
UN ALTRO MODO DI VEDERE L’ARTE: FIRENZE ATTRAVERSO LO SCHERMO – Caterina Romei
Introduzione
Viviamo davvero nell’epoca dello smartphone. Lo stesso successo di Internet si deve proprio al fatto che grazie a questo “device” si può stare nella rete collegandosi da qualunque posto e in qualunque momento. Questo ha portato anche a una sorta di distorsione: la smania di riprendere tutto, di fotografare ogni cosa, per poi magari condividere le foto immediatamente, spinge tante persone a non guardare più ciò che hanno di fronte in modo diretto, ma sempre e solo attraverso lo schermo del loro “telefono”. A Firenze, città turistica per eccellenza, questo avviene in modo evidente, al punto che il turista si riconosce subito per l’abitudine di avere le braccia alzate, con le mani che reggono appunto uno schermo che guarda in vece sua. Ed è questo che affascina e incuriosisce la nostra autrice, che indaga non solo una curiosa abitudine contemporanea, ma anche un cambio di paradigma nell’avvicinare i luoghi, di vivere il presente.
Artist Statement
Firenze è una città assediata dai turisti per quasi tutto l’anno, una città che vive e muore di turismo. Il progetto si svolge nelle piazze e nel museo dell’Accademia ed è un tentativo di osservare i visitatori e capire il loro approccio e la loro reazione davanti alle opere d’arte. Quello che più mi ha colpito è stata la ripetitività dei gesti, quella mano che si alza per scattare appena si vede qualcosa di bello. Non importa l’età o l’estrazione sociale o il paese di provenienza: il 90% dei turisti passeggia con il cellulare in mano innanzitutto per sapere dove si trova (San Google Maps) e poi per testimoniare al mondo il proprio passaggio da quel luogo. E’ come se solo fotografando si riesca a testimoniare la propria presenza in quel luogo. Centinaia di migliaia di foto uguali vengono scattate quotidianamente e solo dopo lo scatto alcuni mettono in moto i propri occhi per osservare, mentre la maggioranza passa oltre. Naturalmente non si può demonizzare la tecnologia che ci ha aiutato in molti campi e lo smartphone è ormai entrato nella vita di tutti noi.
Commento
Un progetto che pur mostrandoci atteggiamenti buffi, a volte divertenti, delle persone in visita a Firenze, di fatto ci spinge a riflettere sul nostro modo di vivere la contemporaneità e su questa forma di isolamento che colpisce tutti. Pur in luoghi affollati, spesso si resta soli, col proprio smartphone. Caterina dimostra di avere uno sguardo capace di sondare la realtà intorno a lei e le capacità fotografiche per realizzare un progetto efficace, affatto banale.