
NON PIU’ AUTISTICO, MA PERSONA – Giuseppe Monteleone
Introduzione
Affrontare un tema come l’autismo , di cui la maggior parte delle persone sa poco o ha idee errate, è una bella sfida per un fotografo, che Giuseppe supera brillantemente puntando su un approccio immediato, diretto, semplice, quasi diaristico. La giornata di un bambino in fondo come gli altri, lo studio, il desiderio di uscire, il “junk food” a cui non sa resistere. In sole 12 foto possiamo per un attimo entrare nella vita del protagonista del progetto e renderci conto di come sia simile a quella di chiunque altro nonostante le ovvie difficoltà, spesso legate al contesto sociale che non sa guardare oltre i preconcetti.
Artist Statement
L’autismo è da sempre considerato come una patologia “strana” con poche certezze diagnostiche e un alone di mistero che avvolge il campo terapeutico. Credenze e notizie totalmente infondate si sono succedute nel tempo anche a causa dello scarso impegno delle Istituzioni deputate, sia nel campo della ricerca medica sia nel campo dell’aiuto alle famiglie colpite dalla patologia sia nel campo della comunicazione pubblica. Con questo racconto non ho la pretesa di cambiare questo mondo, ma soltanto mostrare che è fatto di persone. Persone a colori, con i loro pregi ed i loro difetti…ma persone. Lo sviluppo del progetto è incentrato su Fortunato. Ragazzino poco più che decenne che vive con la mamma e due sorelle di poco più grandi. Inutile dire che Fortunato è l’epicentro della famiglia. Quasi tutto gira attorno a lui, ma la sua fantastica famiglia lo fa in modo assolutamente naturale.
Commento
Un progetto delicato, realizzato con la giusta dose di sensibilità che non sfocia mai nel retorico, con un buon dominio della tecnica senza che ci siano tentazioni di andare oltre la modalità prescelta, basata su una vicinanza che diventa anche complicità, in modo da mostrarci la vita del protagonista della storia senza facili pietismi o peggio edulcorazioni irrealistiche. Attraverso una serie di foto che sembrano tratte dall’album di famiglia, il racconto si dipana senza intoppi, rivelando anche l’indubbia capacità narrativa di Giuseppe.