Una mostra ad Amelia

Nella mostra fotografica che ho recentemente allestito ad Amelia, ho avuto modo di presentare tutte le mie fotografie su supporto grafico fornito da Saal Digital.

Il prodotto che ho ricevuto è stato oggettivamente ottimo. Prima di iniziare, vorrei quindi ringraziare pubblicamente Saal per la qualità della collaborazione che mi ha offerto.

Nell’articolo di oggi ti racconterò la mia esperienza con la realizzazione delle stampe tratte dal mio progetto Imago Plantarum, esposte poi nel contesto della “Biennale Umbria Letteraria”.


I fotografi – sia amatori che professionisti – si trovano spesso a dover organizzare delle mostre e questo a volte in ambienti poco adatti o per brevi periodi. In simili situazioni non si intende certo spendere un patrimonio per le stampe, pur volendo in ogni caso mantenere un livello qualitativo professionale o comunque assai elevato, cosa possibile con le stampe di SAAL Digital.

A differenza di altri servizi di stampa online, infatti, SAAL offre tutta una serie di servizi in grado di portare a una stampa di qualità e fedele all’originale, sia su carte agli alogenuri d’argento (c-print, le classiche stampe a colori “chimiche”) che su supporti inkjet. Offre anche la possibilità di avere le foto già montate su pannelli di vario tipo o incorniciate.

Recentemente sono stato invitato alla prima edizione della “Biennale Umbria Letteraria” ad Amelia (Tr) per presentare il mio ultimo libro fotografico, FOTO|SINTESI, e per l’occasione mi hanno chiesto se volessi anche portare una piccola mostra sullo stesso tema, mostra che ho intitolato Imago Plantarum.

Ovviamente ho risposto affermativamente. Lo spazio che mi è stato destinato – nella Sala Conferenze principale dell’evento – da un lato portava a una buona “visibilità” dato che molte persone vi transitavano per assistere alle presentazioni (compresa la mia), dall’altro non era proprio l’ideale per il montaggio e l’illuminazione.

Per tale motivo ho scelto di utilizzare le cornici 50×40 cm che già da tempo impiego nelle mie mostre montando le foto, nel formato 30×40 cm, all’interno di passepartout color crema chiaro, senza vetro.

Solo un paio di foto (in apertura e chiusura) sono state stampate in formato pieno e montate senza passepartout. In totale 17 foto.

Ho così approfittato dell’occasione per mettere alla prova ancora una volta i servizi di SAAL a cui ho affidato la stampa dell’intera mostra. Ho scelto per l’appunto la stampa c-print specialmente perché volevo che le stampe fossero analogiche (ai sali d’argento, potremmo dire) esattamente come gli originali.

Imago Plantarum” infatti è realizzata con tecniche “Off Camera” (Lumigrammi, Fotogrammi, Lumenprinting, Ciano-lumenprinting, Oxydolumenprinting): in pratica si collocano gli specimen (foglie e fiori) direttamente sulla superficie sensibile e si espone il tutto al sole, per lungo tempo (anche giorni).

I raggi UV del sole alterano i cristalli d’argento della carta fotografica (in genere normale carta da stampa Bianco e Nero) e si forma così l’immagine. Non occorre sviluppo e la cosa sorprendente è che compaiono dei colori – a volte anche vivaci – sebbene la carta sia appunto Bianco e Nero.

L’artista Fabio Mauri, in un’intervista rilasciata a Manuela De Leonardis, racconta che, vedendo un quadro di Burri (un sacco con un buco da cui usciva del rosso), realizzò “che la pittura non era più la rappresentazione di qualche cosa, ma diventava lei il qualche cosa. Cioè prendeva dentro di sé la metafisicità degli oggetti. Si proponeva come essenza, non come narrazione”.

Nella fotografia ottenere questo risultato è molto più difficile: con questo mio progetto ho cercato di identificare la metafisicità delle foglie, di rendere questi fotogrammi “un qualche cosa in sé”, non più solo foglia (come in Burri il sacco non è più un sacco di iuta e basta), non più solo rappresentazione e narrazione (l’aspetto narrativo non compete ovviamente solo alle foto di reportage ma è insito in ogni rappresentazione puntuale della realtà), ma fenomenologia autonoma, che si concretizza nello scontro tra i raggi ultravioletti del sole e la materia sensibile.

Mi è sembrato anche il modo migliore di rappresentare il “disordine ordinato” della Natura, il cui mistero è stato studiato dapprima dai filosofi, poi dai poeti, dai pittori e dagli artisti in genere e infine anche dagli scienziati, come Leonardo di Pisa, o Fibonacci, vissuto durante il XII secolo e considerato il più grande matematico europeo del Medioevo per aver scoperto la serie di numeri che porta il suo nome. In questa serie, ogni numero è la somma dei due numeri precedenti:

0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987, 1597, e così via.

Gli steli delle piante, i fiori, la disposizione delle foglie, le squame delle pigne, ma anche i gusci di alcuni animali (come le conchiglie dei molluschi) sono organizzati secondo lo schema armonico dei numeri di Fibonacci.

Nel progetto, le immagini di foglie (di alberi e arbusti ma anche di erbe e fiori del sottobosco) divengono dunque, oltre che “meta-oggetti”, anche la metafora delle forme e delle armonie della Natura in generale. Ovviamente le tecniche “fotografiche” alternative come queste hanno le loro controindicazioni.

Ad esempio il più delle volte la stampa non è stabile, ed è in negativo, perciò occorre riprodurla e invertirla digitalmente per ottenere un positivo. Il file va in seguito, per l’ appunto stampato, di nuovo per poter esporre l’immagine..

Com’è facile intuire non è semplicissimo ottenere delle stampe davvero “coerenti”, anche a livello cromatico. Per questo il procedimento di “soft-proofing” di SAAL, che permette di anticipare la resa finale della stampa già a monitor, è stata preziosissima e ha davvero fatto la differenza.

Nel video qui sotto mostro la procedura impiegata per le stampe c-print, ma è comunque identica per qualsiasi altro supporto offerto da SAAL. Grazie al soft-proofing possiamo avere una ragionevole certezza che il risultato che vediamo a monitor sia poi identico sulla stampa, senza strane dominanti o altro.

Dopo aver selezionato le foto per la mostra tra le oltre 120 dell’intero progetto e aver organizzato un minimo di editing (pur lasciando spazio all’improvvisazione una volta sul campo, data la situazione), ho ottimizzato tutti i file, ho effettuato l’ordine online e in pochi giorni stavo già sfogliando le stampe. Perfette, da ogni punto di vista.

Amo molto la stampa inkjet, tuttavia credo che la carta agli alogenuri d’argento possa ancora dire molto in questo campo, grazie anche all’impegno di Fuji che ne ha migliorato le caratteristiche. A me capita di stampare su questo supporto anche foto in Bianco e Nero, con ottimi risultati. Il costo “popolare” non deve trarre in inganno: se ben trattate le stampe c-print non hanno nulla da invidiare alle stampe inkjet anche se le carte fine art offrono molte possibilità interessanti.

In ogni caso SAAL sa gestire al meglio ogni tipo di supporto, sempre che il fotografo fornisca file ben “sistemati”.

Una volta montata, la mostra ha svolto bene il suo compito ed è stata accolta positivamente. Trattandosi di una sorta di “erbario fotografico” la scelta di utilizzare un montaggio molto classico, con il passepartout, è stata azzeccata, io credo. Ora la mostra verrà presentata in diverse altre occasioni (che sto definendo) e dunque spero che venga ulteriormente apprezzata.

In conclusione, sia che tu voglia stampare la mostra importante da esporre in una galleria sia una mostra in cui occorra tener d’occhio le spese, di sicuro i servizi di SAAL sono all’altezza, e dunque mi sento di consigliarli.

Per te, inoltre, grazie a un accordo con la società tedesca, esiste la possibilità di avere uno sconto speciale di 20 euro. Ti basta cliccare su questo link:
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