente per una serie, cioè per un insieme organizzato e coerente di immagini.

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