
Il Tamron 24-70 mm F/2.8 Di VC USD SP (che da qui in poi, per comodità mia e tua chiamerò semplicemente e amichevolmente “Tamron 24-70“) è uno degli zoom più conosciuti in circolazione.
E il motivo è semplice: quando uscì, se non ricordo male nel 2013, era l’unico zoom nella sua categoria di focali a presentare lo stabilizzatore d ‘immagine.
Anche se non è più così (Nikon è a sua volta uscita con un 24-70 stabilizzato), rimane comunque uno degli obiettivi migliori in circolazione per rapporto qualità / prezzo.
Ed ovviamente, data la flessibilità di utilizzo dell’escursione focale 24-70, è fra i preferiti di chi cerca un obiettivo tuttofare, magari da accoppiare a uno zoom 70 – 300 per coprire sostanzialmente il 99% delle focali utili.
Tuttavia, scegliere gli obiettivi è ancora più difficile che scegliere i corpi macchina. Per questi ultimi infatti, un volta che hai chiaro budget ed esigenze di workflow, normalmente ti muovi fra 2-3 opzioni diverse e scegli.
Mentre per gli obiettivi la variabilità è immensa!
E infatti non è un caso che anche un professionista, quando va ad uno shooting, non esca mai con più di 2 macchine fotografiche (di cui una serve solo se si rompe l’altra).
Mentre magari c’ha un bel borsone di obiettivi dietro!
Se stai quindi pensando di comprare un Tamron 24-70, in questo articolo analizzeremo a fondo tutte le sue caratteristiche principali: dalla scheda tecnica ai difetti ottici, dall’esperienza di scatto al prezzo e alla concorrenza.
Ma partiamo dalla cosa più semplice, che magari però non è ovvia se è il tuo primo Tamron: la nomenclatura.
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Cosa significa “Tamron 24-70 mm F/2.8 Di VC USD SP”?
Le sigle degli obiettivi sono una giungla: aumentano continuamente con l’aggiunta di nuove tecnologie, e ogni casa produttrice ha le sue sigle diverse per dire esattamente la stessa cosa!
Vediamo dunque, per prima cosa, di capire il nome di questo Tamron:
Di significa Digitally Integrated, e indica che l’obiettivo è compatibile sia con i sensori full frame che con i sensori APS-C
VC è l’acronimo di Vibration Compensation, cioè il più importante aspetto tecnologico di questo obiettivo: la stabilizzazione dell’immagine di cui abbiamo parlato prima
USD sta per Ultrasonic Silent Drive, ed indica la presenza di un motore autofocus veloce e silenzioso
SP significa super-performance, e individua gli obiettivi Tamron con qualità costruttive superiori
Se, come sempre, conoscere il significato delle sigle ci da diverse informazioni utili, per capire davvero un obiettivo prima ancora di usarlo bisogna però approfondirne un po’ le sue caratteristiche tecniche ….
Scheda Tecnica del Tamron 24-70
Di seguito quindi, ecco i principali dati tecnici; quelli cioè che contano di più da un punto di vista di utilizzo e performance (oltre a quelli indicati dalle sigle appena viste):
- Range focale: 24-70 mm
- Massima apertura: F/2.8 a tutte le focali
- Minima apertura: F/22
- Distanza minima di messa a fuoco: 38 centimetri
- Lunghezza: 108.5 / 116.9 mm
- Attacco treppiede: assente
- Diaframma: 9 lamelle
- Diametro lente esterna: 82 mm (decisamente al di sopra della media)
- Costruzione: 17 lenti divise in 12 gruppi (tantine, rispetto alla concorrenza, e te ne accorgerai da peso e dimensioni)
- Tropicalizzazione: discreta
- Peso: 825 grammi
- Compatibilità: Nikon, Canon e Sony. Su Sony non funziona il sistema VC (le fotocamere SONY hanno la stabilizzazione immagine sul corpo macchina, non sull’obiettivo)
Vediamo che cosa implicano queste caratteristiche da un punto di vista dell’esperienza di scatto
Fare foto con il Tamron 24-70
Questa è la mia parte preferita di ogni recensione di obiettivo. Quella cioè in cui cerchiamo di mettere assieme i dati tecnici con la qualità delle immagini e la flessibilità del workflow.
Per prima cosa, le 17 lenti con cui è costruito rendono questo obiettivo un peso massimo rispetto alle prestazioni che ha.
La lente esterna di 82 mm poi, crea un primo problema: dovrai comprare filtri ND fuori standard, e quindi più costosi. Oppure trovare un valido adattatore.
Anche la mancanza di attacco al treppiede si fa notare negativamente: renderà il tuo workflow un po’ più problematico in quelle condizioni in cui sei obbligato ad usarlo.
Molto buono invece il Bokeh abbastanza spinto che riesci ad ottenere con apertura massima F/2.8 e focale 70 mm. Tra l’altro addolcito nei contorni dal diaframma a 9 lamelle invece che a 7 (molto bene!).
Così come il motore USD dell’autofocus, che è davvero silenzioso (fatto particolarmente importante quando giri video), veloce ed accurato, anche in condizioni di basse luci.
La (parziale) tropicalizzazione è un plus non da poco. Non potrai farci la Parigi – Dakar, ma non dovrai neanche temere più di tanto di danneggiarlo.
Infine, lo stabilizzatore di immagine ti fa guadagnare almeno 3 stop, permettendoti (entro certi limiti) di usare il Tamron 24-70 anche in condizioni di bassa luce, bassi ISO e a mano libera … e non a caso è forse l’obiettivo più utilizzato per le foto in Chiesa durante i matrimoni!
Performance ottiche del Tamron 24-70
E’ sempre molto difficile valutare questo tipo di aspetto in maniera corretta per questo tipo di obiettivi …
Infatti:
- Quando un obiettivo fa schifo è facile …. fa schifo, e lo si nota in ogni foto!
- E anche quando un obiettivo è eccezionale, è facile …. è eccezionale e lo si nota in ogni foto!
Qui invece ci troviamo di fronte a un obiettivo che, data la sua fascia di prezzo e le sue caratteristiche, si comporta per lo più bene, ma presenta anche una serie di difetti più o meno marcati a seconda delle condizioni.
Per darti una visione il più possibile corretta, ho deciso allora di basare i miei commenti su una miscela di:
- Esperienza personale (con tutte le sue limitazioni)
- Dati oggettivi di misurazione di DXO, un sito specializzato nell’ analisi “scientifica” delle prestazioni ottiche (con tutte le limitazioni che anche essa ha)
Fatta questa premessa, vediamo insieme le 4 aree principali su cui lo valuto:
Nitidezza
In generale ottima. In particolare, è migliore quanto il Tamron 24-70 è montato su fotocamere APS-C che su full frame. La massima nitidezza è, come spesso capita, ad apertura F/8.
Vignettatura
Il controllo della vignettatura è ottimo sui sensori APS-C (perché di fatto la luce che arriva alla parte periferica della lente non viene catturata dal sensore). Mentre è decisamente problematico su sensori Full Frame. Per fortuna, con gli attuali software di post-produzione non avrai problemi a rimuoverla se scatti in RAW. Chiaramente però, preparati a fare un lavoro di ritocco extra.
Distorsione
In questo ambito il Tamron 24-70 non brilla, presentando problemi più pronunciati della maggior parte della concorrenza. L’alto numero di lenti (17) ed il relativo aumento di complessità di costruzione giocano probabilmente un ruolo (negativo) importante. Nuovamente, e come logico per le leggi della fisica, il problema è ancora più pronunciato sui sensori full frame.
Aberrazione Cromatica
Qui il 24-70 Tamron si riscatta ampiamente, presentando solo lievi difetti agli estremi delle sua escursione focale, e solo in condizioni “spinte”. (Vai all’articolo sull’ aberrazione cromatica per vedere i fattori che la favoriscono, e come evitarla). Direi che, come per la nitidezza, in questo ambito è fra i migliori sul mercato.
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Il Tamron 24-70 F/2.8 e i suoi rivali
Mi hai sentito spesso parlare della concorrenza di questo Tamron, esprimendo concetti come migliore / peggiore, o più / meno di …
Credo che, per aiutarti a scegliere l’obiettivo migliore per te, sia utile allora chiarire cosa intendo.
Quando faccio comparazioni, cerco sempre di esprimere un giudizio avendo in testa alternative di lenti che siano anche comparabili da un punto di vista del prezzo.
Perché è chiaro che, se prendo in considerazione obiettivi che costano il doppio o il triplo, il Tamron 24-70 non può che uscirne perdente.
Per un attimo però, visto che sono in molti a chiedermelo, facciamo finta che non hai alcun problema di budget……
Mettiamo cioè che, come dice Scott Kelby nel suo divertente e utilissimo manuale di fotografia, fai il notaio o il neurochirurgo, e puoi quindi spendere ciò che vuoi per il tuo hobby fotografico.
Bè, queste allora sono le alternative:
Canon EF 24-70mm F/2.8L II USM: una lente non stabilizzata, ma dalle qualità ottiche eccezionali. Non a caso servono circa 2000 euro per portarsela a casa nuova.
Nikon 24-70mm F/2.8 ED VR AF-S: è la lente che ha interrotto il monopolio Tamron sui 24-70 stabilizzati. Il fatto è che non solo è stabilizzata, ma ha anche qualità ottiche eccezionali. Risulta così ancora più costosa della Canon appena vista.
Tamron 24-70 mm F/2,8 Di VC USD G2: infine, il nostro Tamron 24-70 ha anche un po’ di concorrenza in casa. La sigla “G2” indica infatti un 24-70 stabilizzato di seconda generazione, e che costa circa 500 euro in più. Non avendo ancora avuto la possibilità di provarlo, non so dire se li valga.
La mia opinione finale sul Tamron 24-70
Forse lo avrai già capito. Il Tamron 24-70 è un obiettivo che mi piace molto.
Per prima cosa perché presenta un range focale davvero utile nella maggior parte delle situazioni di scatto, e quindi ci puoi fare un po’ di tutto.
Poi, perché la stabilizzazione è davvero utile, tanto per aiutare l’amatore un po’ più incerto a fare foto corrette, quanto per il professionista spesso impegnato in certi tipi di workflow.
Infine, perché per 800 euro nuovo, che è la sua media di prezzo attuale, mi sembra davvero conveniente.
Ideali compagni di questo 24 – 70 possono essere:
- Il Tamron 70 – 300, molto conveniente economicamente, ma che però non ha la stessa qualità costruttiva (vai a recensione del 70 – 300 F/4-5.6)
- Il Tamron 70 – 200, davvero un obiettivo di grande qualità ad un prezzo giusto (vai a recensione del 70 – 200 F/2.8)
A volergli trovare un difetto (e mi sembra corretto, per equanimità, farlo) non penso tanto ai problemi ottici visti prima: infatti compaiono solo in certi tipi di foto, e sono per lo più correggibili in post-produzione.
Piuttosto, è un po’ fastidioso che sia così grande e pesante rispetto alle prestazioni ottiche che offre.
Perché per esempio:
- Il Canon di cui sopra pesa addirittura un po’ meno (non ha la stabilizzazione), ma è assai migliore otticamente.
- Il Nikon di cui sopra a è addirittura più pesante, ma è un vero prodigio di meccanica, e quindi vale davvero la pena fare la fatica di portarselo a spasso.
Comunque, se anche è un peccato, è un peccato certamente perdonabile! Il Tamron 24-70 è decisamente “promosso a pieni voti”.